Ricordo ancora quand’ero piccolo e tu eri sempre al lavoro, ma nelle ore disponibili facevi di tutto per essere presente e farmi sentire il calore paterno.

Ricordo ancora quando mi sorridevi, quando mi guardavi immaginando come sarebbe stato il mio futuro, quali soddisfazioni sarei stato in grado di darti.

Ricordo ancora quando mi comprasti il primo motorino e poi non volevi che lo prendessi perché avevi paura che potessi farmi male.

Ricordo ancora la tua severità, come mi stava stretta da piccolo, quanto ho sofferto…Solo oggi capisco a cosa serviva e solo oggi riesco ad assaporarne la vera essenza.

Ricordo ancora, quando mi portavi a pescare le murene e ridevi quando tirandole su scappavo per tutto il porto per la paura che mi facevano.

Ricordo ancora quando con tanto amore cucinavi e non aspettavi altro che i nostri elogi e come ti arrabbiavi se trovavamo qualche difetto.

Ricordo ancora le polemiche fatte per un bicchiere di vino, quando volevi convincermi che era buono e io ti ribadivo che era meglio l’aceto…e quante risate ci siamo fatti!!!

Ricordo ancora quando mi parlavi dei tuoi progetti di investimento e condividevi con me le tue sensazioni, le tue previsioni per il futuro.

Ricordo ancora quando guardandomi negli occhi, capivi che avevo bisogno di soldi e con una risata e uno sfottò mi rendevi felice con la paghetta.

Ricordo ancora i nostri litigi, a volte anche duri, che tanto mi hanno fatto crescere e capire, ma che oggi sono quelli che mi fanno soffrire di più…Era tempo sottratto a noi, al nostro bene…Ma forse anche questo serviva.

Ricordo ancora quando ti comunicai che avrei voluto te come mio padrino di cresima…Avevi le lacrime agli occhi per la felicità! Com’eri bello in giacca e cravatta al mio fianco, ero fiero di averti lì con me.

Ricordo ancora la tua gioia quando tornavo dall’università e ti dicevo “ Evvai papà, ho superato l’esame”. Vedevi i tuoi sogni realizzarsi piano piano insieme ai miei, eri felice!

Ricordo ancora quando mi laureai…Nel giorno più bello della mia vita ti sentivi un po’ protagonista anche tu, eri estasiato perché avevo raggiunto il traguardo che tu avevi sempre voluto che raggiungessi. Ma ce lo siamo goduto poco, papà…Iniziavi già a stare male, la malattia iniziava ad allontanarti da noi, da me.

Ricordo ancora quando entrando in taverna comunicai con immensa gioia che avevo superato le selezioni per l’MBA. Avevi preparato gli spaghetti ai frutti di mare quel giorno, non lo dimenticherò mai. Eri felice per la nuova esperienza che mi aspettava, eri felice perché crescevo e iniziavo a costruire le fondamenta per il mio futuro.

Ricordo ancora il tuo viso, quello sano, fiero e sorridente del mio papà…Ma ricordo anche il tuo viso negli ultimi mesi, un’immagine che mi piacerebbe cancellare, non ce la faccio a ricordarti così, quello non eri tu!

Ricordo ancora gli ultimi giorni, quando per varcare la soglia della camera da letto, dalla quale non uscivi più da circa 5 mesi, ci pensavo 10 volte perché non ce la facevo a vederti così, a constatare che ti eri arreso, che non volevi combattere più.

I ricordi papà, la cosa più grande che mi resterà e che nessuno potrà mai toccare. I ricordi che conserverò sempre nitidi e che saranno sempre indelebili. I ricordi custoditi gelosamente in quell’angolo del cuore dove solo le cose preziose, inavvicinabili trovano riparo.

Il tuo ricordo, l’intensità della tua presenza e la particolarità dei tuoi sentimenti resteranno per sempre vivi nel mio cuore, nella mia mente.


Grazie di tutto, PAPA’.