Si apre così il libro del Vate, “Il piacere”, profondo conoscitore della parola, che mi ha guidato fin qui attraverso la passione, la simbologia, all’intimità, alla comune passione per Roma, mura e pelle.
Come si sa, D’Annunzio vedeva il bello dove i più non lo vedono, questo palazzo è famoso per essere “la casa dei mostri” (Zuccari è lo stesso “autore” del parco di Bomarzo).
D’altronde l’amore è un monstrum basti pensare alla favola di Amore e Psiche, etimologicamente “qualcosa da mostrare”
Risale al 1590 circa, disegnato e creato da Federico Zuccari, passato per diversi proprietari i quali apportarono ognuno qualche modifiche (colonne, vetrate) fu una biblioteca nonché una pinacoteca ma è reso ancor più celebre soprattutto per la storia d’ amore tra Andrea Sperelli e Elena Muti.
Vale la pena fare un salto da queste parti.. Palazzo Zuccari si trova a Trinità dei Monti e taglia le due strade Via Gregoriana e Via Sistina, ha una forma particolare, è di fine ‘500 ma dentro (anche se non l’ho potuto visitare) so che è arredato alla maniera dell’800, periodo in cui D’Annunzio scrive appunto il Piacere.
La storia e la letteratura lo insegnano, il passato lascia sempre qualcosa per essere ritrovato…. Anche dopo 5 secoli…. E io lascio che attraverso i miei occhi e le mie mani torni a prendere vita.
Quanta comunanza...nonostante i secoli, nonostante a scuola quasi l’ho ignorato, e ora tutta questa ricerca del bello, la musicalità delle parole mai a caso, il sentire con la pancia, quando si butta giù il respiro tutto d’un sorso..ecco… l’ho ritrovato in lui
Questo fanno le parole.
Suscitano un sentimento.
E la storia di questo amore è la prima che mi ha travolto, per la passione, per il modo di scrivere del Vate, per l’adorazione di Roma, per come certe sensazioni io riesca a viverle esattamente nello stesso modo… “
Questo edificio è caro agli innamorati, forse proprio per questa storia d’amore, perché solo chi non si lascia spaventare dall’amore, può goderne a pieno le gioie.
E quindi, inizia la nostra passeggiata ma a parlare sarà il Vate, le mie sensazioni nelle sue parole… è lui a dimostrarmi che la bellezza di scorci e monumenti è nulla di fronte alla poesia che può animarla.
I posti sono solo cornici a passioni, movimenti, pensieri.
Tu sei un mondo, o Roma !
Ma senza l’amore il mondo non sarebbe il mondo, Roma stessa non sarebbe Roma”

“ambedue non avevano alcun ritegno alle mutue prodigalità della carne e dello spirito. Provavano una gioia indicibile a lacerare tutti i veli, a palesare tutti i segreti, a violare tutti i misteri, a possedersi fin nel profondo, a penetrarsi, a mescolarsi, a comporre un’essere solo”

“quale amante non ha mai provato questo inesprimibile gaudio, in cui par quasi la potenza sensitiva del tatto si affini così da avere la sensazione senza la immediata materialità del contatto ? “



“le sfiorò l’omero con le dite, e sentì che ella rabbrividiva…”

… per ascoltare insieme la fuga degli attimi e il battito di quel cuore

In quella fine estate tutte le cose avevano un non so che linguaggio dolce e appassionato

Ma ciò che davvero si capisce dalle ultime pagine del romanzo è che il piacere non lo si può cercare, inseguire, il vero piacere si ottiene soltanto mediante l’amore verso ciò che si possiede, senza avere la pretesa di possederlo per sempre… anche perché il vero piacere può durare solo un attimo… ma profumare una vita intera !

forse sono stata un po' prolissa, ma dentro queste parole c'è tutta me stessa
