QUOTE(GP53 @ May 17 2009, 06:40 PM)

Ciao Attilio,
condivido appieno la tua opinione. Sono iscritto a questo forum da pochi mesi ed è bastato poco tempo per vedere come, in molti casi, l'interesse nel cambiare corpo macchina piuttosto che obiettivi sia dettato da tutto tranne che da un effettivo bisogno o da un reale salto di qualità rispetto all'attrezzatura di cui si dispone. Il tuo è un ragionamento razionale, e come tale sarà riconosciuto da tutti ma applicato da pochi.
La componente emotiva, l'autogratificazione, il desiderio del giocattolo nuovo finiscono quasi sempre con l'avere il sopravvento (e su questo mi ci metto anch'io, naturalmente). Ciò che più sorprende, però, è la diffusa convinzione che le nostre foto miglioreranno in modo significativo. In questo forum, ma anche altrove, vi sono stuole di utenti che realizzano ottimi scatti con attrezzature modeste, sia come corpo macchina che come ottiche. E viceversa.
E penso questo, beninteso, senza nulla togliere alle oggettive maggiori potenzialità offerte da corpi e ottiche professionali, i cui risultati tuttavia sono a mio parere poco avvertibili dal fotoamatore medio che stampa, quando stampa, il 20x30. Anche a me piacerebbe l'FX - essenzialmente per la latitudine di posa e per gli alti Iso - così come ottiche molto luminose e più performanti in situazioni di ripresa estreme. Mi interrogo però su quale percentuale di scatti potrei veramente trarre beneficio, per le mie esigenze, da un'attrezzatura più "professionale". Consideriamo che, oltre all'aspetto economico (e qui, ovviamente, ognuno fa i conti con le proprie disponibilità) c'è anche quello del peso e dell'ingombro che, per quanto mi riguarda, non è per nulla da sottovalutare.
Dobbiamo (dovremmo) sempre ricordarci che il 90% di una bella fotografia la fa la sensibilità del fotografo, la capacità di cogliere l'inquadratura e, quando è possibile, di saper gestire la luce.
Il restante 10%, a parte l'uso professionale, è in linea di massima ottenibile anche con un'attrezzatura di costo non molto elevato. Lo sappiamo tutti, ma è un'evidenza questa sulla quale non amiamo soffermarci
Resta comunque il fatto che la fotografia è veramente uno degli hobby più belli e su questo punto, se frequentiamo questo forum, siamo veramente tutti d'accordo!
Un saluto.
Gianni
Proprio ieri ho letto in un post su un forum fotografico alcune considerazioni di Feininger che mi hanno fatto meditare.
Non so se posso linkare il post (nel senso che non so se sia consentito e qundi non lo faccio nel dubbio).
Pero' sostazialmente nel post ci si chiedeva:"A che scopo fotografare?"
E poi nel post che ho letto e mi ha fatto pensare in pratica si affermava che
nella formazione di un fotografo ci sono tre stadi: primo stadio , il fotografo (o presunto tale) e' alla ricerca degli strumenti per fotografare (e quindi passa il tempo a comprare nuova attrezzatura pensando che sia indispensabile un nuovo obiettivo per poter fotografare meglio).
Al secondo stadio si cerca il risultato. Il fotografo quindi dopo aver acquistato un'ottima attrezzatura inizia ad osservare i risultati.
E' questa la fase in cui si fanno i crop al 100% per vedere la rese delle ottiche.
Il terzo stadio invece e' quello creativo.
Superate le prime fasi, il fotografo finalmente riesce a creare degli oggetti artistici, delle foto di un certo pregio e non gli importa che strumento utilizzi, che ottiche abbia, ma le sa utilizzare la meglio per comunicare qualcosa.
(Solo pochi arrivano a questo stadio, io non ci sono ancora arrivato).
Per farla breve, facendo un paragone con uno scrittore.
Nel primo stadio lo scrittore passa il proprio tempo nel comprare la penna stilografica di prestigio, o la macchia per scrivere utilizzata da un grande giornalista o da un grande scrittore, nel secondo stadio inizia ad utilizzarla e ad osservare come vengono scritte le parole, nel terzo stadio ha finalmente imparato a produrre qualcosa di concreto, a realizzare un romanzo, ha imparato a comunicare qualcosa.
Ovviamente gli strumenti per scrivere che siano affidabili gli servono, pero' sa utilizzare il meglio in vista del risultato finale e non solo per il gusto di possederli, ed ha capito che non e' lo strumento di per se' che fa un grande artista, in qualsiasi campo, ma sono le idee, la capacita' di concretizzarle, facilitate magari dalla tecnologia, dagli strumenti, ma non e' lo strumento di per se' che fa l'artista.
Purtoppo si pensa il contrario (anch'io spesso rincorro lo strumento invece del risultato).