Non è un problema.
A differenza dell'analogico, dove ad ogni scatto la pellicola avanzava esattamente delle dimensioni di un fotogramma, incrementando di uno il contascatti, sul digitale le cose sono un pò diverse. E' come se la pellicola avanzasse di più o di meno in base ai dettagli raccolti.
Vediamo se riesco a spiegarmi meglio.
Le dimensioni di una foto (in MegaByte) non sono sempre le stesse, ma variano con il variare della complessità della scena ripresa.
Fotografare una parete uniforme o un cielo azzurro richiede molto meno spazio che fotografare un soggetto ricco di particolari, come ad esempio degli alberi pieni di foglie.
Chiarito questo è evidente che l'algoritmo che calcola lo spazio residuo (misurato in numero di pose ancora affettuabili) è costretto un pò a barcamenarsi, tentando quasi di indovinare quante altre fotografie potranno essere memorizzate sulla scheda tenendo conto del fatto che ben difficilmente due scatti richiederanno lo stesso spazio in memoria.
La cosa diventa ancor pià evidente se invece di scattare in NEF scatti in jpg, dove, al meccanismo sopra descritto si aggiunge il fatto che il jpg è un file potenzialmente soggetto a compressioni più marcate in base alla scena ripresa.
Questo spiega perchè il contatore non sempre viaggia a ritmni costanti. L'importante è che man mano che lo spazio in memoria si riduce la sua misura si fa più precisa.
Lo fatta un pò lunga, spero di essermi capito