Innanzitutto, per i possessori di Coolscan, consiglio di leggere
questa discussione (è in evidenza in questa stessa sezione…

).
Posso indicare il metodo che utilizzo io e che mi soddisfa, senza pretendere che sia il migliore.
- Scansione alla massima risoluzione a 16 bit (14 nel caso del Coolscan V);
- per diapositive e negativi a colori: ICE su Normal e GEM su 1 max 2 (3 in rari casi di originali molto vecchi);
- ROC generalmente disattivato. Lo utilizzo anche in questo caso solo con originali molto datati e afflitti da una dominante costante e omogenea (generalmente magenta o cyan);
- SIE disattivato (è mia impressione che, in linea generale, tenda a pelare le alte luci presenti);
- DEE applicato solo se realmente necessario in presenza soprattutto di ombre molto chiuse e con molta parsimonia (occorre procedere per tentativi);
- Analog Gain generalmente disattivato. Può essere utile la regolazione Master per sovraesporre o sottoesporre la scansione a seconda che l’originale sia molto “denso” oppure “slavato”. E’ una funzione di lenta applicazione perché la visione dell’anteprima richiede ogni volta una prescansione. Ancora più lunga (anche se qualitativamente molto buona) è quindi l’eliminazione di dominanti attraverso la singola regolazione dei led RGB;
- Possedendo il 5000 generalmente utilizzo la funzione Multisampling a 2x, riservando quelle superiori (4x, 8x e 16 x) soltanto agli originali molto difficili con ombre estremamente chiuse, in particolare con le Kodachrome;
- Selezione accurata del punto di messa a fuoco individuandola nell’area a maggior contrasto più vicina al centro dell’immagine. Ho però provato - seguendo quanto indicato in altri post da Lucabeer e gianluca.pirro - a focheggiare in corrispondenza dell’inizio dell’inevitabile curvatura del film, in pratica in un’area posta circa ad 1/3 della distanza dal bordo esterno e, in certi casi, mi è parsa una buona soluzione, soprattutto se l’immagine è priva di aree contrastate in prossimità del centro.
Come avrete notato non procedo a nessun aggiustamento dell’immagine attraverso le regolazioni Curve o con l’editor LHC. Preferisco salvare la scansione nel modo più neutro possibile procedendo poi alla successiva post produzione con Photoshop. Questo è il mio modo preferito, anche per abitudine; molti altri invece effettuano tali regolazioni prima della scansione con risultati altrettanto soddisfacenti.
Per quanto riguarda le scansioni attraverso scanner piano le impostazioni sono le medesime laddove, in un modo o i un altro, siano presenti i medesimi applicativi. Evidentemente tutta la parte relativa alla messa a fuoco non va considerata non essendo possibile, con tali scanner, procedere a questa regolazione; ed è uno dei grossi limiti di questi apparecchi. Anche in questo caso è bene scansionare sempre alla massima risoluzione ottica prevista in caso di pellicole evitando accuratamente i miraggi delle risoluzioni interpolate. Se, invece, si scansionano direttamente stampe si può tranquillamente scendere anche per evitare la generazione di file mostruosi. Diciamo che per un 13x18 a mio avviso 1200 dpi sono già più che sufficienti.