QUOTE(giannizadra @ Jan 8 2007, 06:11 PM)

Credo si tratti sempre di tiraggio, Tramonto.
Il barilotto non si allunga fisicamente, ma presumo che lo spostamento interno dei gruppi ottici produca lo stesso risultato.
Può produrre un analogo risultato, ma non perchè "allontani" le lenti dal piano della pellicola, come fa un 105/4, un 55/3.5 o un 50/1.8 coi tubi.
Il diaframma effettivo f' è dato dal diaframma impostato f (ad es. f/2.8 nel caso del 105 a TA) corretto per il rapporto di ingrandimento
e il fattore pupillare P:
f' = f (1+ R/P)
in cui P = DLP/DLA, ossia il rapporto tra il diametro dell'apertura osservato guardando l'obiettivo dalla lente posteriore e il diametro dell'apertura osservandola attraverso la lente anteriore.
Per obiettivi a schema simmetrico (ad es. un 50 mm), P = 1 e la relazione su scritta diventa quella comunemente usata:
f' = f(1 + R).
Inoltre, R = t/F - 1, in cui t è il tiraggio e F la focale. Gli obiettivi a lenti flottanti consentono di aumentare R anche senza aumentare t (un esempio che mi è capitato era il Sigma 300/4 Apo Tele Macro), o aumentando t di poco perchè riducono la focale F alle corte distanze.
Cosa succeda al 105 VR non lo so con precisione perchè ancora non l'ho ordinato. Comunque sia, P influenza f', ossia contribuisce a cambiare l'apertura effettiva (f'). E non osservandosi aumento del tiraggio nell'obiettivo (è IF o no?) non penso di sbagliare nell'invocare il fattore pupillare (che entra nella formula di f' in un obiettivo asimmetrico) come elemento "importante" nella variazione del diaframma con la distanza.
Il tutto ovviamente viene tenuto conto dal chip dell'obiettivo che comunica il "risultato" alla fotocamera.
Quando avrò tra le mani un 105 VR lo studierò approfonditamente (quando non lo userò per fare foto, magari dopo cena ...

) e potrò essere più preciso.
Un caro saluto,
Riccardo
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Comunque anche con un micro non IF come il 105 AF montato sulla D70 mostrava un apertura massima inferiore a f2.8 ... ma mi pare che a 1:1 la massima apertura fosse addirittura f5, ma potrei anche sbagliare...
Marco, non sbagli.
Nessuna ottica fa miracoli, ossia riesce a inviare su pellicola/sensore la stessa luce a 1:1 o all'infinito ...
Il 105 AF (non-VR) ha comunque un certo allungamento del barilotto quando focheggi alle corte distanze. Ed è anch'egli un obiettivo a schema non simmetrico, in cui il fattore pupillare, P, è diverso da 1. Bisognerebbe vedere se e come P cambia nel passare dall'infinito a 1:1.
Se hai un righello puoi misurare facilmente P, sia all'infinito, sia alla minima distanza (1:1) ... Se cambia, anche P (oltre all'aumento di tiraggio) contribuirà a cambiare l'apertura effettiva da f/2.8 a f/5.
Ma adesso mi fermo, altrimenti ai miei corsi di macro non viene più nessuno ...
Riccardo
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