QUOTE(angel76 @ Jun 23 2006, 08:55 PM)
Sarei interessato all''acquisto di questo obiettivo, magari usato, da usare nel reportage naturalististico e macrofotografia.
Secondo voi può esser utile alla mia causa?
Giallo e stb-5000 hanno ormai detto pressochè tutto.
Ho avuto il 70-180 per svariati anni e lo trovo eccellente negli ambiti di utilizzo che tu indichi, ossia fotografia naturalistica e macro.
Nel primo caso, va bene per la foto di paesaggio (per gli animali è sia corto, sia poco luminoso), però devi operare su cavalletto.
L'attacco del treppiedi del 70-180 non è - ahimè - dei migliori ed io ho avuto molte foto micromosse proprio a causa della scarsa rigidità del collare. Tant' è che qualcuno ha addirittura pensato di aumentarne la consistenza (vedi l'ultima pagina di quanto riportato
qui).
Sempre Bjorn Rorslett (
qui) dice che il collare per treppiedi del 70-180 è "inadeguato" ad estrarre dall'obiettivo tutta la qualità ottica che esso è in grado di produrre.
QUOTE
E' un valido obiettivo o è meglio il micro 105, magari vr?
Su treppiedi (con i problemi di cui sopra) il 70-180 ha una versatilità unica nel comporre l'inquadratura (basta zoomare e/o ruotare il collare per inquadrare al meglio, senza quindi dover spostare il cavalletto). Inoltre, in macro, la sua luminosità non è così inferiore al 105 (ad 1:1,3 l'apertura max del 70-180 è f/5,6; ad 1:1 il mio 105/2.8 non-VR è un f/5).
Si tratta, in sostanza, di due ottiche diverse. Il 105 è un medio tele luminoso (dunque da usarsi anche nel ritratto o per fotografia generica, e in più la versione VR ha il valore aggiunto dello stabilizzatore). Il 70-180, in quanto macro-zoom, ha una maggior versatilità in termini di composizione dell'immagine in quelle situazioni in cui non puoi (o non è agevole) modificare la distanza di ripresa.
Personalmente (ed io faccio molta fotografia naturalistica, come puoi vedere
qui), ho optato per l'80-400 VR cui abbino (quando voglio viaggiare leggero) una lente addizionale Canon 500D da 77 mm o (quando il peso non mi turba più di tanto) un buon tele macro (sempre più spesso uso il 200/4 AF-ED, di cui apprezzo la nitidezza, la maggiore distanza di lavoro, la presenza del collare che aiuta nela composizione su treppiedi, e la resa dello sfondo: ergo, il buon 105/2.8 resta a casa).