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NikonClub.it Community > PRODOTTI NIKON > OBIETTIVI Nikkor
angel76
Sarei interessato all''acquisto di questo obiettivo, magari usato, da usare nel reportage naturalististico e macrofotografia.

Secondo voi può esser utile alla mia causa?

E' un valido obiettivo o è meglio il micro 105, magari vr?

Grazie per l'attenzione.
angel76
Ho dimenticato di dire che lo userei con una d50.
giannizadra
L'ho provato qualche anno fa, trovandolo ottimo sia nell'uso generico che in macrofotografia (comodissimo in repro).
Tieni però presente che è poco luminoso e l'AF (mi riferisco ovviamente all'impiego non-macro) è piuttosto lento.
Preferibile, da questi punti di vista, il 105 VR Micro, che ho provato al Tuscany apprezzandone particolarmente la resa cromatica e lo sfuocato rispetto a quanto ti aspetteresti da un Micro.
angel76
grazie per la risposta ma cos'è il tuscany?
stb-5000
io andando un po' contro corrente l'ho acquistato come tele zoom generico e con la possibilità di fare macro

anche nell'uso generico comunque si comporta molto bene, certo non è luminosissimo, ma potendo alzare gli iso con le digitali il problema è relativo

ti allego un paio di foto non macro
stb-5000
un'altra a 180 mm
giannizadra
QUOTE(angel76 @ Jun 23 2006, 09:16 PM)
grazie per la risposta ma cos'è il tuscany?
*



E' il meeting della community Nital organizzato ottimamente dagli amici toscani. wink.gif
angel76
grazie biggrin.gif
mferreri
E' un obiettivo unico nel suo genere, pensato principalmente per l'uso in macro, ma utilizzabile anche per riprese generiche, anche se con la limitazione di una luminosità non eccezionale e, come già detto, da un autofocus non velocissimo (niente a che vedere con un ottica AF-S).

Per me è comodissimo da portare nelle uscite in montagna, o in tutte quelle occasioni in cui il fattore peso riveste una sua importanza, dove con un unico obiettivo risolvo 2 esigenze: il macro e il tele generico.

La resa ottica è molto buona (ma non mi sarei aspettato nulla di diverso).

Non avendo il 105 VR, non posso fare un confronto diretto, anche se dai "sentito dire" posso ipotizzare che anche quest'ultimo sia un'ottima ottica, forse meglio utilizzabile anche per riprese generiche, vista la maggiore luminosità e la presenza del VR.
Comunque dal punto di vista della polivalenza ritengo preferibile in 70-180.

A te la scelta...

Ti allego una foto fatta ieri durante un'uscita in montagna

Ciao

Massimo
Giallo
Ti riporto il mio intervento in un precedente 3d:

Ho avuto ed utilizzato il 70-180 su 24x36 per un annetto. L'avevo acquistato per la convinzione che potesse sostituire gli zoomoni tele 2.8, ultrapesanti ed ingombranti, unitamente al 105/2.8 che mi portavo dietro assieme ai suddetti zoomoni.
Lo consiglio senz'altro se le riprese prevedono l'uso sistematico del cavalletto, sostanzialmente foto natura, etc., perchè la resa è davvero eccellente a tutte le distanze ed a tutti i diaframmi, come giustamente dice GZadra.

E non è che - per un uso sul campo - il RR limitato a 1:1,3 sia un problema "serio", almeno per chi, per anni, ha avuto micro nikkor che si fermavano - da soli - all'1:2.
I contro, a mio parere ed a mio gusto, sono i seguenti:
1) Per la particolare progettazione ottica di questo zoom, al massimo rapporto di riproduzione (quindi impostando la minima distanza sulla massima lunghezza focale di 180mm) la focale effettiva si discosta parecchio da quella nominale, dal momento che si riduce a 90mm circa; è per quello che la luminosità non cala (ancorchè f:5,6 sia il mimino per focheggiare decentemente a mano).
E dato che l'ingombro fisico dell'obiettivo ovviamente non varia, ti ritroverai con una distanza di lavoro piuttosto "critica" nonostante tu stia utilizzando un mediotele, il che ti preclude spesso la ripresa di insetti facili alla fuga, cosa che con il 200mm micro sarebbe ben più agevole.
2) Nell'uso a mano libera (quindi venendo meno le premesse per le quali lo ritengo consigliabile) la luminosità risulta alquanto ridotta per garantire tempi di sicurezza sufficienti; e non sto parlando di luce ambiente scarsa o notturni, ma anche solo di riprese in ombra. Alle sensibilità inferiori, un 180mm f:5,6 a mano libera diventa critico da gestire, salvo le solite eccezioni di polsi di ferro.
E comunque con soggetti in movimento (sport, o anche solo ragazzini che corrono) il tempo d'otturazione risulta spesso troppo lungo.
3) Non è poi così leggero e piccolo da giustificare - per ciò solo - il cambio rispetto ad un telezoom 2.8. Certo è più ridotto, ma rimane un obiettivo piuttosto pesante e di ingombro sensibile.
In conclusione - quindi - io tengo a scoraggiare l'acquisto di questo pur eccellente obiettivo a chi intenda farne un uso simile a quello che chi possiede un corredo concorrente può fare con un ottimo 70-200/4 L...
stb-5000
condivido quasi integralmente l'ottima analisi di Giallo su quest'ottica
solo 2 piccole precisazioni per poter meglio decidere sull'eventuale acquisto

QUOTE(Giallo @ Jun 28 2006, 01:35 PM)
I contro, a mio parere ed a mio gusto, sono i seguenti:
1) Per la particolare progettazione ottica di questo zoom, al massimo rapporto di riproduzione (quindi impostando la minima distanza sulla massima lunghezza focale di 180mm) la focale effettiva si discosta parecchio da quella nominale, dal momento che si riduce a 90mm circa; è per quello che la luminosità non cala (ancorchè f:5,6 sia il mimino per focheggiare decentemente a mano).
E dato che l'ingombro fisico dell'obiettivo ovviamente non varia, ti ritroverai con una distanza di lavoro piuttosto "critica" nonostante tu stia utilizzando un mediotele, il che ti preclude spesso la ripresa di insetti facili alla fuga, cosa che con il 200mm micro sarebbe ben più agevole.
*


la distanza minima di lavoro (lente frontale - oggetto ) è di 13 cm e considera comunque che anche il 105 micro alla minima distanza diventa circa un 80 f 5.6

QUOTE(Giallo @ Jun 28 2006, 01:35 PM)
2) Nell'uso a mano libera (quindi venendo meno le premesse per le quali lo ritengo consigliabile) la luminosità risulta alquanto ridotta per garantire tempi di sicurezza sufficienti; e non sto parlando di luce ambiente scarsa o notturni, ma anche solo di riprese in ombra. Alle sensibilità inferiori, un 180mm f:5,6 a mano libera diventa critico da gestire, salvo le solite eccezioni di polsi di ferro.
E comunque con soggetti in movimento (sport, o anche solo ragazzini che corrono) il tempo d'otturazione risulta spesso troppo lungo.
*


giusta riflessione su pellicola, con il digitale potendo modificare la sensibilità il problema è minore.

QUOTE(Giallo @ Jun 28 2006, 01:35 PM)
3) Non è poi così leggero e piccolo da giustificare - per ciò solo - il cambio rispetto ad un telezoom 2.8. Certo è più ridotto, ma rimane un obiettivo piuttosto pesante e di ingombro sensibile.
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è un ottica molto robusta e dalla costruzione molto solida, infatti nonostante la bassa luminosità, pesa 1010 gr

penso inoltre che la velocità di MF con la D50 non sia velocissima

io personalmente sono soddisfatto, certo devi essere coscente dei suoi pregi e delle sue limitazioni

ciao


Tramonto
QUOTE(angel76 @ Jun 23 2006, 08:55 PM)
Sarei interessato all''acquisto di questo obiettivo, magari usato, da usare nel reportage naturalististico e macrofotografia.
Secondo voi può esser utile alla mia causa?

Giallo e stb-5000 hanno ormai detto pressochè tutto.
Ho avuto il 70-180 per svariati anni e lo trovo eccellente negli ambiti di utilizzo che tu indichi, ossia fotografia naturalistica e macro.
Nel primo caso, va bene per la foto di paesaggio (per gli animali è sia corto, sia poco luminoso), però devi operare su cavalletto.
L'attacco del treppiedi del 70-180 non è - ahimè - dei migliori ed io ho avuto molte foto micromosse proprio a causa della scarsa rigidità del collare. Tant' è che qualcuno ha addirittura pensato di aumentarne la consistenza (vedi l'ultima pagina di quanto riportato qui).
Sempre Bjorn Rorslett (qui) dice che il collare per treppiedi del 70-180 è "inadeguato" ad estrarre dall'obiettivo tutta la qualità ottica che esso è in grado di produrre.
QUOTE
E' un valido obiettivo o è meglio il micro 105, magari vr?

Su treppiedi (con i problemi di cui sopra) il 70-180 ha una versatilità unica nel comporre l'inquadratura (basta zoomare e/o ruotare il collare per inquadrare al meglio, senza quindi dover spostare il cavalletto). Inoltre, in macro, la sua luminosità non è così inferiore al 105 (ad 1:1,3 l'apertura max del 70-180 è f/5,6; ad 1:1 il mio 105/2.8 non-VR è un f/5).
Si tratta, in sostanza, di due ottiche diverse. Il 105 è un medio tele luminoso (dunque da usarsi anche nel ritratto o per fotografia generica, e in più la versione VR ha il valore aggiunto dello stabilizzatore). Il 70-180, in quanto macro-zoom, ha una maggior versatilità in termini di composizione dell'immagine in quelle situazioni in cui non puoi (o non è agevole) modificare la distanza di ripresa.
Personalmente (ed io faccio molta fotografia naturalistica, come puoi vedere qui), ho optato per l'80-400 VR cui abbino (quando voglio viaggiare leggero) una lente addizionale Canon 500D da 77 mm o (quando il peso non mi turba più di tanto) un buon tele macro (sempre più spesso uso il 200/4 AF-ED, di cui apprezzo la nitidezza, la maggiore distanza di lavoro, la presenza del collare che aiuta nela composizione su treppiedi, e la resa dello sfondo: ergo, il buon 105/2.8 resta a casa).
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