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NikonClub.it Community > PRODOTTI NIKON > NIKON DIGITAL REFLEX
JimmyD
Ciao a tutti
A dir la verità sono io che sono incerto non i diaframmi!!! biggrin.gif Ho bisogno di fare chiarezza su alcune cose e spero che mi darete una mano a capirci qualcosa!!! blink.gif
Nella foto allegata avrei voluto che lo sfondo fosse un po' più nitido, non perfetto ma neanche così sfocato....come dovevo fare??? Io ho scattato a f/13...pensavo fosse sufficiente...la messa a fuoco non dipende solo dal diaframma vero?
Come funziona la messa a fuoco su infinito?come si ottiene?

Vi chiedo perdono per l'esposizione da cani...e vi ringarzio per le spiegazioni che mi vorrete dare...

Dimitri
Rugantino
No. Non dipende solo dal diaframma ma da diversi fattori alcuni dei quali abbastanza complessi.
Dai una letta qui ma comunque ci saranno utenti che ti daranno tutte le indicazioni del caso.
Ciao
Profondità di campo
giannizadra
Per avere a fuoco il soggetto e lo sfondo, avresti dovuto usare la focale 18mm, e chiudere ulteriormente il diaframma.
Inoltre, poiché la pdc si estende anche davanti al piano di messa a fuoco, avresti dovuto focheggiare lievemente dietro il soggetto.
La profondità di campo dipende dall'apertura del diaframma e dalla focale, in funzione della distanza, ed è ovviamente maggiore con i grandangolari.
Ti posto un esempio: 17-35/2,8, focale 17mm, diaframma 22.
libertifrancesco
QUOTE(giannizadra @ Apr 1 2006, 07:58 PM)
Per avere a fuoco il soggetto e lo sfondo, avresti dovuto usare la focale 18mm, e chiudere ulteriormente il diaframma.
La profondità di campo infatti dipende dall'apertura del diaframma e dalla focale, ed è ovviamente maggiore con i grandangolari.
Ti posto un esempio: 17-35/2,8, focale 17, diaframma 22.
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Pollice.gif E comunque la parte realmente a fuoco sarebbe una soltanto.il resto da l'impressione della nitidezza.!
enrico
Penso tu volessi dire "profondità di campo" più che messa a fuoco. La profondità di campo dipende fondamentalmente da 3 fattori:
1 -apertura di diaframma (più è chiuso, più profondità di campo hai)
2 - distanza di messa a fuoco (più è distante il piano di fuoco, maggiore è la profondità di campo)
3 - lunghezza focale dell'obiettivo (minore è la lunghezza focale, maggiore è la profondità di campo)
Posso aggiungere che sulla percezione della profondità di campo, interviene anche l'ingrandimento dell'immagine in rapporto alla distanza di visione: se si osserva da distanza ravvicinata una immagine ingrandita, si percepisce una minore profondità di campo. Generalmente, si considera corretta una distanza di visione, pari alla focale di ripresa, moltiplicata per il fattore di ingrandiento dell'immagine.
Nel tuo caso, ha giocato a sfavore della profondità di campo, la breve distanza di messa a fuoco.
Enrico
JimmyD
Ok, grazie a tutti, penso di aver capito qualcosina in più....però la vecchia messa a fuoco su infinito che avevo sulla mia compattona, come la ottengo?
Scuate se insisto ma vorrei capire bene...

Dimitri
buzz
risposta facilissima: con un'altra compattona.
Proprio perchè la PDC è relativa alla lunghezza focale del'obiettivo, una bella compatta ha obiettivi da.. 4 mm.
se già a 24 mm. la PDC è elevata, figuriamoci a 4 !!!

OT ma perchè l'orlogio del forum mi segna le 10.58 mentre qui sono le 12.15? posso capire lo scarto di un'ora per l'ora legale, ma...
JimmyD
Ok...chiaro! Quindi supponendo che io volessi fotografare un paesaggio in lontananza senza soggetti in primo piano dovrei utilizzare una focale corta (un grandangolare) e utilizzare un diaframma ragionevolmete chiuso...dovo punto però la zona AF? In un punto posto a 2/3 - 1/3 dal bordo del fotogramma???
JimmyD
Anch'io ho notato la storia dell'orologio....è completamente sballato!!! huh.gif
buzz
QUOTE(JimmyD @ Apr 2 2006, 01:12 PM)
Ok...chiaro! Quindi supponendo che io volessi fotografare un paesaggio in lontananza senza soggetti in primo piano dovrei utilizzare una focale corta (un grandangolare) e utilizzare un diaframma ragionevolmete chiuso...dovo punto però la zona AF? In un punto posto a 2/3 - 1/3 dal bordo del fotogramma???
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No. Quella è la situazione nella quale la forte profondità di campo non ti serve!
un panorama quasi all'infinito puoi considerarlo su un unico piano focale.
Al contrario è proprio quando ci sono oggetti su piani diversi relativamente vicini (vedi la bellissima "grappa" di Gianni) che tutte queste regole vanno applicate.
Se chiudi il diaframma nel panorama non sbagli certo, ma non è necessario quanto nell'altro caso.
JimmyD
Allora ricapitolo la lezione...i diaframmi chiusi li utilizzo per avere maggiore PDC e rendere "nitidi" (passami il termine ) più soggetti posti su piani diversi. Al contrario i diaframmi aperti li uso per ottenere soggetti che si staccano dallo sfondo oppure per soggetti su un unico piano focale....
Spero di non aver commesso errori stavolta....
BrunoCi
QUOTE(JimmyD @ Apr 2 2006, 01:02 PM)
Allora ricapitolo la lezione...i diaframmi chiusi li utilizzo per avere maggiore PDC e rendere "nitidi" (passami il termine ) più soggetti posti su piani diversi. Al contrario i diaframmi aperti li uso per ottenere soggetti che si staccano dallo sfondo oppure per soggetti su un unico piano focale....
Spero di non aver commesso errori stavolta....
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E' corretto. Pollice.gif

Ti riporto un link che credo possa esserti utile per prendere dimestichezza con la PDC. Serve per calcolare l'estensione dell'area "nitida" davanti e dietro al soggetto al variare del diaframma e della focale:

DOFMaster

Spero ti sia utile. Io l'ho usato per crearmi una tabellina con le varie impostazioni da adottare per avere una PDC che si estenda fino all'infinito, tenendo conto del fatto che sugli obiettivi la scala delle distanze di messa a fuoco contiene solo alcuni valori (es. 0.5, 1, 2 e infinito) e non è facile usare il sistema dell'iperfocale.

Bruno.
JimmyD
Garzie Bruno, oggi ho provato a dare uno sguardo al link che mi hai consigliato e ho fatto un po' di prove con diversi valori e credo di essermi chiarito un po' di dubbo (situazioni), però da quello che ho capito (non ne avevo mai sentito parlare) l'iperfocale non mi sembra per niente semplice da usare...o meglio, in teoria il concetto è semplice, però ipotizzando che la distanza dell'iperfocale risultante dal calcolo sia di 20m, focheggiando su questa distanza otterrei una percezione di nitidezza da 10m a infinito, ma senza riferimenti certi, come valuto la distanza???
buzz
a occhio.
BrunoCi
QUOTE(JimmyD @ Apr 3 2006, 06:47 PM)
Garzie Bruno, oggi ho provato a dare uno sguardo al link che mi hai consigliato e ho fatto un po' di prove con diversi valori e credo di essermi chiarito un po' di dubbo (situazioni), però da quello che ho capito (non ne avevo mai sentito parlare) l'iperfocale non mi sembra per niente semplice da usare...o meglio, in teoria il concetto è semplice, però ipotizzando che la distanza dell'iperfocale risultante dal calcolo sia di 20m, focheggiando su questa distanza otterrei una percezione di nitidezza da 10m a infinito, ma senza riferimenti certi, come valuto la distanza???
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In effetti l'iperfocale è molto complessa da mettere in pratica con i moderni obiettivi, che spesso non hanno sul barilotto le scale dei diaframmi riportate in corrispondenza delle distanze di messa a fuoco. E questo è ancor più vero con gli obiettivi zoom.
Io mi sono calcolato una tabellina un po' diversa: a me basta sapere che sul mio 12-24 a 12mm, impostando manualmente la messa a fuoco ad 1m ed impostando il diaframma ad f/11 ho un campo "nitido" che si estende da 0,39m ad infinito. Se invece chiudo ad f/22 ho una PDC da 0,24m.
E' chiaro che non si tratta dell'iperfocale vera è propria, ma è un utile compromesso che trovo utile. Magari qualche esperto del forum ci darà qualche indicazione pratica più semplice... unsure.gif

Bruno.
JimmyD
QUOTE
a occhio.


Conciso ma chiaro....

QUOTE
In effetti l'iperfocale è molto complessa da mettere in pratica con i moderni obiettivi, che spesso non hanno sul barilotto le scale dei diaframmi riportate in corrispondenza delle distanze di messa a fuoco. E questo è ancor più vero con gli obiettivi zoom.
Io mi sono calcolato una tabellina un po' diversa: a me basta sapere che sul mio 12-24 a 12mm, impostando manualmente la messa a fuoco ad 1m ed impostando il diaframma ad f/11 ho un campo "nitido" che si estende da 0,39m ad infinito. Se invece chiudo ad f/22 ho una PDC da 0,24m.
E' chiaro che non si tratta dell'iperfocale vera è propria, ma è un utile compromesso che trovo utile. Magari qualche esperto del forum ci darà qualche indicazione pratica più semplice... 


Penso di averci capito qualcosa...anche se sui miei obbiettivi a parte la lunghezza focale non è indicato un bel niente perchè le reglazioni si fanno dalla macchina e la ghiera di messa a fuoco non ha tacche di riferimento...ci vorrà un po' piùdi esperienza immagino...
Altri consigli e indicazioni sono sempre ben accetti naturalmente da tutto il forum!!!!

Ciao Dimitri
JimmyD
Vorrei provare ad espandere la discussione anche su un'altro argomento...la vecchia taratura dell'esposimetro fatta su un grigio medio viene ora sostituita dal bilanciamento del bianco che lo posso fare sia sul bianco che sempre sul grigio medio giusto???
Secondo voi c'è differenza fra i due metodi o si equivalgono?

Dimitri
giannizadra
QUOTE(JimmyD @ Apr 4 2006, 07:43 PM)
Vorrei provare ad espandere la discussione anche su un'altro argomento...la vecchia taratura dell'esposimetro fatta su un grigio medio viene ora sostituita dal bilanciamento del bianco che lo posso fare sia sul bianco che sempre sul grigio medio giusto???
Secondo voi c'è differenza fra i due metodi o si equivalgono?

Dimitri
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Sono due cose diverse, con finalità diverse.
Col bilanciamento del bianco esegui la taratura della temperatura di colore della luce (quella che con pellicola si poteva eseguire col termocolorimetro, allo scopo di neutralizzare con filtri lo scostamento tra la temperatura-colore della scena e quella per cui era tarata la pellicola). Serviva a eliminare le dominanti di colore, soprattutto con le diapositive.
La misurazione col grigio medio serve per calcolare l'esposizione (a misurare cioè l'intensità della luce), e non ha niente a che fare col WB.
JimmyD
Scusate l'ignoranza ma come vedete sono un pivello e sto cercando di capirci qualcosa...
La prima non mi da problemi, ma la seconda non sono sicuro di averla chiara...in pratica devo puntare la macchina su questo riferimento e calcolare i valori per un'esposizione ideale...ma poi in parole povere, cosa me ne faccio???
Mi potete spiegare o indicare qualche lettura in merito??
Grazie Dimitri
robyt
QUOTE(JimmyD @ Apr 4 2006, 10:55 PM)
....Mi potete spiegare o indicare qualche lettura in merito??
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Per quanto concerne il bilanciamento del bianco puoi dare un'occhiata QUI

Sull'utilizzo della misurazione sul grigio medio ti allego un mio precedente intervento:

"Gli esposimetri sono tarati per considerare correttamente esposta una scena che contenga una media di luci e ombre pari al famoso grigio 18%.
Scene prevalentemente chiare verranno pertanto sottoesposte al contrario di scene con neri prevalenti che risulteranno sovraesposte.
In questi casi puntare l'esposimetro su un cartoncino grigio 18% (và bene anche il palmo della mano) consente di ottenere un'esposizione (mediamente) corretta.

Il sistema di lettura Matrix delle nostre belle Nikon riesce in parte a risolvere il problema confrontando la lettura della scena con una selezione di immagini "tipo" memorizzate in un database implementato in macchina.
"

In parole povere, una volta determinata l'esposizione sul cartoncino dovrai tenerla bloccata, ricomporre l'inquadratura e scattare
buzz
QUOTE(JimmyD @ Apr 4 2006, 10:55 PM)
Scusate l'ignoranza ma come vedete sono un pivello e sto cercando di capirci qualcosa...
La prima non mi da problemi, ma la seconda non sono sicuro di averla chiara...in pratica devo puntare la macchina su questo riferimento e calcolare i valori per un'esposizione ideale...ma poi in parole povere, cosa me ne faccio???
Mi potete spiegare o indicare qualche lettura in merito??
Grazie Dimitri
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fai un piccolo esperimento:
scatta una foto ad un muro bianco o chiarissimo con l'esposimetro in automatico.
poi fai lo stesso scatto ad una superficie scura.
Dovresti ottenere lo stesso istogramma, ovvero l'esposimetro ha impostato lo scattoin modo da avere una immagine di intensità luminosa pari al famoso cartoncino di grigio al 18%.

Quando bilanci il bianco, puoi farlo indifferentemente suia su un foglio di carta bianco sia su un cartoncino grigio , perchè l'esposimetro tenderà a trasformare in grigio quasiasi intensità luminosa lo colpisca.
L'importante è che il bianco del cartoncino, cisì come come il grigio, sia neutro e non abbia dominanti di colore.
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