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atostra
è risaputo che la + grande differenza tra le ottiche AFD e AFS sono i colori + delicati, ombre un po + aperte, minor contrasto e passaggi tonali + delicati dei vecchi nikkor, mentre i nuovi hanno contrasti un po + alti e colori saturi.
A queste caratteristiche si aggiunge una nitidezza maggiore negli AFS (probabilmente perché sono telecentriche o per per i rivestimenti ai nanocristalli?) e ovviamente il motore ultrasonico, insomma un bel vantaggio.

tornando sulla resa cromatica dell'obbiettivo, se per ora va di moda la foto un po + satura e contrastata, alcuni preferiscono ancora le resa dei vecchi AFD (io in primis, non tanto perché mi piacciano in generale le tonalità simil pellicola, ma perché trovi i file neutri come colori degli AFD un po + facili da gestire in post produzione), e ritengo che sia per questo motivo (e anche per una questione di offrire prodotti ottimi a prezzi minori che gli AFS) che nikon ha ancora in produzione una vasta gamma di AFD, tutti ottimi fissi, dai prezzi contenuti.

secondo voi la differenza di resa è data solo dalle nuove tecnologie usate negli AFS oppure è anche un fatto di moda, e nikkor si adegua a quello che chiede il mercato?

se qualcuno può fare i paragoni con i vecchi ai, come si comportano questi obbiettivi rispetto a quelli descritti in precedenza?
Paolo66
Non so, non sono un progettista Nikon, ma posso supporre che siano principalmente cambiate le esigenze.

Gli AF-D sono nati principalmente in epoca pre-digitale: quando non cerano esigenze di ingrandire al 100% i fotogrammi, per contargli i peli; non c'erano i monitor ma si guardavano le dia proiettate o le foto stampate; non c'erano i riflessi interni causati dal sensore; non c'erano i forum; ecc...
La nuova tendenza è proprio quella di produrre foto piuttosto staure e contrastate, spesso confondendo il contrasto con la nitidezza, come se solo questa sia in grado di garantire una bella foto.

Vent'anni fa, quanto ci trovava a fare una prioiezione si giudicava lo scatto nella sua completezza, poi ci commentava anche la vignettatura, la resa ed il resto. Non al contrario come si fa ora.

imho naturalmente...
pes084k1
QUOTE(atostra @ Jul 18 2012, 09:20 AM) *
è risaputo che la + grande differenza tra le ottiche AFD e AFS sono i colori + delicati, ombre un po + aperte, minor contrasto e passaggi tonali + delicati dei vecchi nikkor, mentre i nuovi hanno contrasti un po + alti e colori saturi.
A queste caratteristiche si aggiunge una nitidezza maggiore negli AFS (probabilmente perché sono telecentriche o per per i rivestimenti ai nanocristalli?) e ovviamente il motore ultrasonico, insomma un bel vantaggio.

tornando sulla resa cromatica dell'obbiettivo, se per ora va di moda la foto un po + satura e contrastata, alcuni preferiscono ancora le resa dei vecchi AFD (io in primis, non tanto perché mi piacciano in generale le tonalità simil pellicola, ma perché trovi i file neutri come colori degli AFD un po + facili da gestire in post produzione), e ritengo che sia per questo motivo (e anche per una questione di offrire prodotti ottimi a prezzi minori che gli AFS) che nikon ha ancora in produzione una vasta gamma di AFD, tutti ottimi fissi, dai prezzi contenuti.

secondo voi la differenza di resa è data solo dalle nuove tecnologie usate negli AFS oppure è anche un fatto di moda, e nikkor si adegua a quello che chiede il mercato?

se qualcuno può fare i paragoni con i vecchi ai, come si comportano questi obbiettivi rispetto a quelli descritti in precedenza?


1) Gli Ai/Ai-S, ma solo quelli migliori, erano ottimizzati per macrocontrasto e risolvenza sul piano focale, quindi sono più secchi, definiti e aperti sulle ombre, quindi anche con colori più graduati. Un po' come gli ZF di oggi.
2) Gli AF-D migliori hanno ridotto spesso macrocontrasto e risolvenza (per risparmiare sulle tolleranze) a vantaggio del microcontrasto a media-alta frequenza (20 e 180) e della resa alle minime distanze. In genere hanno meno contrasto e più saturazione...
3) Gli AF-S hanno una correzione verso TA mediamente superiore ai precedenti, sono più uniformi come resa tra focali differenti, ma riducono ancora macrocontrasto e risolvenza per spingere le frequenze medio-basse e la saturazione dei colori (non è vero che sono più contrastati, basta dare un'occhiata agli istogrammi...). E' l'estremizzazione del concetto dei vecchi Leica e Zeiss-Contax e delle prime raccomandazioni per le ottiche da "digitale". E' ovvio che le ombre si chiudono e si perdono le transizioni e i dettagli superfini... ma non c'è più una Velvia o una Adox a raccogliere certe sfumature.

Gli attuali obiettivi super (Zeiss/Leica/Voigtlander asferici/Schneider/Fuji) si situano ormai a cavallo tra le filosofie 1) e 2), massimizzando macrocontrasto e risolvenza e potenziando i rivestimenti antiriflesso e non seguono la filosofia estrema 3), per me non molto adatta a lavori di qualità. E' anche vero che con ottiche tipo 3) è più difficile sfondare le luci o annerire completamente le ombre in scene assolate, cosa molto utile per fotografi di matrimoni, sport e notizie. Un'ottica AFS su un film, che ha sempre maggior risolvenza dei sensori attuali, lascia spesso un po'interdetti

A presto telefono.gif

Elio
claudio.baron
QUOTE(pes084k1 @ Jul 18 2012, 07:37 PM) *
E' anche vero che con ottiche tipo 3) è più difficile sfondare le luci o annerire completamente le ombre in scene assolate, cosa molto utile per fotografi di matrimoni, sport e notizie. Un'ottica AFS su un film, che ha sempre maggior risolvenza dei sensori attuali, lascia spesso un po'interdetti

Faccio un po' fatica a capire bene... Faccio un esempio (ahimè tra due AF-S, ma diversi per "carattere"): AF-S 50 f/1.8 G e AF-S 18-55 f/3.5-5.6 G. OK, non stiamo parlando del "gotha", specie nel caso del secondo, ma è per fare un esempio "terra-terra".
Nel caso citato, scena assolata con grande dinamica, e ovviamente a parità di altre regolazioni della macchina (e a parità di esposizione), il "cinquantino" lascia le ombre ancora leggibili, o meglio lascia "più ombre leggibili" (quando si supera la dinamica del sensore, c'è poco da fare) rispetto allo zoomino. Le aree di alte-luci che "clippano" verso l'alto, inoltre, sono minori. E' come se la curva sensitometrica del sistema fosse più "morbida" col cinquantino che con lo zoomino. Da un altro lato, il cinquantino è decisamente più risolvente del 18-55. Esempio di "botte piena e moglie ubriaca" a favore del 50 fisso? Insomma, a me sembra che col 18-55 sia piuttosto facile chiudere le ombre a doppia mandata, e anche "sfondare" le alte-luci... Sbaglio?
E giusto per fare un altro confronto "impossibile", come si comporterebbe un 17-35 f/2.8 rispetto al 18-55? E un 17-55 f/2.8 rispetto allo stesso? E i due "effedueotto" tra di loro? Sempre nell'esempio "scena assolata", per dire... E impegnati a teatro, invece? altro esempio meno diverso di quanto sembra, perché si tratta sempre di alta dinamica tra le aree illuminate in pieno dai fari (poche) e le zone al buio (tante)...

Grazie mille in anticipo delle delucidazioni,

bye!
Gian Carlo F
Io questa differenza la ho vista tra 24-85mm f2,8-4 AFD e 24-120mm f4 VR.
Il verdetto è, a mio parere, nettamente a favore del 24-120mm, in quanto restituisce colori più puliti e meno impastati del precedente.
Ti parrà strano ma i colori e toni del 24-120mm sono più simili a quelli dei miei fissi AI/AIS, in quanto in entrambi i casi li vedo limpidi e puliti.
Sul discorso contrasto, chiusura ombre, ecc. io ci andrei cauto anche lì.
Non vorrei che si confondesse una scarsa performance di un'ottica (soprattutto zoom) sul fronte del contrasto generale (dovuta a riflessi interni ecc.) con il pregio di avere le ombre aperte, ho l'impressione che questo accada spesso.....

Facendo un confronto abbastanza omogeneo tra due fissi, il 55mm f2,8 AIS e il 60mm f2,8 AFS (entrambi macro), io ho notato che le ombre sono restituite in modo molto simile anzi, forse il 60mmm è un pelo migliore su quel fronte.

In definitiva io penso che, se si paragonano dei buoni fissi, le differenze di resa e contrasto tra AFS e AFD/AI ci sono, ma abbastanza limitate.
Se invece parliamo di zoom (dove il numero di lenti è ben maggiore) le differenze sono più marcate, ma a favore delle ottiche moderne, che si avvicinano molto ala resa dei fissi, restituendo colori più puliti e limpidi, unitamente a un contrasto migliore.
atostra
QUOTE(Gian Carlo F @ Jul 19 2012, 08:03 AM) *
Io questa differenza la ho vista tra 24-85mm f2,8-4 AFD e 24-120mm f4 VR.
Il verdetto è, a mio parere, nettamente a favore del 24-120mm, in quanto restituisce colori più puliti e meno impastati del precedente.
Ti parrà strano ma i colori e toni del 24-120mm sono più simili a quelli dei miei fissi AI/AIS, in quanto in entrambi i casi li vedo limpidi e puliti.
Sul discorso contrasto, chiusura ombre, ecc. io ci andrei cauto anche lì.
Non vorrei che si confondesse una scarsa performance di un'ottica (soprattutto zoom) sul fronte del contrasto generale (dovuta a riflessi interni ecc.) con il pregio di avere le ombre aperte, ho l'impressione che questo accada spesso.....

Facendo un confronto abbastanza omogeneo tra due fissi, il 55mm f2,8 AIS e il 60mm f2,8 AFS (entrambi macro), io ho notato che le ombre sono restituite in modo molto simile anzi, forse il 60mmm è un pelo migliore su quel fronte.

In definitiva io penso che, se si paragonano dei buoni fissi, le differenze di resa e contrasto tra AFS e AFD/AI ci sono, ma abbastanza limitate.
Se invece parliamo di zoom (dove il numero di lenti è ben maggiore) le differenze sono più marcate, ma a favore delle ottiche moderne, che si avvicinano molto ala resa dei fissi, restituendo colori più puliti e limpidi, unitamente a un contrasto migliore.


ti credo, ma io ho trovato invece + somiglianze tra 28-85 nikkor (af senza D, fine anni 80) e il moderno 50 f1.8 AFD, tonalità mai sparate ed ombre morbide, mentre incede ho notato che il 18-55, 16-85 e pure il 50 f1.8 AFS tendono a saturare di +, sono un po + nitidi (anzi mi correggo, hanno microcontrasto) ma sfumature + secche.
RobMcFrey
certamente spesso si confonde il flare diffuso con le ombre aperte.. questo solo perchè si nota un minor contrasto tra ombre e luci.. non vuol dire che le ombre siano più aperte ! semmai è l'immagine ad essere globalmente più piatta...
io prendo come riferimento il 24-120 f4: è contrastato ma le ombre io le trovo sempre leggibili in quanto la lente è veramente "limpida"

certamente gli afs dunque sono ottimizzati per i sensori attuali.. e per le esigenze attuali.
La nitidezza e il microcontrasto è elevato e si "tralasciano" problemi come vignettatura e aberrazioni cromatiche...ormai correggibili con i software senza troppissimi problemi..

non sono un tecnico ma spero che si sia capito cosa intendo

QUOTE(atostra @ Jul 19 2012, 03:48 PM) *
ti credo, ma io ho trovato invece + somiglianze tra 28-85 nikkor (af senza D, fine anni 80) e il moderno 50 f1.8 AFD, tonalità mai sparate ed ombre morbide, mentre incede ho notato che il 18-55, 16-85 e pure il 50 f1.8 AFS tendono a saturare di +, sono un po + nitidi (anzi mi correggo, hanno microcontrasto) ma sfumature + secche.


io il 50 1.8 afd l'ho sempre trovato molto deciso sui colori.. saturo per intenderci, molto più degli altri afs che ho e che ho avuto..

18-105, 70-300 vr, 24-120 f4
Gian Carlo F
QUOTE(atostra @ Jul 19 2012, 03:48 PM) *
ti credo, ma io ho trovato invece + somiglianze tra 28-85 nikkor (af senza D, fine anni 80) e il moderno 50 f1.8 AFD, tonalità mai sparate ed ombre morbide, mentre incede ho notato che il 18-55, 16-85 e pure il 50 f1.8 AFS tendono a saturare di +, sono un po + nitidi (anzi mi correggo, hanno microcontrasto) ma sfumature + secche.


con gli AF/AFD non ho molta esperienza, ho avuto solo il 28mm f2,8 AFD e il 24-85mm f2,8-4 AFD.
Il 28mm era ben contrastato e nitido, i colori erano piuttosto carichi, ho preferito il 28mm f2 AIS, secondo me decisamente migliore, ma li ho avuti in tempi diversi...


QUOTE(RobMcFrey @ Jul 19 2012, 05:13 PM) *
certamente spesso si confonde il flare diffuso con le ombre aperte.. questo solo perchè si nota un minor contrasto tra ombre e luci.. non vuol dire che le ombre siano più aperte ! semmai è l'immagine ad essere globalmente più piatta...
io prendo come riferimento il 24-120 f4: è contrastato ma le ombre io le trovo sempre leggibili in quanto la lente è veramente "limpida"

certamente gli afs dunque sono ottimizzati per i sensori attuali.. e per le esigenze attuali.
La nitidezza e il microcontrasto è elevato e si "tralasciano" problemi come vignettatura e aberrazioni cromatiche...ormai correggibili con i software senza troppissimi problemi..

non sono un tecnico ma spero che si sia capito cosa intendo
io il 50 1.8 afd l'ho sempre trovato molto deciso sui colori.. saturo per intenderci, molto più degli altri afs che ho e che ho avuto..

18-105, 70-300 vr, 24-120 f4


sei stato chiarissimo, anche io ho questa sensazione.
In ogni caso io riesco a convivere benissimo con i vecchi AI/AIS e i moderni AFS G nanizzati, ecc.

Gli AI/AIS rappresentano il mio corredo base e, sicuramente, sono anche i miei prediletti in quanto mi ci diverto tantissimo, ho solo dovuto sfoltire un po' perchè erano davvero troppi e finiva che non riuscivo ad utilizzarli abbastanza tutti.

Gli AFS G sono la parte più tecnologica e moderna:
24-120mm f4 VR
50mm AFS G f1,4
60mm AFS G f2,8 Macro
105mm AFS G VR f2,8 Macro
Il prossimo acquisto penso sarà il 28mm f1,8 AFS G.... (purtroppo il 28mm f2,8 AFS G Micro non c'è..)
Non c'è dubbio che sono ottiche di elevata qualità, tutti nitidi ed usabili già a tutta apertura, i due micro poi sono semplicemente eccellenti sempre, in macro e in condizioni di ripresa normali.
Contrasto e chiusura delle ombre, a mio vedere, non sono assolutamente un problema.
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