Buona sera...
A scuola si studiava anche la storia e, forse, c'era un valido motivo.
Utilizzando i computer fin dai tempi del glorioso Apple ][, ne ricordo il potentissimo applicativo integrato AppleWorks (foglio elettronico, word processor e data base), sufficiente per mettere in crisi tutte le applicazioni del mio settore che allora giravano su mainframe, con i costi e la macchinosità che lascio immaginare (scrittura dei dati su form infantili, "perforazione", verifica, rettifica, stampa di controllo etc.). In un anno, con un Applettino //c, un floppy esterno ed una ImageWriter, c'era da produrre fatturazioni a livello di 100-120 milioni di allora: moltiplicare per 10 non è eufemismo.
In seguito Apple -dopo la disavventura del III e del GS- acquistò da Xerox il progetto Lisa (fino allora dedicato solo alla video scrittura) e lo semplificò nel Mac, distributo per almeno un biennio senza nessuno strumento di sviluppo, né applicativo utile, salvo il "Write" ed il Paint.
Nel frattempo IBM lanciava un PC "aperto" dotato di assembler e interprete basic, mentre Lotus 123, Visicalc e Multiplan entravano a prepotenza in tutti gli studi tecnici sostituendo gli "spaghetti SW" scritti in Basic, mostrando in tempo reale i risultati dei calcoli.
Immediato lo sviluppo mondiale degli strumenti a disposizione degli utenti finali, i quali si trovarono a disposizione SW di ogni tipo e ciò mentre a Taiwan nascevano i primi "clone" con clock a doppia frequenza (circa 10 MHz contro i 5 di IBM).
Proliferazione di schede grafiche, dalla mitica Hercules monocromatica (only BW) che sfruttava il monitor "solo testo" di IBM.
Per quanto mi riguarda, fatta di necessità virtù, la scelta di passare da AppleII a IBM PC fu pressoché obbligata, nonostante uno dei primi concessionari Mac mi avesse messo a disposizione una beta del basic mai implementato da Apple.
Dopo qualche mese ero già fornito (direttamente dagli USA tramite la costosissima BBS Compuserve) di AutoCAD 1.2, versione utilizzabile quasi solo da tastiera.
Nel giro di un paio d'anni le applicazioni che giravano su PC erano migliaia e solo allora Microsoft cominciò a progettare Excel e Word per un timido Windows (vers. 2.0 ???) e -contemporaneamente- la versione per Mac. Chi non ricorda i programmi per lo scambio dei dati tra un sistema e l'altro? Dovrei possedere ancora una scheda che -installata nel PC- faceva da ponte, ovviamente ciò non era possibile sul Mac.
Intanto l'informatizzazione degli uffici avanzava a spron battuto e non c'era nulla di più semplice del Mac per facilitare il passaggio dalle macchine per scrivere al computer, passndo per qualche disperato tentativo di Philips e altri (Olivetti?) di accroccare sistemi "testuali" di videoscrittura.
Più avanti (ricordo un AutoCAD versione 9.0) si espanse anche su Mac lo sviluppo SW "umano", ache se rammento benissimo che su Mac, girava già il fantastico X-Press, diventato uno standard tipografico.
In pratica, fino ad una certa data, i due sistemi erano stati diversamente indirizzati sul mercato: la necessità degli utenti di uno -di usufruire dei SW dell'altro- ha finalmente fatto esplodere la concorrenza e, spero non in questa discussione, l'accesa tenzone tra "tifosi".
A dirla da esperto del self-made, il Mac lo trovo troppo orientato ad una utenza non smaliziata, mentre il PC più adatto a chi necessita di una personalizzazione sia del sistema che delle applicazioni.
Giusto per esemplificare, rammento che con il PC IBM riuscimmo a costruire una scheda che lo vedeva come se fosse una stampante parallela, ovviamente trasferendo su disco ogni singolo carattere: non immaginate quanti programmi Basic di calcolo strutturale (che ogni ingegnere sviluppava in basic sui sistemi più disparati Casio, Sharp, Epson, BBC...) siamo riusciti a tra$ferire su PC e la $ non è casuale.
Se dovessi oggi rientrare in attività, mi vedrei costretto ad impiegare entrambi i sistemi, da pensionato preferisco ancora la base PC in quanto la vedo meno da "dummies", ma il Mac -ne sono certo- ha una marcia in più.
Né vinti, né vincitori...

Buona notte.
Luigi