QUOTE(Francesco T @ Dec 23 2005, 09:05 PM)
CORRIERE DELLA SERA - 23 DICEMBRE 2005
Edizione Napoli - Corriere del Mezzogiorno
Prima Pagina:
- Camorra, sciolto il Comune di Pozzuoli
infiltrazioni anche a Melito e San Tammaro
- Bagnoli, ecco la passeggiata sul mare
Inaugurato il pontile, da oggi si può visitare. Il punto di ristoro non è ancora pronto
- Natale, aperti gli Scavi (Pompei)
Ai Musei di Napoli accesso solo la mattina
- I rapinatori gli prendono l' auto nuova, muore d'infarto
Tragedia ad Ercolano. I banditi hanno chiamato sul telefonino della vittima per imporre il cavallo di ritorno
- La svolta della NCCP: mai più tammorriate
Il leader Sfogli: "Napoli è anche altro". L' album è stato registrato nel sottosuolo.
Caro Conte, i miei più fervidi Auguri di Buon Natale ed un prospero Anno.
Nuovo...
Francesco
Da:
Così parlò Bellavista
di Luciano De Crescenzo
«Piano, piano con questa parola: industrializzazione» dice il professore.
«Napoli è stata rovinata da Lauro, da Gava e dalla chimera dell’industrializzazione. Lauro l’ha gestita come l’ultimo dei Borboni, Gava ha addirittura fatto rimpiangere Lauro , ma nessuno dei due ha fatto tanto male a Napoli come chi ha creduto di risolvere il problema napoletano con l’industrializzazione. Voi invece immaginatevi una Napoli senza ciminiere, una Napoli che nella piana di Bagnoli al posto dell’Italsider avesse avuto tutta una serie di alberghi, di cottages, di villini e di casinò. Positano, Amalfi, Ischia, Capri, Procida, Baia, il lago d’Averno, Pompei, Ercolano, Vietri, Cuma, il Faito, il Vesuvio, isole, scogli, montagne, vulcani, laghi. Il punto d’incontro del turismo mondiale! La Las Vegas d’Europa! Il paradiso in terra! Ma pensate, ad esempio, al Castello dell’Ovo, a questo bellissimo maniero medioevale, ricco di enormi sale, di piccole viuzze interne e di suggestive botteghe. Pensate per un momento quale fonte di guadagno avrebbe potuto essere per Napoli un castello in mezzo al mare se lo si fosse adibito a palazzo di congressi, con sale attrezzate per la traduzione simultanea e con gli hotels ed i ristoranti del borgo marinaro a portata di mano! Insomma, voi pensate ai napoletani e ditemi se, a vostro parere, li vedete più adatti come metalmeccanici o come lavoratori nel settore turistico. Ora, per creare una grande stazione internazionale che ci voleva? Una mano dal Padreterno per quanto riguardava le bellezze naturali ed una efficiente Azienda autonoma di Soggiorno e Cura per l’organizzazione. Ebbene il Padreterno ha fatto tutto il suo dovere. L’Azienda autonoma no!»
«E quanta gente avrebbe lavorato con i turisti?»
«Praticamente tutti un milione e mezzo di persone albergatori, commercianti, marinai e compagnia cantando. Napoli aveva già tutte le cose principali: cielo, mare, clima, isole meravigliose, acque termali, animo gentile e località archeologiche. I miliardi sarebbero venuti dall’estero sotto forma di valuta pregiata e non sarebbe stato necessario costruire aziende a perdere sul tipo dell’Alfa Sud.»
«Va bene ma questo che c’entra con la delinquenza?»
«C’entra, c’entra, perché, anche se è vero che alcuni uomini nascono già delinquenti, la maggior parte di essi viene iniziata dal bisogno. E se un tempo la delinquenza si trovava allo stadio romantico dello scartiloffio e della truffa d’ingegno, oggi con il consumismo si è meccanizzata. Oggi spara con una tale disinvoltura da far sorgere il dubbio che il vero obiettivo del rapinatore non sia più il bottino ma la violenza.»
«Se è per questo a Napoli c’è ancora qualche fenomeno simpatico di delinquenza» interviene Salvatore. «Per esempio una settimana fa ho letto che si sono rubati cinque chilometri di filo di rame della ferrovia Cumana: il treno si è dovuto fermare in aperta campagna.»
«Ed io ho letto» aggiunge Saverio «che i soliti ignoti si sono rubati due motori nuovi nuovi che erano stati messi nel collettore di Via Caracciolo per sollevare i liquami di fogna, e farli arrivare fino a Cuma. A proposito professò, ma mò che se ne faranno i mariuoli di questi due motori?»
«Speriamo che se li vendano al Comune a metà prezzo. Comunque ritornando al nostro discorso sulla delinquenza, dobbiamo prima d’ogni cosa ricorrere ad una fondamentale classificazione dei delitti e distinguere chiaramente tra furto onesto, furto disonesto e crimine violento. Quindi pretendere che lo Stato preveda carceri differenti e pene differenti per ciascuna classe di reato.»
«Furto onesto?»