QUOTE(riccardobucchino.com @ Jan 21 2012, 05:22 PM)

il limite di f/8 sulle compatte è dovuto a problemi di difrazione ottica, non avrebbe senso chiuderlo oltre perché altrimenti la difrazione si divorerebbe la qualità di immagine, sulle reflex dx il massimo che si può usare senza perdere troppa qualità è f/16-18 (poi dipende da lente a lente) anche se chiudono di più non ha molto senso usare f/22 o 32 o 45 (su alcune lenti si arriva a sti valori), sul pieno formato invece la difrazione compare dopo e si può arrivare in diciamo tranquillità a f/22 sulle nikon 1 temo che a f/16 la difrazione si faccia già vedere vistosamente a stima meglio non superare f/11 però non so, al contrario delle dx e fx le cx non le ho mai provate.
Detto ciò bisogna anche capire che più è piccolo è il sensore e maggiore è la profondità di campo e quindi chiudere tanto il diaframma diventa puramente inutile, su un banco ottico ossia il grande formato ci sono lenti che arrivano anche a f/64!
A proposito di quello che hai scritto, non solo mi risulta ma ne sono ampiamente convinto perché la diffrazione è un fenomeno ottico che non si può eliminare e che risulta tanto maggiore quanto maggiore è la chiusura del diaframma, praticamente il fenomeno fisico della diffrazione comporta che i punti dell'immagine non appaiono nell'mmagine stessa come punti ma come piccoli cerchi che presentano anelli concentrici alternativamente chiari e scuri, immaginando di voler riprendere con una fotocamera una particolare stella nel cielo notturno, e immaginando di avere un'ottica che permetta di chiudere moltissimo il diaframma la stella ripresa con la fotocamera si presenterebbe come in figura:
Ingrandimento full detail : 1.8 KBNelle ottiche di una fotocamera digitale o non digitale la casa produttrice fa si che la massima chiusura del diaframma permessa dall'ottica sia tale da rendere praticamente invisibile il fenomeno della diffrazione nello scatto.
C'è da dire anche che normalmente, anche in buone condizioni di seeing e trasparenza dell'ottica, se l'ottica offre chiusure del diaframma molto spinte è molto difficile vedere la diffrazione oltre il primo anello brillante come nell'immagine che ho postato, ma già riuscire a notare quest'ultimo è indice di una
buona fattura dell'obbiettivo: infatti, per poter osservare distintamente la figura di diffrazione è necessario che il fronte dell'onda incidente non subisca deformazioni significative indotte dalla cattiva lavorazione delle ottiche. In altri termini, le superfici ottiche devono essere perfettamente lisce intendendo con questo termine che le eventuali asperità non devono provocare una deformazione superiore a 1/4 di lunghezza d'onda ( λ ) sul fronte incidente. Ricordiamo che la λ della luce è circa mezzo micron, (1/2000 di millimetro) per cui 1/4 λ è un valore molto piccolo che può mettere a dura prova l'abilità dei produttori di ottiche che smerigliano le lenti
Facendo riferimento alla precedente figura il diametro del primo anello chiaro concentrico viene usato come indice del potere risolutivo dell'ottica tanto più grande è questo diametro e tanto più l'ottica riesce a risolvere ciè a distinguere l'anello concentrico dal disco al centro, ovvero il potere risolutivo dell'ottica è maggiore e dunque l'ottica è di fattura migliore
Detto tutto questo che a molti utenti di questo forum potrebbe sembrare eccessivo nei dettagli ... mi domando come mai in molte compatte Fujifilm con piccoli sensori che offrono i modi di ripresa S (Auto a priorità dei tempi) ed M (Manuale) è possibile impostare anche un a chiusura del diaframma pari ad f/11, per esempio nella FinePix HS30EXR e HS33EXR (con sensore da 1/2.0 pollici), nella X10 (con sensore da 2/3 di pollice), nella FinePix F605EXR ecc ecc ????