QUOTE(rinux1956 @ Sep 27 2010, 02:01 PM)

... la cosa è circoscritta solo alla sua apertura/chiusura in un software di fotoritocco oppure ad una semplice azione che può essere una sua visione sul monitor, oppure una sua duplicazione o un suo trasferimento su una memoria di massa, ecc.
Inoltre, in percentuale, quanto si deteriora ad ogni azione? E il deterioramento si riflette, principalmente, su cosa?
Un file JPEG viene "ricreato" quando viene salvato. Anche senza modificare nulla. Il deterioramento è dato dal ricalcolo delle zone di compressione (in realtà dei quadrati). Se fatto molte volte, si perde uniformità nei colori e dettaglio. Qualsiasi operazione di ridimensionamento, ritocco, modifica di cotnrasto, ecc. ovviamente modifica il file e lo costringe ad un ricalcolo.
Se un'immagine JPEG viene ruotata e se il software non prevede la rotazione "lossless" ossia il ruotare l'immagine in modo simmetrico senza ricalcolarla, si ha un nuovo salvataggio e perdita di qualità (es. il visualizzatore di Windows). Le fotocamere impostano un bit interno al file per indicare ai software la visualizzazione verticale o orizzontale. Ovviamente ciò non provoca perdite, ma non tutti i software usano tale valore.
La percentuale di perdita dipende sia dal software (software diversi comprimono in modo diverso) sia dalla qualità voluta. Dipende anche dall'immagine.
Se si modificano solo i metadati interni (IPTC o EXIF), non si ha danno, in quanto scritti in una zona specifica del file, senza bisogno di toccare l'immagine.
Visione, copia, spostamento et simili, se fatti normalmente, non fanno altro che leggere e scrivere il file byte per byte, senza quindi eseguire nessuna operazione specifica su di esso e senza alcun danno.
Spero di essere stato chiaro.
Massimo