QUOTE(angelo_m @ Jul 1 2010, 12:49 PM)

grazie a entrambi per i primi chiarimenti, però non mi è chiaro il concetto del x1.5, dell'angolo, della focale... è la prima volta che sento questa cosa dell'angolo. di cosa si tratta?
come avete detto voi l'ottica è e rimane sempre un 200mm, ma allora qual'è la differenza pratica tra un sensore e l'altro a parità di ottica?
ps, la d5000 qual'è il caso della d5000?
pps, di questa storia dei sensori c'è un peggio o un meglio o si tratta semplicemente di diversità?
Ciao Angelo, benvenuto anche da parte mia..
La lunghezza focale di un obiettivo, come ti è stato spiegato, non cambia in funzione del supporto sensibile. Il cambiamento di dimensioni del supporto sensibile, invece, implica una modificazione dell'angolo di campo inquadrato o angolo di ripresa, ovvero l'angolo al vertice del triangolo isoscele che ha per base la diagonale del sensore e per altezza la distanza tra il sensore stesso e il punto nodale poteriore dell'obiettivo, ossia la lunghezza focale con messa a fuoco ad infinito.

Ecco...uscendo dalle formule geometriche si può esemplificare con un'immagine la riduzione di angolo di campo di un sensore DX (APS-C), come quello della D5000, rispetto al classico formato 24x36 (film 135, D3, D700, D3x..)
L'immagine è tratta dal sito kenrockwell.com, del tutto incidentalmente...


Come puoi notare l'ingrandimento ottico (in funzione della lunghezza focale) non cambia al cambiare delle dimensioni del sensore. Cambia la "porzione" di scena inquadrata.
Il maggiore ingrandimento finale, che può trarre in inganno, è dovuto esclusivamente alla stampa, al monitor, a qualunque supporto di fruizione utilizzato. La minore porzione di immagine catturata sarà adeguata alle dimensioni del supporto e quindi apparirà 1.5 volte più grande di quanto "dovrebbe" da un punto di vista meramente ottico (sempre sott'intendendo il confronto con l'FX).
[Immagina semplicemente la stessa dimensione di stampa riempita con le due diverse "porzioni" di scena inquadrata qui sopra..]
La modificazione dell'angolo di ripresa comporta, come fondamentale differenza operativa, la necessità di adeguare la distanza di ripresa al fine di ottenere la medesima inquadratura con i due formati, sempre a parità di lunghezza focale. Il DX dovrà stare più lontano per inquadrare la stessa scena. [Oppure utilizzare una focale 1.5 volte più corta dalla stessa posizione.]
La cosa ha conseguenze dirette sulla prospettiva, che dipende esclusivamente dalla distanza di ripresa e sulla Profondità di Campo, essendo questa direttamente proporzionale alla distanza di ripresa, a parità di focale e diaframma (senza andare ad introdurre altri concetti che hanno influenza sulla PdC e sullo sfocato..).
Le differenze tra un sensore e l'altro, oltre a quelle operative accennate, possono ricondursi ad una diversa "qualità" intrinseca che vede il vantaggio sempre a favore del sensore/elemento sensibile più grande.
Questo, sinteticamente parlando, è dovuto soprattutto al minore ingrandimento lineare che un formato di partenza più grande dovrà "subire" per riempire lo stesso formato di stampa o comunque di fruizione, rispetto ad un sensore più piccolo. Indipendentemente dalla quantità di informazioni disponibili, ovvero i megapixel del sensore. Questi hanno una diversa influenza sulla "qualità" e, al contrario, una maggiore densità di informazioni, se adeguatamente assecondata dalla risolvenza dell'obiettivo, è capace di rappresentare il soggetto con un livello di dettaglio maggiore, a parità di ingrandimento relativo. Ma qui già si entra nel campo della "croppologia" e non più nel confronto tra "inquadrature fotografiche"...
Accennate brevemente le differenze tra i sensori e stabilità la "superiorità" tout-court dell'elemento sensibile più grande, questo non impedisce certo ad un sensore più piccolo (entro certi limiti, in cui rientra
ampiamente il DX) di "esprimere" quantità e qualità in abbondanza per soddisfare generiche esigenze tanto amatoriali quanto professionali.
La D5000 quindi può essere un validissimo strumento per iniziare e continuare per parecchio tempo la strada senza fine del "digitale".
Ci si può girare intorno come si vuole e con qualsiasi budget, ma nel 99% dei casi l'anello debole della catena, che determina il risultato, è chi sta dietro alla fotocamera, non il sensore che le sta dentro o l'obiettivo che le sta davanti.
E poi c'è la luce. E te la auguro di buona qualità.
