QUOTE(saio @ Jan 26 2010, 11:43 PM)

.. pensavi di esserti liberato di me'!?!?!
...
...argh...mannagg... eh si, in effetti ci avevo fatto un pensiero...

Dunque...i flash in manuale...la cosa si complica (o si semplifica, dipende dall'abitudine..).
Parliamo dell'uso di flash staccati dal corpo macchina. Con flash su slitta l'uso dello stesso in manuale è ormai praticamente privo di significato, se non per utilizzi particolari/particolarmente statici.
In passato, quando la modalità manuale era l'unica disponibile era normale fare calcoli algebrici prima di ogni scatto rapportando il Numero Guida del flash alla distanza di ripresa per ottenere il diaframma di lavoro...ormai è quasi solo un esercizio fine a sé stesso, almeno con i sistemi di piccolo formato..
Innanzitutto...esistendo diversi tipi di flash la prima questione che si pone è quella di riuscire a "pilotarli" e sincronizzarli con l'attuazione della posa, sia che siano dei flash "della casa", sia che siano dei flash di "terze parti", come i flash da studio.
Si possono usare vari metodi per ottenere la sincronizzazione...dalle onde radio agli infrarossi, che si concretizzano con radiocomandi (Tx e Rx) di varie fogge, dimensioni e funzionalità, fino a sistemi più semplici costituiti da fotocellule (servocellule) che captano il lampo utilizzato come
master e reagiscono comandando l'attivazione immediata del/dei flash
slave, oppure alle connessioni via cavo.
Tutte le modalità di sincronizzazione sono ovviamente sottoposte al limite di massimo tempo sincro, caratteristica dell'otturatore della fotocamera in uso, tipicamente 1/250" per le reflex professionali con otturatore a tendina. Tale tempo deve spesso tener conto anche dei ritardi indotti dalla catena di trasmissione degli impulsi di sincronizzazione e quindi essere ulteriormente allungato, pena la non copertura totale del fotogramma con
il o
uno dei lampi.
I flash SB Nikon possono essere genericamente usati e pilotati in tutte le modalità (con qualche differenza funzionale da modello a modello..); permettono la sincronizzazione iTTL con trasmissione infrarossa "nascosta" nei prelampi, possono essere pilotati tramite servocellula (SU4) incorporata o aggiunta, via cavo sincro o essere collegati a radiocomandi.
Possono altresì funzionare come
master per tutti i sistemi flash.
La questione che ci interessa di più è che, a differenza della modalità iTTL, la potenza del lampo non sarà modulata automaticamente dal flash stesso sfruttando la "simulazione" dei prelampi di monitoraggio, ma sarà fissata dall'impostazione della potenza di emissione sul flash.
La potenza del lampo, la distanza del flash dal soggetto/elementi della scena, l'apertura di diaframma e la sensibilità ISO saranno gli unici modi per influire (attivamente o passivamente) sull'esposizione flash, salvo intervenire "meccanicamente" sulla luce stessa tramite filtrature o modellazioni.
L'esposizione non potrà che essere misurata mediante un esposimetro esterno, generalmente a luce incidente, specifico per luce flash. Non potremo in alcun modo sfruttare l'esposimetro della reflex.
L'alternativa all'uso di un esposimetro esterno è procedere per tentativi, guidati dall'esperienza e dalla conoscenza dell'equipaggiamento usato.
Qui terminano le complicazioni (relative) ed inizia il bello (relativo)...

La misurazione della luce flash (una o più sorgenti) e l'eventuale bilanciamento con la luce ambiente può essere effettuata con precisione mediante successive letture selettive della luce incidente fino a trovare il desiderato equilibrio delle stesse sui vari elementi della scena.
L'intensità della luce flash sul soggetto varierà "attivamente" - come detto - in funzione della potenza di emissione e della distanza del flash; in modo "passivo" mediante la scelta del diaframma di lavoro e della sensibilità ISO.
La luce ambiente potrà essere bilanciata con la "normale" tripletta di parametri dedicati all'esposizione, ma con particolare importanza al tempo di posa che non influenza l'esposizione relativa all'emissione flash (virtualmente istantanea [omissis]) sul soggetto.
Trovata/costruita la scena e l'illuminazione, quest'ultima resterà sempre costante ed omogenea; in alcun modo sarà influenzata dalla posizione degli elementi della scena e dalla loro riflettenza, come accade (può accadere) con la determinazione TTL scatto per scatto dell'intensità/durata del lampo.
Uhm...ho fatto un pò un
polpettone con le cose che mi son venute in mente lì per lì, direi che mi fermo qui in attesa di eventuali domande un pò più mirate...

Spero comunque di averti dato qualche spunto (comprensibile), seppur semplificato e parziale, delle diverse implicazioni che comporta l'uso dei flash in manuale rispetto all'uso in TTL.
Molto altro lo puoi trovare con una ricerchina in "Speedlight", "Tecniche Fotografiche" e in questa stessa sezione..
byebye..