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vittosss
dunque, diciamo e diamo per assodato che io abbia chiaro in mente la questione profondità di campo, diaframma ecc ecc
al momento lavoro quasi sempre a priorità di diaframma o, in caso di altre macchine, leggo pedissequamente esposimetro interno della macchina o a luce riflessa dell'esposimetro esterno.
e fin qui.
ma come voi mi insegnate esposimetro riproduce il nostro grigio 18% ed inoltre fornisce risultati che vanno interpretati. giusto?
partiamo da una, credo, certezza. quando lui mi dice che esposizione è ok significa che verrà riprodotta sempre il nostro grigio 18% quindi se voglio che quel dato punto risulti invece bianco devo sovraesporre. suppongo. di? uno sto?
ansel adams si sta rigirando immagino.
ma nelle macchine tipo FM o simili dove la lettura non è spot, come faccio? valuto?

insomma, come interpretare l'esposimetro?
Antonio Canetti
siamo nell'era del digitale se hai una situzione sotto controllo fai uno scatto di prova e poi sotto/esponi come desideri, mentrese sei in momento d'azione un bel breketing... una verrà buona!


Antonio
vittosss
e se invece scattassi molto molto molto con la pellicola? :-)
VinMac
Buon pomeriggio, Vittoss!
Con una macchina tipo la FM - FE (e modelli successivi della serie), la modalità di lettura dell'esposimetro è "media ponderata", cioè alla composizione del corretto EV concorre per il 60% la luce che ricade sul cerchio centrale del vetrino di MaF (il cerchio che delimita i microprismi, per intenderci) e per il 40% la luce che ricade nella rimanente parte dell'immagine.
Con questo tipo di lettura i valori corretti si ottengono:
1) con uso di ottica fissa, avvicinandosi al soggetto quel tanto che basta affinchè la sua parte più significativa, quella cioè che si intende riprodurre correttamente, occupi la maggior parte del fotogramma;
2) con uso di uno zoom, impostando la focale più elevata possibile (e se ciò non basta avvicinandosi al soggetto quel tanto che è necessario) per ottenere la stessa situazione di cui al punto 1.
Ovviamente, fatta la lettura, si ricompone poi l'inquadratura secondo le intenzioni del fotografo.
Ovviamente esistono anche altre possibilità, quali la lettura sostitutiva, ma il risultato è meno "garantito".
Il bracketing è sempre un'ottima abitudine, e non lo dico solo per ragioni di cautela (cioè perchè su tre immagini con diversi valori è più probabile che almeno una verrà buona), ma anche e soprattutto per ragioni creative.
Una volta sviluppato il rullino, dagli estremi della "forcella" a volte vien fuori qualcosa di bello, alla quale, magari, in fase di ripresa non avevamo nemmeno pensato.
L'interpretazione dei valori dell'esposimetro è questione di "manico", e si acquista solo e soltanto con l'esperienza; io uso la pellicola da oltre 30 anni, ed ancora oggi spesso sbaglio!
Spero di esserti stato d'aiuto.
Buona Nikon a te.
Vincenzo
vittosss
grazie grazie grazie mille per la risposta.
apprezzata davvero molto.

aggiungo un quesito. lettura con esposimetro esterno di tipo incidente ( con cellula su fotocellula per intenderci ).
esposimetro va rivolto verso la macchina giusto?
se per ipotesi abbiamo lampadario con cesto di frutta sotto ed io a 2 metri da esso, ripresa a luce incidente verrà influenzata dalla luce così vicina e dall'alto no? tipo che la frutta in cima verrà esposta correttamente e quella sotto scura?
VinMac
QUOTE(vittosss @ Jan 24 2012, 03:36 PM) *
...
aggiungo un quesito. lettura con esposimetro esterno di tipo incidente ( con cellula su fotocellula per intenderci ).
esposimetro va rivolto verso la macchina giusto?
se per ipotesi abbiamo lampadario con cesto di frutta sotto ed io a 2 metri da esso, ripresa a luce incidente verrà influenzata dalla luce così vicina e dall'alto no? tipo che la frutta in cima verrà esposta correttamente e quella sotto scura?

Si e no!
Uno degli effetti prodotto dalla calotta che ricopre la fotocellula degli esposimetri separati è quello di raccogliere tutta la luce che, presente sulla scena, cade sul soggetto, per cui fornisce una perfetta lettura media, non influenzata dalle varie riflettenze! E' questo il motivo per cui in lettura incidente l'esposimetro separato va posto vicino il soggetto e puntato verso l'obiettivo.
Il soggetto mantiene però il suo scarto di luminosità tra le ombre e le alte luci, solo che, con la lettura in luce incidente ... tale scarto sarà fedelmente riprodotto nel fotogramma o nel file!
Considera che nello still life in studio, quando si lavorava in pellicola, si facevano le più diverse misurazioni, sulla luce principale, su quelle di effetto o di riempimento ed infine anche sullo sfondo!
Spero di non averti confuso le idee, se non sono stato abbastanza chiaro fammi sapere!
Vincenzo
vittosss
vinmac, gentilissimo e chiarissimo.

per altro ne deduco che l'esposimetro esterno, usato a luce incidente, non può essere usato in modalità spot.
forse, al limite, spot per macro aree?
tipo che prendo misure su + punti e poi ne faccio la media?

inoltre, ottimo il consiglio, con zoom, di zoommare su soggetto, prendere esposizione e ricomporre immagine. la sola difficoltà in + starebbe in uno zoom non a f fisso dove vanno ricalcolati gli stop. suppongo.
VinMac
No, Vittosss, quando la calotta ricopre la fotocellula dell'esposimetro esterno è possibile solo ed esclusivamente la lettura a luce incidente.
Per comprendere cosa succede realmente in tale tipo di misurazione devi immaginare un piano parallelo alla superificie della fotocellula (ed ortogonale quindi all'esposimetro): la calotta raccoglie idealmente tutta la luce che cade su quel piano e la rende in termini di EV.
La lettura "per macro aree spot" con la calotta innestata sulla fotocellula non è quindi possibile e se orienti l'esposimetro esterno in una direzione diversa da quella in cui si trova il punto di ripresa otterrai valori non corretti, in quanto la lettura sarà su un piano diverso rispetto a quello che volge verso l'obiettivo.
Senza calotta, le fotocellule degli esposimetri esterni leggono in luce riflessa un angolo di circa 30°, troppo grande per una vera e propria misurazione spot, talmente grande che, se il soggetto è lontano, l'operatore è costretto ad avvicinarsi proprio come dovrebbe fare se usasse il sistema esposimetrico della reflex in "media ponderata".
Solo gli appositi aggiuntivi rendono realmente "spot" un esposimetro esterno a luce incidente, anche se vì sono alcuni Sekonik che, di serie, offrono sia la lettura incidente che quella riflessa spot.
Per la precisione, è spot una lettura riflessa di 1° o, al massimo, di 5°.
Per quanto riguarda gli zoom ad /f. variabile non temere, non vi è bisogno di alcuna compensazione, in quanto il valore che il sistema esposimetrico della macchina offre non è mai influenzato da una luminosità massima variabile ed è anzi indipendente sia dall'/f. massimo che da quello minimo; la misurazione avviene infatti sempre sulla luce che effettivamente raggiunge il piano della pellicola.
Vincenzo
vittosss
mitico!
dimmi che sei di milano e ti porto fuori a bere una birra e a parlare di esposizione.

tutto chiaro! ma...la storia dello zoom mi torna poco.
andiamo all'atto pratico. esempio, il mio zoom 4-5.6 zoommo ( quindi 5.6 ) vedo la data area che voglio esporre e sovraespongo di uno stop per renderla + luminosa. diciamo che lavoro solo con il diaframma. imposto a 4. ma il valore sarà falsato da un'ottica meno luminosa...o no?
VinMac
In effetti hai toccato un caso limite!
Riassumiamo: l'ipotesi che abbiamo fatto è quella di lavorare con pellicola e macchina manuale, serie FM o FE, e zoom con luminosità massima variabile.
In questo caso sì, dopo avere eseguito la misurazione e ricomposto l'inquadratura, se scegli un EV che ricomprende .f/ massimo devi tenere conto della perdita di luminosità dello zoom, in quanto sulla finestra dei diaframmi leggerai 4, ma la luminosità effettiva sarà 5.6.
Questo vale ovviamente se hai effettuato la misurazione con il sistema indicato nei precedenti post, per conservare i reali valori in luce riflessa del soggetto; in caso contrario, se ti accontenti cioè della semplice "media ponderata", non ne hai bisogno, in quanto la lettura è TTL sul piano focale ed avviene sulla quantità di luce che effettivamente arriva sul piano focale.
Vincenzo

P.S.: io suggerisco sempre di acquistare un esposimetro separato analogico, non solo per l'effettiva utilità nelle misurazioni, ma soprattutto perchè il loro regolo calcolatore aiuta a comprendere in modo chiaro ed intuitivo le varie relazioni che legano EV, sensibilità, fattore di esposizione ed indici di compensazione. I prezzi nell'usato sono peraltro abbordabilissimi, compresi i modelli completi di scatola ed istruzioni.

P.P.S.: per la birra a Milano non è possibile, ma se passi da Palermo ti aspetta una grigliata di pesce fresco!
vittosss
porcamiseria palermo mi resta un po' fuori mano!
per altro non sono mai stato in sicilia ed è un mio pallino da qualche anno.

si però vinmac, non puoi essere così esauriente se no mi tocca aprire un altro post solo per il piacere di parlare con te! :-)

dunque, come esposimetri esterni ho un sekonic...308 mi pare ed un lunasix ( non il 3, il primo direi) che però non è ritarato.
che dici, vado avanti con il sekonic o vale la pena sistemare il lunasix?

naturalmente, se passi da milano, fai un fischio. per rispetto nei tuoi confronti, non ti offro una grigliata ma magari polenta e cinghiale si. :-)
VinMac
QUOTE(vittosss @ Jan 25 2012, 05:46 PM) *
dunque, come esposimetri esterni ho un sekonic...308 mi pare ed un lunasix ( non il 3, il primo direi) che però non è ritarato.
che dici, vado avanti con il sekonic o vale la pena sistemare il lunasix?

Il Sekonic 308 è un ottimo esposimetro, sicuramente più stabile e preciso del Lunasix prima serie, che dovrebbe avere una cellula al CdS, quindi affetta dal cosiddetto "effetto memoria".
Rimane però una fondamentale differenza: il Seconik ha il display digitale, il Lunasix il regolo calcolatore, con la possibilità per quest'ultimo di comprendere, con una sola occhiata, tutti i misteriosi legami della fotometria.
Non ricordo se il Seconik abbia l'aggiuntivo spot, il Lunasix (uso i Gossen da sempre) certamente no.
Se ti interessa la vera misurazione spot (1°, precisione assoluta) anche per giocare un pò con il sistema zonale in pellicola, dovresti partire dal Profisix della Gossen, più aggiuntivo ovviamente, oppure, visto che hai già il Sekonik per la luce incidente, acquistare uno spot nativo come il Profispot della Gossen o il Minolta Spotmeter.
In baia si trovano a prezzi abbordabili e sono vere e proprie macchine da guerra.
Buona Nikon a te
Vincenzo

P.S.: OT gastronomico (e quindi non sanzinabile dai moderatori tongue.gif) io sono di origini calabresi ... sapevi che nella mia zona esiste da secoli un vero e proprio culto per la polenta? Però è un pò diversa da quella che si trova al Nord, viene cotta al forno con abbondante ripieno di olive e salame piccante ... si chiama pizzata ed ormai, nella sua versione più "casareccia", è quasi introvabile!
vittosss
interessante questa questione dell'effetto formativo del regolo. non l'avevo mai pensata e coglierò la prima occasione buona per prendere un esposimetro spot di quelli da te consigliati.
grazie per la segnalazione dunque.
a questo punto però, rilancio nuovamente. leggendo qua e la ( nella fattispecie il libro di forti ) ricordo, onestamente in maniera vaga, una considerazione circa la caduta della luminosità (?). una formula che determinava la caduta della luce a n metri dalla fonte stessa.
il pensiero mi è venuto così. l'altro giorno, in giro per milano, passo davanti all'arco della pace o meglio, percorro il viale che porta all'arco della pace tutto illuminato. ora se misuro la luce incidente, forte dei suoi numerosi faretti, avrò un valore. ora mi metto nel vialone e prendo la luce riflessa, avrò ben altro valore.
questo significa che la luce ha un decadimento nello spazio....immagino.
mi sto ammazzando di turbe?

OT: ma sai che mi sembra un'ottima idea quella della polenta "ripiena" al forno!!!!! cerco subito la ricetta!!!! spettacolo!!
vittosss
sembra non esistere neanche la ricetta on-line
VinMac
QUOTE(vittosss @ Jan 26 2012, 11:30 AM) *
...
a questo punto però, rilancio nuovamente. leggendo qua e la ( nella fattispecie il libro di forti ) ricordo, onestamente in maniera vaga, una considerazione circa la caduta della luminosità (?). una formula che determinava la caduta della luce a n metri dalla fonte stessa.
...


La misurazione della luce appartiene al mondo della fotometria, il cui strumento principe è il luxmetro, cioè lo strumento che misura l'illuminamento, dato dal "rapporto tra il flusso luminoso (misurato in lumen) emesso da una sorgente e la superficie dell'oggetto illuminato (fonte Wikipedia)".
L'illuminamento è quindi riferito all'oggetto illuminato e non alla sorgente di luce e la sua unità di misura è, appunto, il lux.
L'esposimetro altro non è che un tipo di luxmetro, ed in particolare quel tipo che converte i lux in EV , cioè la quantità di illuminamento in coppie "tempo/diaframma" (siamo nel campo della fotometria) e contestualmente mette gli EV in rapporto con una determinata sensibilità del supporto (pellicola o sensore, e qui non siamo più nel campo della fotometria, ma della sensitometria), trasporta il valore assoluto degli EV in quel determinato valore che fornisce poi la corretta esposizione in base alla rapidità del supporto di registrazione, analogico o digitale che sia.
E qui si apre un'altra importante parentesi (ecco l'importanza del regolo calcolatore degli esposimetri analogici!): EV, o valore di luce come dir si voglia, è un valore assoluto ed esprime l'esposizione, cioè la quantità di luce fissa, sempre la stessa, che raggiunge il piano focale con quella determinata, infinita serie di coppie tempo/diaframma.
Ad EV 0 corrispondono infatti, dal punto di vista concettuale, infinite coppie, che vanno da 1'' ad .f/1 sino a 4 h ad .f/128; se sul regolo calcolatore del Lunasix imposti EV 0 a 100 ISO, poi reimposti la sensibilità a 400 ISO, scoprirai che anche EV cambia, passando da EV 0 a EV 2, perchè è cambiata la rapidità del supporto, ma se muovi nuovamente il regolo, lasciando immutata la sensibilità a 400 ISO, riportando la ghiera a 0 EV, avrai sempre la coppia 1'' ad .f/1-
Altro equivoco comune: su questo Forum ho sentito dire spesso che la corretta esposizione è data da una "triade" e dall'interpretazione che della scena da il fotografo.
Questo è vero, ma solo dal punto di vista creativo!
Dal punto di vista scientifico, cioè della sensitometria, l'esposizione corretta è una ed una soltanto, cioè quella data da una determinata coppia tempo/diaframma che, a quella determinata sensibilità di pellicola o sensore, riproduce un grigio medio al 18% in una densità (o riflettività come dir si voglia) di 0,75 sulla pellicola ed in un grigio al 50% (128 R, 128 G, 128 B) sul sensore.
Torniamo per un attimo alla fotometria, per rispondere alla seconda parte della tua osservazione.
La luce si propaga nello spazio in modo inversamente proporzionale al quadrato della distanza: in altri termini, la quantità di luce emessa da una qualsiasi fonte quadriplica quando la distanza dalla fonte si dimezza e si riduce ad 1/4 quando la distanza raddoppia (legge di Lambert).
Senza entrare in complesse formule, per avere il concreto riscontro di tale principio basta guardare l'andamento della ghiera dei diaframmi (qui varia l'area attraverso la quale la luce passa e non la distanza, ma non cambia nulla, il principio è sempre il medesimo!): passando da .f/2 ad .f/2,8 dimezzi la quantità di luce che colpisce il supporto ... ma se passi da .f/2 al suo doppio, che è .f/4, la quadruplichi (e qui torna l'importanza del regolo calcolatore per comprendere questi misteriosi legami).
Cioè, quando l'area attraverso la quale la luce passa raddoppia (da .f/2 ad .f/4), la quantità di luce quadruplica.
Ciò vale anche nei calcoli con il NG dei flash.
Mi chiederai, a cosa serve cotanto sproloquio? Non lo so nemmeno io, ho rinfrescato qualche vecchio concetto e mi andava di fare quattro chiacchiere virtuali!

QUOTE(vittosss @ Jan 26 2012, 11:30 AM) *
...
l'altro giorno, in giro per milano, passo davanti all'arco della pace o meglio, percorro il viale che porta all'arco della pace tutto illuminato. ora se misuro la luce incidente, forte dei suoi numerosi faretti, avrò un valore. ora mi metto nel vialone e prendo la luce riflessa, avrò ben altro valore.
questo significa che la luce ha un decadimento nello spazio....immagino.
mi sto ammazzando di turbe?
...


Misurazione in luce incidente e misurazione in luce riflessa daranno sempre risultati diversi, tranne che in un caso (ved. più avanti), ma questa differenza non dipende dal decadimento della luce (ritengo volessi riferirti alla legge sull'inverso del quadrato della distanza, detta Legge di Lambert) ma molto più semplicemente dalla diversa modalità di misurazione.
La lettura in luce riflessa fornisce un risultato condizionato dalla riflettenza del soggetto, quella in luce incidente, grazie alla famosa calotta, non è invece influenzata da nulla.
L'unico caso in cui i valori devono coincidere è quando effettui una misurazione in luce incidente e, subito dopo, una in luce riflessa su cartoncino di grigio al 18% (che ribadisco non è il 18% di grigio, ma qualla tonalità di grigio che, se correttamente esposta, da su una pellicola correttamente sviluppata una densità di 0,75)

QUOTE(vittosss @ Jan 26 2012, 11:30 AM) *
...
OT: ma sai che mi sembra un'ottima idea quella della polenta "ripiena" al forno!!!!! cerco subito la ricetta!!!! spettacolo!!


OT: per la pizzata leggi qui
http://www.areadellostretto.it/ecm/web/ads...0000.ECMLAS-482
Noi la preparavamo con ripieno di salamino piccante ed olive!
Buona Nikon e buon pomeriggio a te, Vittosss
Vincenzo
Rinux.it
@ VinMac: ciao Vincenzo, leggerti è sempre un piacere! Pollice.gif Pollice.gif
VinMac
QUOTE(Rinux.it @ Jan 26 2012, 04:30 PM) *
@ VinMac: ciao Vincenzo, leggerti è sempre un piacere! Pollice.gif Pollice.gif

Grazie Rinux!
Purtroppo, la mia è una situazione paradossale ... in pausa pranzo ho il tempo per scrivere, ma non riesco più a trovare quello per scattare!
Chissà quale peccato ho commesso in questa o in un'altra vita!
Ora torno in ufficio ... mi aspetta una montagna di lavoro.
Scusate per l'OT
Vincenzo
Rinux.it
QUOTE(Rinux.it @ Jan 26 2012, 04:30 PM) *
@ VinMac: ciao Vincenzo, leggerti è sempre un piacere! Pollice.gif Pollice.gif


Mi permetto solo un appunto piccino piccino: se si passa da f/2 ad f/4, la quantità di luce che va a colpire l'elemento sensibile (pellicola o sensore che sia) non può quadruplicarsi. Semmai diventa un quarto!

vittosss
dunque...
google
cerca
aerei per palermo
si, il primo possibile.

credimi, ho apprezzato moltissimo la tua dissertazione. ma proprio tanto. non solo perchè sei stato chiaro ma perchè hai dedicato del tempo a colmare lacune a chi si arrabatta con esposimetri e diaframmi.
si, mi riferivo alla legge di lambert.
ora, mi rileggo il tutto un paio di volte ed assimilo.

comunque semplicemente meraviglioso.
ma cosa fai nella vita?
VinMac
QUOTE(Rinux.it @ Jan 26 2012, 04:43 PM) *
Mi permetto solo un appunto piccino piccino: se si passa da f/2 ad f/4, la quantità di luce che va a colpire l'elemento sensibile (pellicola o sensore che sia) non può quadruplicarsi. Semmai diventa un quarto!


Mi scuso con te, con Vittosss e con gli altri visitatori del 3D, per questo grossolano errore ... ma sono vicino al punto di fusione cerotto.gif ... gli ultimi dieci giorni sono stati veramente difficili qui in Sicilia!
Per autopunirmi, domattina farò lo shampoo con l'acido acetico, così arresterò ... la caduta dei capelli tongue.gif!

QUOTE(vittosss @ Jan 26 2012, 05:10 PM) *
...
ma cosa fai nella vita?
...


Non sono un fotografo professionista, anche se, come certamente lo è per molti altri, mi sarebbe piaciuto molto.
Sono un fotoamatore della domenica mooooolto curioso e moooolto smanettone smile.gif!
Buona Nikon a voi tutti ed alle prossime!
Vincenzo
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