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S&A
Premetto che fotografo al 90% la natura, sbavo per mammiferi ed uccelli e non disdegno paesaggi e macro quindi le mie prossime riflessioni saranno condizionate dall'uso delle reflex in questi campi.

Come molti tra noi sono reduce dalle attesissime vacanze ed io, dopo 10 mesi di attesa e programmazione, sono stato in viaggio in Sud Africa alla ricerca di soggetti esotici.
Prima della partenza avevo fatto mille ragionamenti sulla mia attrezzatura: andrà bene? andrà male? vendo questo e compro quello? Avevo da poco provato il 70-200 VR e da possessore dell’80-400 mi ero subito innamorato del suo AF..... ma dopo un pò di pacata meditazione ho deciso di non variare il corredo e se avessi riscontrato problemi.... in futuro avrei rimediato. L’Africa non scappa ed io sono giovane!

Sono quindi partito con:
F80+MB
F100+MB
80-400 VR
24-120 VR
50 1.8 + tubi e staffa per flash
SB80
SB800
binocolo 8x40
40 provia 100
15 provia 400
batterie in quantità

Ho passato buona parte delle giornate in auto, vagando nei parchi Kruger e Kgalagadi e la mia dotazione si è dimostrata quasi perfetta mostrando i limiti tecnici solo in pochi casi limite.
Gli avvistamenti erano: grossi mammiferi e predatori anche ad un palmo dal naso, aquile ed altri grossi uccellli mai troppo vicini, uccelli di taglio piccolo e molto piccolo (nettarine, fringuelli, civette, gufi, ghiandaie) a volte anche a breve distanza, piccoli mammiferi come topi e manguste generalmente abbastanza vicini ma sempre diffidenti.
La sveglia era regolarmente un’ora prima dell’alba ed il rientro nei campi avveniva al calar del sole. 12 ore in cui la F100 montava 80-400 e SB800 e la F80 il 24-120 e SB80. Ovviamente i flash li usavo solo se necessari.

Ecco quindi il mio giudizio sui mezzi in mio possesso, maturato oltre che in questo viaggio dall’uso che della suddetta attrezzatura faccio dal gennaio 2004 tra valli e cime delle Alpi in ogni stagione e con ogni meteo.

F100 - Veramente buona, lo sapevo. Se devo immaginare qualcosa che le manca penso solo a più punti di messa a fuoco. E’ veloce, precisa, affidabile, robusta, ben protetta da spruzzi d’acqua, ha un ottimo mirino.
L’impugnatura aggiuntiva è molto comoda quando si prevede di fare un pò di scatti verticali con obiettivi di grosso taglio.

F80 - Buona macchina ma dal confronto con la F100 esce ovviamente perdente. Andava comunque benissimo abbinata al 24-120 che essendo AF-S manteneva messa a fuoco abbastanza veloce. Le 5 aree di messa a fuoco sono troppo grandi. Ottima la griglia che si può far comparire nel mirino. A volte ho imprecato per il tempo di reazione del pulsante di scatto che però è più silenzioso della F100. Non utilizzabile con l’80-400 perchè la messa a fuoco diventa troppo lenta.

SB80 e SB800 - Due flash eccellenti. La ricarica del SB800 con il quinto accumulatore è rapidissima.

AF-S 24-120 VR - Obiettivo molto versatile specialmente con pellicola. Non ci si deve aspettare un’incisività eccezionale ma i contenuti tecnici di questa lente ne fanno un ottimo mezzo da lavoro. AF veloce. VR efficacissimo. Robusto e compatto.

AF 80-400 VR - A volte penso di venderlo, poi mi fa portare a casa una foto che senza di lui forse non avrei fatto. E’ vero: a 400 la qualità non è eccelsa. E’ vero: è poco luminoso. E’ vero, non ha motore interno e l’AF è lento e rumoroso. Ma..... è uno zoom molto compatto, robusto e leggero che copre una focale molto ampia e 400 mm non sono pochi! E’ la lente migliore da tenere al collo mentre vago per boschi e valli o dovendo fotografare dall’auto senza solidi appoggi e magari sporgendosi dal finestrino. Le immagini che se ne ottengono possono essere veramente buone: come sempre ci vuole esperienza.
Un giorno ho avuto una famiglia di leoni intorno all’auto, leonesse leoni e leoncini. Con questa sola lente potevo zommare e inquadrare in pochi attimi gli animali più vicini per poi passare a quelli lontani risparmiando tempo prezioso. Con soggetti in movimento se non si riesce a mantenere un’inquadratura stabile la lentezza dell’AF può far perdere la foto. Aspetto solo che lo facciano AF-S ma nel frattempo non lo cambio con nulla!

50 1.8 - Anche se l’ho da poco posso solo confermarne la validità. Divertente nell’uso con i tubi ed il flash “slave” collegato TTL.


.... e con questo cosa volevo dire? semplice: che spesso guardiamo invidiosi i cataloghi ed i corredi altrui immaginando una lente fenomenale attaccata al nostro corpo (reflex e fisico) e invece... invece bisogna spremere a fondo i mezzi in possesso trovandone i limiti. Solo dopo si potrà sapere con (quasi) certezza cosa ci serve.
Il compagno di viaggio era dotato del 300/2.8 AF-S II con TC20 che ho avuto modo di provare e con il quale ho fatto buone foto a soggetti più lontani come i rapaci ed i piccoli uccelli. Ma ho tribulato non poco: maneggiarlo senza poter usare nemmeno un monopiede è uno stress notevole ed il rischio di mosso è ovviamente alto anche appoggiandosi ad auto, muri o altro. Prima o poi anch’io avrò un bel tele luminoso, è il destino di ogni appassionato di foto-natura. Ho trascorso una giornata in un enorme e stupendo capanno sull’ansa di un fiume dove ho visto di tutto a pochi metri, credevo di sognare: coccodrilli, aquile pescatrici, tartarughe, cicogne, aironi di vario tipo, cormorani, martin pescatori di tutte le taglie, antilopi che bevevano, libellule..... è li che ho tanto desiderato un vero tele fisso magari un 500/4!

Buone foto e...... trovate il limite!

__Claudio__
OK per il resoconto sull'attrezzatura ma...le foto?
S&A
Ho uno scatolone con 50 scatole di dia sviluppate e non lo tocco. Ho promesso a me stesso che prima devo sistemare le altre 30 scatole che ho accumulato nei mesi scorsi.... un paio a sera e fra poco......

aliant
LA TECNICA

Le continue scoperte nel campo della chimica e dell'ottica, stanno ampliando in modo considerevole il nostro campo d'azione. Tocca a noi applicarle alla nostra tecnica per migliorarci, ma esiste un intero gruppo di pregiudizi che si sono formati riguardo al problema della tecnica.
La tecnica è importante solo in quanto riusciamo a servircene per comunicare ciò che vogliamo. La tecnica personale di ciascuno deve essere creata ed adattata solo per rendere efficace una certa visione sulla pellicola, ma solo i risultati contano, l'evidenza finale è la fotografia stampata, altrimenti non si porrebbe fine alle storie raccontate dai fotografi su delle fotografie che stavano per fare, ma che in realtà sono solo un nostalgico rimpianto.
La professione di foto-reporter esiste solo da 30 anni. Si è sviluppata grazie alla comparsa di macchine fotografiche facilmente maneggiabili, di obiettivi più luminosi e dalle pellicole a grana fine prodotte per il cinema. La macchina fotografica è per noi uno strumento, non un bel giocattolo meccanico. Nel perfetto funzionamento di questo oggetto meccanico, forse cerchiamo un'inconscia compensazione alle ansietà e alle incertezze dell'affanno quotidiano. In ogni caso si pensa troppo alla tecnica e troppo poco al vedere.
È sufficiente che un fotografo si senta a suo agio con la sua macchina e che questa sia adatta al lavoro che vuoi fare. Il modo di usarla, le sue tacche, le sue velocità di esposizioni e tutto il resto dovrebbero diventare automatici, come il cambiare una marcia in automobile. Non spetta a me addentrarmi nei dettagli di queste operazioni, anche delle più complicate, perché sono tutte esposte con precisione militaresca nelle istruzioni che i fabbricanti danno insieme alla macchina fotografica ed alla bella custodia in pelle. Se 1 a macchina è un bel giocattolo, dovremmo superare questo ostacolo almeno parlandone. Lo stesso si può dire dei "come" e dei "perché" ottenere graziose stampe in camera oscura.
Mentre sì ingrandisce, è essenziale ricreare i valori e lo stato d'animo del momento in cui fu scattata la fotografia. Si può anche modificare la stampa in modo da riflettere le intenzioni del fotografo nel momento in cui faceva la fotografia. Bisogna anche ristabilire quell'equilibrio tra luce ed ombra che l'occhio stabilisce in continuazione. Ed è per questo che l'ultimo atto della creazione di una fotografia avviene in camera oscura.
Mi diverte sempre l'idea che certa gente ha della tecnica fotografica. Un'idea che si manifesta in un insaziabile desiderio di immagini nitide. Si tratta di un'ossessione? Oppure questa gente crede, con la tecnica del colpo d'occhio ("trompe l'oeil"), di afferrare meglio la realtà? In ogni caso sono tanto lontani dal vero problema, quanto lo erano quei fotografi della generazione precedente che arricchivano i loro aneddoti fotografici, con un flou voluto perché considerato "artistico".
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