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terri2
Salve a tutti, premetto che non sono esperto di pellicola, ma girovagando qui e lì su internet ho letto un po' di cose sul push processing, ovvero (se ho capito bene) esporre una pellicola ad una sensibilità più elevata di quella nominale, per recuperare la sottoesposizione in fase di sviluppo.
Ho voluto quindi fare una prova in digitale, per vedere se ha senso effettuare un'operazione del genere e se i risultati sono buoni.
Quindi macchina (D40) sul cavalletto, esposizione in manuale. Mantenendo tempi e diaframmi invariati ho fatto 3 scatti, uno a 3200 ISO (correttamente esposto), uno a 800 ISO (sottoesposto di 2 stop) ed uno a 200 ISO (sottoesposto di 4 stop).
Poi con capture ho ripreso la sottoesposizione dei 2 NEF e ho potuto fare il confronto...

Ecco qui cos'è venuto fuori, sono crop al 66.7%:

Immagine ridimensionata: clicca sull'immagine per vederla con le dimensioni originali.

Personalmente mi sembra che a 3200 ISO si perda molto dettaglio, e il contrasto si abbassi notevolmente. A 200 ISO invece il dettaglio c'è, ed il contrasto è migliore, ma il rumore si vede di più.
La funzione di riduzione del rumore ad alti iso era disabilitata.

Voi cosa ne pensate? Questo metodo può essere utile in alcune situazioni, o dal punto di vista qualitativo è meglio cambiare la sensibilità?

Ciao, Mattia
nippokid (was here)
Ciao, penso che in digitale il simil-pushprocessing sia inutile e solamente deleterio per la qualità dell'immagine, come peraltro è evidente anche nei tuoi crop (al 66,7%??! huh.gif ...meglio 50 o 100%...molto meglio... wink.gif )

E non ci sono le "motivazioni" per fare quello che si poteva (doveva) fare con la pellicola...

Se proprio vuoi "starare"...prova a fare il contrario...poi ne riparliamo... smile.gif

bye.


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