QUOTE(D a r i o @ Aug 10 2007, 01:58 AM)

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Per quanto riguarda la tecnologia.
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Scusatemi il ritardo con cui replico...ho passato il fine settimana scollegato, al mare con i miei figli a fotografare tramonti
QUOTE(D a r i o @ Aug 10 2007, 01:58 AM)

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Io penso che La fotografia è rimasta quello che era e non cambia con la tecnologia, chi non sapeva far foto prima non le saprà fare neanche con fotositi da 10 megapixel l'uno,
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IMHO il problema è opposto: chi sapeva fotografare prima rischia di avere risultati pessimi ora se non impara a conoscere il nuovo mezzo.
Proprio ieri rileggevo con piacere una intervista a Franco Richiardi (uno dei maggiori fotografi sportivi italiani) che confermava proprio questo. La perfetta conoscenza tecnica dei mezzi espressivi gli permette, ieri come oggi, di avere una marcia in più rispetto ai suoi colleghi.
QUOTE(D a r i o @ Aug 10 2007, 01:58 AM)

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... La fotografia è rimasta quello che era e non cambia con la tecnologia, ... è un dono innato e non c'e' "bubbola" che tenga.
Non sono d'accordo, quello può essere il saper fare, l'occhio, etc. che hanno senz'altro un certo carattere di istintività a volte forse anche "genetica".
Si pensi a Mozart, egli, pur se tecnicamente inarrivabile come pianista già in tenera età, non scrisse certo il "Requiem" a 12 anni, ma solo quando la vita (esperienze, storia, cultura) lo aveva già "segnato".
QUOTE(D a r i o @ Aug 10 2007, 01:58 AM)

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Il senso dello spazio, il gusto, la creatività, la fantasia non te le insegna nessuno e non possono essere sopperite o mediate dalla "tecnologia" ecco perchè è e rimane un'arte artigianale.
Fondamentalmente non sono d'accordo qu questa dicotomia (più che altro nominale e culturale, ma qui non mi dilungo altrimenti dovremmo ripartire da Aristotele) tra gusto, creatività, fantasia da una parte e "tecnologia" (fra virgolette addirittura...) dall'altra.
Non a caso Michelangelo e Leonardo (infischiandosene di Aristotele) oltre che sommi artisti (artigianali come dici tu) erano anche sommi "tecnologi", con Michelangelo che addirittura va a scegliersi i blocchi di marmo sulle Alpi Apuane (come Richiardi che usava le Fuji 100 tirate a 1000 in notturna...).
Ciao, Marco.
P.S. uno dei miei fotografi preferiti è Hiroshi Sugimoto.