Ciao a tutti, prima di andare a mangiare vi domando una cosa alla quale voi sicuramente saprete rispondere.
L'esposizione è definita come:
esposizione = intensità luminosa × tempo
e può essere descritta come la somma dei fattori di diaframma, tempo di esposizione e velocità della pellicola.
Il rapporto che intercorre tra questi tre elementi è definito come reciprocità. A parità di condizioni di luce, si ottiene la stessa esposizione se aumentando un fattore se ne diminuisce un altro della stessa quantità. Ad esempio, portando il tempo da 1/250 a 1/500, quindi dimezzando l'esposizione alla luce, si può scegliere se raddoppiare il diaframma oppure aumentare la sensibilità della pellicola (o del sensore elettronico nelle fotocamere digitali). In entrambi i casi la quantità di luce che colpirà la pellicola sarà la stessa. Ad esempio la terna di valori ISO 100-f/5,6-1/60 è equivalente alle seguenti:
* ISO 100-f/8-1/30
* ISO 100-f/4-1/125
* ISO 100-f/11-1/15
* ISO 100-f/2,8-1/250
* ISO 200-f/8-1/60
* ISO 200-f/11-1/30
* ISO 200-f/4-1/250
* ISO 400-f/8-1/125
* ISO 400-f/5,6-1/250
* ISO 3200-f/11-1/500
Questa caratteristica permette un elevato controllo sul risultato fotografico.
Le suddette terne pur garantendo la stessa esposizione non danno gli stessi risultati fotografici....ecc (fonte Wikipedia )
Per evitare il più possibile questo "difetto di reciprocità" ha cosa è più corretto dare priorità?
Anche con una buona luce e stando ampiamente nei tempi di sicurezza, è preferibile ridurre il tempo e alzare gli iso o il contrario?
Sempre citando la fonte, cosa cambierebbe nella foto (colori, dettagli,ecc) scattando con questi 2 tempi?
* ISO 100-f/8-1/30
* ISO 400-f/8-1/125
La mia è solo una domanda informativa, per "passare il tempo" diciamo :-) e per capire meglio il funzionamento di tutto il processo di scatto.
Grazie a tutti