Intanto volevo ringraziare tutti quelli che ho incontrato al photoshow di quest'anno per esserci stati con tutto il loro entusiasmo. Come sempre purtroppo capita di non avere tempo e modo di conoscere tutti, nel casino di certe situazioni, e spero sarà per la prossima..

Come photoshow, inteso come fiera, è stata una delusione a mio avviso, lo stand Nital era tra i migliori di certo come accoglienza e organizzazione.
Però c'è una cosa che mi ha fatto apprezzare e mi farà ricordare questo photoshow in particolare...non so se avete dato un occhiata alle mostre che circondavano il capannone...le migliori in assoluto secondo me erano quelle del premio Canon Giovani Fotografi, quelle dell'istituto Italiano di Fotografia e quelle dello stand Polaroid..Domenica ho avuto modo di perdere la testa in queste cose e non sulle novità di mercato.
Cos'avevano in comune queste mostre? nulla, o tutto...molto semplicemente erano totalmente slegate da discorsi triti e ritriti su nitidezza, megapixel, aberrazioni e chipiunehapiunemetta. Erano foto splendide, assolutamente sperimentali, realizzate spesso con mezzi ridicoli ma potenti e comunicative come poche.
Un promemoria che si fa (ancora) vivo e che non andrebbe mai messo da parte.
Tutt'intorno, i depliant spiegavano con precisione militare quale innovazione tecnologica fosse assolutamente necessaria per fotografare da domani mattina.
Invito chiunque a prendere le distanze da questo modo di intendere la fotografia, e piuttosto a sfondare di scatti gli otturatori delle macchine che già avete. Sono pronto a giurare che 99 volte su 100 non ce ne serve un altra, ma ci serve solo la voglia di comunicare per immagini..a noi stessi come agli altri.
Oppure possiamo scegliere di perderci in discorsi di fanta-fotografia, di distorsione e risoluzione, tra frames al secondo e modalità TTL.
A presto.