L'anno scorso si è comprato una vecchia moto BMW di 26 anni e non è mai andato oltre il tragitto casa-lavoro o casa-mare di domenica. L'idea mi piace, io sono un motociclista da turismo, non amo fare le sparate o le pieghe ma andare tranquillo, guardare il panorama e portarmi dietro la Nikon.
Cominciamo a pianificare: giorni lavorativi (si, deve essere una mini-vacanza e si evita la ressa e i cretini del fine settimana), tre giorni (si, di meno non ne vale la pena), strade prevalentemente statali e provinciali (si, le autostrade sono noiose e vanno bene solo per alcuni spostamenti veloci), posti mai visti (certo, altrimenti che ci andiamo a fare), magari un'appendice aviatoria (ovvio...).
Deciso. Visiteremo i Monti Sibillini e il Terminillo, Umbria e Lazio.
Prima tappa Firenze - Norcia via passo della Consuma, Chiusi della Verna e Colfiorito: viaggio piacevole e tranquillo, strade belle e atmosfera rilassata. Arriviamo al nostro agriturismo a sera, dopo aver attraversato le zone colpite dal terremoto di 11 anni fa: i segni ci sono ancora.
Una doccia, una passeggiata per Norcia alle ultime luci del tramonto,

una bella cena (incredibile il conto: 35 euro in due, da non credere) e poi a dormire che domani sarà una lunga e impegnativa giornata. Da Norcia saliremo a Castelluccio, scaleremo il Terminillo e proseguiremo poi per il lago di Bracciano.
La sveglia suona abbastanza presto: apro la finestra e resto basito.

Nebbia. Tutto è ancora avvolto da una coltre bianca. Ma c'è un bel sole che in poco tempo la dissolverà. Il tempo di fare colazione e di caricare le borse che l'aria è già limpida ed invitante. Iniziamo la salita verso Visso e da qui prendiamo la strada per Castelluccio. Il panorama è stupendo, ci fermiamo spesso.

Arriviamo al paese e ammiriamo le montagne circostanti.


Sul versante in discesa si apre alla vista la famosa piana. Purtroppo è presto per la fioritura, quest'anno pioggia e freddo hanno ritardato lo spettacolo dei fiori di lenticchie, solo il rosso dei papaveri si staglia in mezzo al verde immenso.

Scendiamo nella piana godendoci lo spettacolo, nel cielo volteggiano alcuni deltaplani e noi ci prepariamo ad attaccare il valico di Forca Canapine che ci porterà a 1540 mslm.
Arriviamo alla Salaria direzione Roma: sono le 13.30 e a pochi chilometri c'è la strada per Amatrice. Un nome un mito, il ristorante del mago dei bucatini all'amatriciana non ci scappa... Ed è un bel vedere anche questo:

Rinfrancati nel corpo e nello spirito rimontiamo in sella. Posta, Leonessa, il pieno in uno sperduto paesino e poi si comincia a salire sul serio, prima in una bellissima valle e poi sul versante della montagna fino a giungere al punto più alto del nostro giro: Sella di Leonessa, quasi 1900mt.

L'aria è pulitissima, frizzante, in giro ci siamo solo noi e il Terminillo ci offre qualche spunto "invernale" per una foto celebrativa.

L'atmosfera è decisamente bucolica e quindi decidiamo per un altro scatto commemorativo. Titolo: "Abbiamo riportato le mukke al pascolo". Chi ha un boxer BMW capirà...

Scendiamo verso Rieti e rientriamo nella cappa di caldo umido; poi la provincia romana, il terrificante raccordo anulare del venerdi sera e infine la Braccianese ci conducono al nostro alloggio di Vigna di Valle.
Il giorno seguente - dopo l'obbligatoria visita al museo storico dell'Aeronautica - la bellissima strada della Tolfa e l'Aurelia ci riporteranno a casa con ancora negli occhi le immagini delle stupende montagne che abbiamo visitato.
saluti, Dino