Aggiriamo Torcello.

Mi ospita nella sua barca l'amico Renzo, capitano coraggioso.
Mi ha annunciato una sorpresa.

Eccola... dopo un paio d'ore ci appare una lingua di terra con un'insenatura: l'isola dei pirati:

Altro che Borneo: un viluppo di baracche, barche, suppellettili. Lavoro duro...

L'arcano si svela: "moéche":

Siamo arrivati, questo è il nostro approdo; accoglienza calorosissima.

Persone stupende. Ci invitano a pranzo, Bepi "paron" cucina.

Intanto faccio due passi sul retro.

E' ora di pranzo anche per i vicini.

Ritorno, che profumo... tocca a noi.
Spaghetti alle seppie, frittura di pesce e "bisati".

Che bella gente...
Lasciamo Arduino e "Bepi due" al lavaggio dei piatti, ringraziamo i nostri fantastici ospiti, lasciamo l'isola, di nuovo laguna, fiume, terraferma.
Ma questa è un'altra storia: la racconterò un'altra volta.
