E' il posto dei fichi che non ci sono più, abbandonato e ricostruito, ancora e sempre in bilico fra mai più e domani.
Nella mattina densa della Ficana non c'è nessuno che attraversa il silenzio squarciato dall'abbaire lontano, e i numeri impiastricciati sui muri rimpiangono gli anni migliori, o, inadeguati, segnano il confine fra lo straordinario e il precario.







