Provo a contribuire alla discussione, abbiate pazienza, senza basi scientifiche e senza la presunzione di dimostrare chissacchè, ma solo con l'intendo di dare un piccolo contributo.
Ho il 18-200 e i tubi kenko, che generalmente uso con il 50mm f/1.4. Mi avete fatto venire la curiosità di provarli con il 18-200, ed ecco alcuni risultati:

200 mm - 68 mm di prolunga - 1/15 - f32

130mm - 68 mm di prolunga - 1/15 - f32

70mm - 56 mm di prolunga - 1/15 f14
Tutte le foto sono semplicemente ridimensionate e convertite con CaptureNX. Per tutte il fuoco è all'infinito (altrimenti nel tentativo di focheggiare si tocca il soggetto).
Impressioni:
- sotto i 130 mm con tutti e tre i tubi non è possibile scendere perchè la lente frontale tocca il soggetto;
- per andare più in basso (come focale) devo togliere uno o più tubi, il RR aumenta ma la distanza operativa è sempre al limite;
- in generale è moooolto più facile lavorare con il cinquantino che è davvero corto e posso stare al massimo RR anche a 3-4 cm dal soggetto, mentre il 18-200, essendo più lungo, è meno maneggevole e bisogna stare davvero attaccati al soggetto stesso.
Considerazioni finali:
Per lavorare con il 18-200 e tubi di prolunga mm si ha un attrezzo lungo 30-40 cm e bisogna stare attaccati al soggetto. Quasi improponibile se non con soggetti immobili. L'ho trovato davvero scomodo e poco pratico, pesante e con il baricentro molto spostato in avanti; decisamente meglio con in 50 mm, un altro pianeta!
I miei tubi hanno i contatti, quindi mantengono Af (inutile, dato che bisogna spostare la fotocamera avanti e indietro), comando dell'apertura del diaframma dalla macchina e il flash lavora in TTL.
Spero di esservi stato utile, e rimango a disposizione per altre prove in tema!
Ciao
Giulio