Ho sfruttato quindi l'occasione di qualche giorno di vacanza per costruire un piccolo reportage, che vi mostro volentieri.
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Soverato, città della costa jonica calabrese, all’interno del Golfo di Squillace. Un lembo di costa bellissimo, un mare blu e profondo che è difficile trovare in altri luoghi. La perla dello jonio la chiamavano, anni fa, nelle agenzie di viaggio di mezzo mondo. Ma oramai la perla ha perso lucentezza, oscurata da costruzioni disordinate e da una politica turistica disastrosa.
Ma Soverato ha un’altra storia, storia comune a molte località marinare italiane, ma non per questo meno affascinante. Soverato è una città di pescatori, sulla sua spiaggia sono ordinatamente disposti i gozzi, alle spalle del lungomare c’è il quartiere dei pescatori dove è ancora possibile vedere vecchi che riparano reti o sostituiscono ami. Ogni comunità ha un suo santo protettore, anche i pescatori di Soverato. E la seconda domenica di agosto si festeggia a Soverato la M a d o n n a di Porto Salvo, più comunemente detta ’a M a d o n n a ammare.
Una chiesetta piccola piccola, nascosta tra alti palazzi ed affrescata con murales che indicano subito a chi è dedicata, alla Ma.donna dei pescatori

per almeno tre giorni prima della festa la statua della M a d o n n a viene portata fuori della chiesa, accudita giorno e notte dai pescatori e dai devoti, fino al momento della processione, che si svolge in parte per le strade del paese, ma fondamentalmente li dove i pescatori passano il loro tempo e rischiano la loro vita, in mare.
La processione parte alle sei del pomeriggio, dalla chiesetta dei pescatori.
Qualche minuto prima si radunano nella stretta stradina i fedeli, insieme alle autorità che parteciperanno alla processione, i marinai, i carabinieri, i finanzieri

quest’anno c’è stato molto vento, ed allora la M a d o n n a è stata riportata in chiesa la notte prima della processione, per evitare che la statua potesse danneggiarsi.
E la gente, allora, attende con ansia l’uscita dalla chiesetta della statua

Intanto la Banda di Soverato trattiene la folla con una musica leggera, dimostrando capacità da orchestra jazz

Ogni paese ha i suoi personaggi tipici. Soverato ha Michelino, salito sul trono della notorietà dopo la scomparsa del lupo mannaro. Anche lui attende l’uscita della M a d o n n a, anche lui lo fa ascoltando e ballando con la musica della banda

Sono le 18 in punto, dal piccolo altoparlante una voce annuncia ai fedeli che la processione sta per iniziare, e la M a d o n n a fa la sua comparsa al di fuori della chiesetta

si prendono le ultime decisioni sul percorso da seguire per arrivare al mare

e finalmente si parte

Eccoli li i pescatori, fanno il mestiere del padre, del nonno, del bisnonno. Un mestiere faticoso, che non da tregua, e che lascia segni profondi sul viso e sulle mani

Quest’uomo ha la faccia triste, tutta la processione i suoi occhi sono rimasti persi nel vuoto, fino all’arrivo in spiaggia, fino alla salita sulla barca della M a d o n n a, dove un pianto fragoroso ha rotto ogni indugio e ogni vergogna…

i fedeli si dispongono dietro la statua, secondo un ordine – non rispettato – indicato dal parroco prima della partenza

Alla testa del corteo c’è il primo cittadino, il Sindaco, ad indicare che Soverato è la città dei pescatori

Durante il percorso cambiano i portatori, forse i figli dei pescatori, forse i giovani pescatori, forse solo dei fedeli

Ma dopo un breve tragitto per la città la M a d o n n a arriva in spiaggia, dove la folla l’attende, sul bagnasciuga e in mare

eccola qui, contornata dalla folla prima di essere issata sulla barca regina

arrivati in prossimità della barca viene fatta ruotare e con pochi gesti oramai usuali viene portata sulla barca già piena di autorità del posto


Siamo pronti per partire.
Gli uomini della Capitaneria di Porto osservano la situazione. Non è una giornata facile per loro, sanno che dovranno essere molto attenti per evitare incidenti

qualche ultima indicazione e si può prendere il mare

La felicità, ma anche la tensione, si legge negli occhi dei pescatori e dei fedeli

ma senza indugi la barca lascia la spiaggia

una piccola virata e la processione in mare può partire

Eccola qui. Una fila lunga e larga di imbarcazioni di tutti i tipi: le barche dei pescatori, gli scafi veloci della Guardia di Finanza, i gommoni della Capitaneria. E poi tante barche e gommoni e pattini dei fedeli

La barca della M a d o n n a è la protagonista, la più grande, la più ricca di addobbi

E qui bisogna spiegare qualcosa.
Il percorso in mare è definito dall’estensione di costa del territorio comunale. Si fanno 2 giri, uno ad andare e uno a tornare, ma ci ferma davanti ai lidi, gli stabilimenti balneari che sono gestiti anch’essi da pescatori o ex-pescatori, e che trovano comunque sostentamento dal mare. Ad ogni sosta è un gioco di fuochi artificiali, di omaggi floreali e, la cosa più divertente, anche se pericolosa, dal tuffo contemporaneo in acqua di tutti i fedeli che si trovano sul lido.
I gestori degli stabilimenti si avvicinano in pattino alla barca della M a d o n n a per donare un mazzo di fiori (e qualche offerta di altro tipo)

e tra il fumo dei fuochi d’artificio i bagnati si gettano in mare cercando di raggiungere velocemente la barca principale


la guardia costiera cerca a fatica di tenere lontani i fedeli nuotatori, per evitare incidenti

e in un attimo il mare appare come un formicaio di teste che fuoriescono appena dal filo dell’acqua

Il primo giro è finito, ma il ritorno appare ancora più affascinante, per il buio che comincia a calare ed il cielo che assume colori pastello

ora si sparano i fuochi migliori, cascate di luce ad omaggiare la M a d o n n a protettrice

ancora il fumo protagonista, con la spiaggia che si svuota per lasciare spazio di manovra ai fuochisti

E’ una lotta tra lidi, ai fuochi migliori e più lunghi, ma il gioco finisce con poche fiammelle che calano dai fili

Partono gli applausi e le grida, per la festa finita.
Ma che succede, Franco e Ciccio, i gestori, sono ancora in spiaggia, manovrano qualcosa. Ed i fuochi ricominciano quando la palla sembrava passata al lido successivo

La barca con la M a d o n n a si ferma, sembra voglia tornare indietro a raccogliere l’omaggio ulteriore

Un ultimo botto, più forte degli altri segna, forse, la vera fine

e solo il fumo saluta il corteo di barche che segue il suo cammino

La festa è finita davvero, al Lido San Domenico. Ancora luci e fuochi e fumo in lontananza a salutare la M a d o n n a di Porto Salvo, la M a d o n n a dei pescatori.

Commenti e critiche sono, come di consueto, molto graditi

p.s.: scrivere così M a d o n n a non è un mio vezzo, ma la necessità di evitare che il motore del forum sostituisca la parola con xxx. Evidentemente è considerata una bestemmia...