Beh, in termini di esposizione, dieri che il metodo è quello usuale: esporre per le ombre quanto più possibile, purché non vadano in saturazione parti estese (o peggio, significative) della foto. Questo assicura il miglior S/N. Poi, in PP, si riporta alla gamma di grigi desiderata. Questo ovviamente se hai tempo di ragionare sull'esposizione al momento dello scatto, il che in street non è sempre possibile.
La regola della saturazione ha delle eccezioni (come ogni regola): ad esempio un cielo uniformemente grigio e molto luminoso lo pi può anche lasciar saturare, tanto comunque non è portatore di alcun dettaglio.
Sul come convertire in BN si potrebbe discutere per mesi, perché le scuole di pensiero sono varie, e varie le necessità della singola foto. Per lo più io desaturo, se del caso filtro un canale o l'altro (ad esempio tolgo un po' di blu se voglio scurire un cielo). Poi ovviamente ci sono i giochetti più complicati, tipo produrre più layers con esposizioni diverse (una per le ombre, una per le luci) e sovrapporli poi in photoshop/gimp. Se vai nel mio
album su photo.net, faccio spesso street in B/N, e, per quella che è "la miseria della mia bravura' come dice il poeta, vedi un po' di esempi di quello che intendo.
È invalsa una moda, che io personalmente non condivido, secondo la quale una foto BN "per fare street" deve essere assai contrastata. In realtà il contrasto è un elemento del linguaggio fotografico, abusarne è come mettere la maionese dappertutto. Il che non vuol dire io non faccia mai foto contrastate: sul mio album di cui sopra, "the band" è un esempio (ed inltre è anche un caso in cui ho lasciato saturare il cielo).
Più in generale, ho alle volte l'impressione che si rischi di ridurre la "street" ad una foto fatta in strada ad un passante o a un barbone e girata in BN (contrastato), perché si sa che la street si fa in BN. Secondo me invece la maggior difficoltà di questo genere (e la sua bellezza) sta nel fatto che la foto DEVE contenere una storia condensata in un'immagine. Tutto (colore o BN, inquadratura, uso dei toni, saturazione e contrasto...) deve essere funzionale alla storia. L'equilibrismo sta nel mettere nella foto tutto quello che serve, e lasciar fuori tutto quello che non serve, e la seconda non è meno importante della prima.
Come al solito, sono più bravo nel teorizzarlo che nel realizzarlo...
Ciao
L.