
La borsa si presenta di un bel colore nero misto a inserti in grigio antracite, veramente molto hi-tech sia nell'aspetto che nelle finiture. La realizzazione e' nello stile del beltpack, ossia parte concettualmente dall'idea del marsupio da portare in vita. Certo, chiamare lo Speed Freak "marsupio" e' un po' come dare dell'utilitaria ad una Rolls Royce... :-)
Lo Speed Freak si fissa in vita tramite un bel cinturone regolabile, molto solido (come tutto il resto), con cuciture rigide e ben dimensionate, e dotato di tanti "slot" per ospitare i vari kit di espansione disponibile, tasche taschine e taschette, borse porta-ottica, ecc. ecc. Io ci ho fissato immediatamente due borsette Lowepro, prelevate dalla mia immensa collezione di roba-comprata-che-prima-o-poi-torna-utile :-)
All'occorrenza si puo' utilizzare la tracolla, realizzata nella migliore tradizione professionale con imbottiture evidenti e abbondanti, veramente ben fatta. Personalmente ho adottato la soluzione "mista", ossia tracolla per portare il tutto, e cinturone per tenere ferma lo Speed Freak.
Tutti i materiali di cui e' composto lo Speed Freak parlano di "lussuoso" e "robusto", lasciando poco a desiderare in entrambi i campi. I tessuti sono tutti molto hi-tech, alternati in modo da fornire un panneggio visivamente accattivante e tecnicamente ben congegnato. Tutte le cuciture a vista sono solide, senza sbavature o inaccuratezze.
L'eredita' di mamma Lowepro si sente tutta :-)
La parete a contatto con il corpo e' in un bel tessuto traspirante a maglia larga, ottimo soprattutto per l'utilizzo in estate, e nasconde un'ampia tasca dotata di portapenna, evidentemente per un taccuino o un palmare. Nell'utilizzo pratico, con la borsa fissata in vita, l'accesso a questa tasca si rivela assai difficoltoso, pressoche' impossibile da effettuare con una mano sola, cosa che sarebbe invece comodissima. Occorre fermarsi, sollevare la borsa con una mano e usare l'altra per prelevare il contenuto; se non avete fissata la fotocamera al collo, l'operazione puo' essere un problema.
Lateralmente lo Speed Freak offre le due classiche tasche a rete per l'utilizzo rapido mentre si e' in azione (per conservare al volo i tappi di un obiettivo, o un flessibile, o un filtro appena tolto; finalmente si tratta di due tasche ben utilizzabili, ossia larghe tanto da poter contenere un AF-Nikkor 85-1.8 (tanto per dare un riferimento), dotate di solidi lacci a strozzo per renderle inaccessibili e con la parete posteriore in morbido tessuto, per poter ospitare anche filtri ottici senza custodia. Queste due tasche nascondono a loro volta altre due tasche piu' interne, piu' strette, ideali per accessori sottili come anelli, cavi, libretti di documentazione ecc. ecc.
Spostandoci sul frontale, domina la grande tasca anteriore la cui patta e' a sua volta dotata di una taschina porta-oggetti (a patto che questi siano anche qui piccoli e sottili); la grande tasca anteriore invece rivela un interno a scomparti presagomati, in grado di ospitare penne, batterie e piccoli accessori di qualsiasi tipo (io ci ho messo la slitta a coda di rondine Manfrotto che uso per focheggiare in macro); c'e' anche un laccio fisso dotato di moschettone in plastica all'estremita', utile per agganciarci uno dei tanti porta-schede digitali ed evitare che possa andare perso.
Guardando lo Speed Freak dall'alto, veniamo alla parte piu' importante: l'interno della borsa vera e propria. L'anta di chiusura e' fissata con una doppia cerniera ben robusta, apribile sia con un movimento orario che antiorario, ed e' dotata di un'apertura (anch'essa chiusa da una doppia cerniera) che consente di accedere rapidamente al contenuto senza doverla ribaltare completamente. Quest'anta si apre all'infuori, ossia verso il lato opposto a quello a contatto con il corpo; questo si rivela veramente molto comodo nell'utilizzo sul campo, perche' protegge il contenuto della borsa da sguardi e artigli indesiderati (e tutti noi sappiamo quanto si rischia appena c'e' un pochettino di folla intorno), permettendoci anche di lavorare con una sola mano.
Tutta l'imbottitura interna, realizzata in neoprene ad alta densita' e rivestita nel classico tessuto acrilico in colore grigio, e' rimovibile per il lavaggio, o per utilizzare la borsa piu' liberamente, per eventuali contenuti meno sensibili a sballottamenti e maltrattamenti.
Staccando l'imbottitura dalla parete esterna dello Speed Freak si scoprono due taschine segrete, sagomate per accogliere due compact flash che si desidera tenere nascoste; effettivamente occorre staccare una parte dell'imbottitura per rivelarle: possono essere comode in tutte quelle situazioni in cui dovete passare la frontiera di un paese del Patto di Varsavia con addosso le foto scottanti che provano la relazione omosessuale tra il presidente del Soviet Supremo e il cugino del famoso ballerino classico del Bolscioi.
Sulla medesima paratia, quindi sempre in posizione defilata, c'e' un'altra tasca, di dimensioni piu' rilevanti, con un laccetto; tirando il laccetto si estrae il "pigiama" dello Speed Freak, ossia lo stesso telo impermeabile avvolgente a cui la Lowepro ci ha abituati per i suoi prodotti All Weather. Lo Speed Freak non e' dotato di alcun accorgimento per l'impermeabilita' (cerniere, cuciture, materiali) facendo affidamento sul solo pigiamino nascosto per tutte le situazioni in cui Giove Pluvio decide di sfidare la nostra resistenza fotografereccia.
L'interno e' diviso con le classiche paratie mobili imbottite, tenute in posizione da fissaggi in velcro. Curiosamente, solo due pareti interne sono ricoperte di velcro, e questo limita pesantemente le possibilita' di configurazione dello spazio a disposizione tramite il posizionamento dei divisori mobili; personalmente, rimediero' quanto prima con un bel quadrato di velcro fissato con due punti di cucitura a mano...
Lo spazio a disposizione e' parecchio, la borsa si presenta piuttosto stretta (ossia poco sporgente sul fianco) ma ben lunga e soprattutto profonda, tanto da ospitare tranquillamente in verticale ottiche come lo zoom 80-200-2.8 Nikon.
Posto che, come dice il buon Ken Rockwell, "Solo il fotoamatore coglione si porta appresso tutto quello che possiede", io mi sono immaginato una delle mie solite uscite cittadine della domenica a spasso per la citta' e ho ficcato nello Speed Freak:
- il corpo D200 + MB-D200
- un AF-D Nikkor 20 mm
- un AF-D Nikkor 85 mm
- un AF-D Nikkor 180 mm
- la tracolla staccabile della fotocamera
- un blister di sei pile stilo, che' non si sa mai
- i paraluce originali per il 20 e l'85
- una pompetta soffiapolvere
- due pacchetti di dolcetto al sesamo (fondamentale)
- un cavetto USB
- lo scatto flessibile
Tutto il resto l'ho lasciato nell'armadio. Questa e' sicuramente la configurazione ideale per il fototrekking cittadino, ora mi studiero' quella per la macro in campagna e/o montagna.
Di spazio nella borsa ne e' avanzato un bel po', diciamo che sicuramente c'entrerebbe ancora un flash tipo SB-800, un altro obiettivo, e altri ammennicoli tipo carica-batterie della D200, un card reader, e un hard disk portatile da 2,5"...
Certo la D200 con il portabatterie supplementare comincia a diventare davvero grossa. L'anta superiore e' sagomata a forma di fagiolo, per adattarsi al fianco, e la strozzatura centrale impedisce alla cerniera di chiudersi se c'e' la D200 infilata in verticale tipo toploader... Senza portabatterie supplementare le cose cambiano immensamente, diciamo che e' il paradiso perfetto :-)
In omaggio con la borsa ho ricevuto un Pixel Pocket Rocket (in casa Think Tank la fantasia per i nomi e' senza briglie), una sorta di portafogli stile "Invicta" anni '80 destinato pero' esclusivamente ad ospitare card formato compact flash, dieci in tutto.
Morale: per centoventi euro IVA compresa questo Speed Freak si rivela capace di sbaragliare non pochi rivali. L'attenzione alle problematiche del fotografo reale c'e' e si vede, cosi' come il livello di finitura dell'oggetto che lo colloca senz'altro ai vertici tra i prodotti destinati ad un utilizzo professionale e/o amatoriale avanzato. Se siete alla ricerca di una soluzione definitiva per il vostro corredo digitale, certamente questo Speed Freak avra' molte cose da dirvi.
Per concludere, segnalo agli interessati che i prodotti Think Tank sono disponibili a Roma presso Hi-Pro Consulting.
Buone foto a tutti! :-)
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Falco Stellare - DeepVoid
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