QUOTE(NICO.RIZZI @ Jan 4 2007, 11:38 AM)

...VOLEVO QUALCHE CONSIGLIO DA ESPERTO SUL MIGLIORE UTILIZZO DI QUESTA REFLEX...
QUOTE(meialex1 @ Jan 4 2007, 11:52 AM)

Come prima cosa benvenuto nel forum, come secondo Ti invito a scrivere in minuscolo, il Maiuscolo è sinonimo di "urlare".
Cercasi utenti D50Primi Passi Nel Mondo Reflex, consigli utili...Settaggi D50...Benvenuto !
I link suggeriti da Alessandro che replico anche in questo messaggio, sono certamente un buon inizio.
La domanda posta non può avere "facili" risposte perchè, per fortuna, la tecnica fotografica abbraccia moltissime possibilità ma soprattutto permette dalla stessa scena scattata da due diversi fotografi di raggiungere risultati sostanzialmente diversi.
TECNICHE Fotografiche...Operare in "M" invece che in Auto o Program permette al fotografo di agire su ogni parametro quindi sulla messa a fuoco, sul tempo di posa, sul diaframma, sulla sensibilità ISO, sull'eventuale impiego di flash ecc. ecc.
Ciò che facciamo scattando una fotografia è (messa a fuoco a parte) di regolare la sensibilità ISO quindi il tempo ed il diaframma in modo da far arrivare la giusta quantità di luce al sensore e quindi avere la luminosità dell'immagine ricercata. Una foto correttamente esposta può però essere ottenuta con un diaframma più chiuso ed un tempo più lento ma anche, al contrario con un tempo più veloce ed un diaframma più aperto.
Cosa cambia ciò ?
Offrela possibilità di farmare l'oggetto con il tempo di posa o, al contrario lasciare un volontario mosso per dare un effetto movimento magari delle mani che "lavorano", della testa che si volta...
Ma maggiore profondità di campo ottenibile con diaframmi chiusi darà un'estensione di nitidezza sulla profondità della scena per racchiudere più elementi o al contrario possiamo usare diaframmi aperti per lasciae la nitidezza in un unico punto e concentrare così l'attenzione dell'osservatore "distaccando" gli altri elementi di confusione...
Insomma, distaccarsi dagli automatismi è certamente il passo essenziale per entrare nella fotografia ricercata.
Operare in manuale permette quindi di scegliere la messa a fuoco, la sensibilità ISO, il tempo, il diaframma, l'eventuale potenza del flash di schiarita o di illuminazione... ed il tutto per cucinare il personale "piatto" con le personalizzate dosi di "ingredienti", "cottura" e "farcitura"...
Produrre una bella fotografia non significa quasi mai esclusivamente portare la fotocamera all’occhio per riprendere un’istantanea.
Se due fotografi si trovano a fotografare in automatico la stessa scena produrranno certamente la stessa immagine, diversa solo nella composizione e nell’attimo congelato. Per nostra fortuna la fotografia non è solo l’inquadratura ed il momento scelto per il clic.
Se la scena fotografica viene pensata su ogni elemento correlato potrà essere sostanzialmente diversa o comunque esprimere esattamente quanto il fotografo ricercava.
La fotografia permette di scrivere, dipingere, disegnare con la luce attraverso l’interazione con la sensibilità scelta, il tempo di posa, il diaframma, il punto di messa a fuoco, la regolazione di contrasto e colore e tutto ciò con una personalizzabile armonizzazione di ogni parametro che porterà di fatto alla produzione di una immagine comunque tecnicamente riuscita ma con espressività artistica completamente diversa. Una bella immagine non può essere solo ricondotta ad una banale riproduzione bidimensionale della realtà di un attimo ma potrà contenere un ricercato effetto di movimento, congelare una frazione di tempo non percettibile ad occhio, focalizzare l’attenzione su un punto piuttosto che disperdere la confusione degli elementi, trasmettere calore o al contrario freddezza cromatica, allegria o tristezza, ma anche cercare di descrivere un’animazione, comunque sempre contenuta in un fotogramma.
Questi sono gli elementi determinanti a disposizione del fotografo che permettono un'interpretazione personalizzata della scena anche utilizzando la stessa tela, gli stessi colori, gli stessi pennelli e la stessa tecnica di un altro pittore.
Gli automatismi a disposizione non devono evitare al fotografo la necessaria conoscenza della tecnica e della fotocamera ma, al contrario, fornirgli maggiori potenzialità di sfruttamento per cercare di ottenere, quando possibile, l’immagine progettata in tempi più celeri.
Per dominare l’intero procedimento di ripresa sarà necessario sperimentare ed applicare ogni aspetto trattato nei manuli dei prodotti in uso per familiarizzare con la personale fotocamera pur mettendo in conto di dover accettare iniziali insuccessi certamente superabili con il tempo.
Il delicato confine fotografico tra arte e scienza è delineato dalla padronanza degli strumenti, dai metodi applicati, dal concetto della libera ma personale espressione e non dall’attrezzatura fotografica utilizzata.
Nel percorso formativo di un fotografo si aggiungono periodicamente molti elementi tecnici che accrescono le opzioni da considerare e quando queste sembreranno troppe da gestire, sarà perché si è raggiunta la fase matura che consentirà finalmente non soltanto di gestire la complessità del mezzo ma anche di poter apprezzare le fini sfumature tipiche della vera fotografia.
In attesa del libro che riceverà registrando la Sua D50 Nital sul sito, le allego le prime pagine d'introduzione del libro a corredo con le D80 Nital.
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G.M.