QUOTE(buzz @ Oct 30 2019, 05:55 PM)

è qui che non ci troviamo.
L'apertura di F è una apertura relativa, non assoluta, ragione per cui, dato che la regola dice che la diffrazione dipende dalle dimensioni del foto di passaggio, ne consegue che più ampio è il foro e minore è il fenomeno, e viceversa.
Continui a fossilizzarti sulla regola che la diffrazione dipende dalle dimensioni del foro (il che non è sbagliato ma va applicato al caso specifico), senza considerare l'evidenza dei risultati (prove pratiche che si possono fare facilmente in proprio, test di obiettivi di siti di recensione, siti che ti fanno vedere le dimensioni del disco di Airy rispetto alle dimensioni del pixel delle varie fotocamere dove i parametri da inserire sono il valore di f (apertura, non focale) e dimensioni e risoluzione del sensore ma non la focale) che ci dicono che il parametro determinante è il valore dell'apertura f.
Il fatto è che la diffrazione viene misurata come deviazione angolare dei raggi, la formula generale che lega diffrazione, lunghezza d'onda e diametro del foro è infatti questa:
angolo di diffrazione = 1.22 * (lunghezza d'onda / diametro foro)
L'angolo è effettivamente legato inversamente al diametro del foro, ma a noi non interessa l'angolo di deviazione ma di quanto il raggio di luce, una volta arrivato sul sensore, è spostato rispetto alla posizione che avrebbe se non fosse stato deviato. E' chiaro che più lungo è il percorso del raggio prima di cadere sul sensore maggiore sarà lo spostamento del punto di arrivo (e per angoli piccoli con buona approssimazione lo spostamento è dato dall'angolo per la distanza) ed è anche evidente che la posizione del diaframma rispetto al sensore è molto diversa fra un 20mm ed un 200mm; quindi per uno stesso valore di f l'angolo di deviazione per un 20mm sarà 10 volte maggiore di quello che si ha per un 200mm ma la distanza del diaframma dal sensore sarà circa 10 volte più grande per un 200mm rispetto ad un 20mm, quindi lo scostamento sul sensore sarà più o meno uguale.
Non sono sicuro che la posizione del diaframma rispetto al sensore sia esattamente proporzionale alla focale, due obiettivi di focale uguale potrebbero avere schemi ottici diversi ed anche posizione del diaframma diverse, ma l'evidenza dei fatti (cioè che il degradamento dell'immagine per diffrazione è strettamente legato al valore dell'apertura e non alla focale) porterebbe a pensare che ci sia una certa proporzionalità.
Le piccole differenze di comportamento a diaframmi chiusi che si possono riscontrare fra ottiche diverse probabilmente dipendono dallo schema ottico e dalla conseguente posizione del diaframma; bisogna anche considerare che il valore di f è il rapporto fra focale e diametro della pupilla d'entrata, e non diametro del foro, anche questo fatto entra in gioco.
Comunque sia le differenze sono piccole e quello che realmente conta è il valore del diaframma. Ed evidentemente non è così facile fare un obiettivo che si sottrae a questa regola, altrimenti un macro che permettesse di scattare senza diffrazione a f/64 sbaraglierebbe tutta la concorrenza.