QUOTE(Andrea_Bianchi @ Sep 21 2016, 09:52 AM)

Si ma a livello progettuale non puoi escludere certi aspetti. Leica e Zeiss producono ottimi obiettivi da decenni, nella sfida di poter contenere le migliori prestazioni nel "minor spazio possibile".. progettare un'ottica di qualità non é certo quella la sfida, la prossima volta mi arrivano con un 135mm dalle dimensioni di un cannocchiale e grazie al ca**o.. a questo punto vado di medio formato se tanto devo acquistare macigni, ottimi sia chiaro ma rimangono pur sempre macigni, che mi permettono l'utilizzo solo in determinate occasioni..
PS. Non nominiamo gli Otus che sono un mondo a parte.
Mettiamoci d'accordo sulla qualità vera. Se io metto molte lenti e grosse, specie economiche, vado sempre ad intaccare macrocontrasto, purezza di colori e haze (che poi abbassa la MTF pratica). Per questo Zeiss, Voigtlander e Leica usano pochi vetri di alte prestazioni, ma in quantità piccola. Con i software di oggi, nei panni di un OEM "Internet friendly" agirei così: prendo uno schema classico, lo ottimizzo, sdoppio una lente e riottimizzo ad libitum. E' chiaro che ho un'inflazione di pezzi e peso a prezzi contenuti per bassa curvatura, bassi requisiti di vetro e spessore. Altra cosa è studiare una speciale lente asferica stampata (doppia faccia, Ultron e Otus), una coppia matchata di vetri (dispersione parziale anomala), lenti curvate es pesse e poi usarle come base del progetto con criteri chiari come focalizzazione alte frequenze, simmetria strutturale, dando anche un peso percettivo alle aberrazioni residue. In pratica si sbilancia il disegno verso quelle caratteristiche fondamentali (risolvenza=alte frequenze, macrocontrasto=trasparenza e trattamenti, distorsione=evitare correzioni che danneggiano MTF) e si lascia perdere un po' altre cose che sono reversibili (la CA si corregge con vantaggio, gli stessi LCA e fringing dipendono all'80% dal sottocampionamento di Bayer, che si cura diversamente, la vignettatura, il color cast...che non contano nulla).
Molto dipende dai tester di Internet, che non considerano che dietro c'è una camera e un demosaicing numerico flessibile. Invece leggo su Lenstip che un Batis 25, dai diagrammi MTF (Zeiss) allo stato dell'arte, lentamente digradante sulle alte frequenze, con meno elementi grazie anche alla maggior efficienza dei non-retrofocus "perderebbe" come MTF 50 (e quindi secondo loro RISOLUZIONE) sulla concorrenza anche OEM. Semplicemente la caratteristica non indica la qualità sottostante. Il concorrente magari ha MTF 50 alta in quanto apodizzato, poi piomba a picco (vedere Sigma e Canon 1.4 su Lensrental), anche a diaframmi normali, e mi da punti proiettati sul sensore rotondi grossi come mele, dettagli rotondi e devo dare poi tanto sharpening selettivo sulle ALTE frequenze. Per assurdo, lo stesso varrebbe per lo ZM 25, di simile impostazione, che si mangia a colazione anche i Fuji X a tutti i diaframmi se vedi la foto.
Quindi occhio ai "bidoni" (magari anche prestanti) e alle fandonie di Internet, io tra un Otus e un Summilux preferisco il secondo e nella foto sono tranquillo che non perdo nessun dettaglio, anzi.
A presto
Elio