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giampal
Il profumo del cuoio, del metallo e degli acidi
Ricordo, forse da nostalgico, quelle sensazioni tattili ed olfattive, ancora impresse molto nitidamente nella memoria, che ai tempi della fotografia analogica, specialmente quando veniva fornita di serie anche la custodia della fotocamera, percepivo nella varie fasi: profumi (anche degli acidi, seppure chiuso dentro un ripostiglio), la cui percezione mi sembrava importante anche per fare una bella foto.
Mi chiedo se questo è solo il ricordo di un vecchietto come me, oppure se proponendo l'argomento al bar, trovo riscontro nei ricordi di altri amici. E se fosse, quale confronto è possibile con oggi, vale a dire, ci sono ancora percezioni così emozionanti (perché tali erano almeno per me) oppure adesso é tutto solo ragionamento e procedura come talvolta ho l'impressione di avere manovrando una fotocamera perfetta, che ha tutto e non sbaglia (di suo) un solo colpo.
E' un argomento probabilmente futile, però se possibile mi piacerebbe sentire altri. Grazie.
Giampaolo
andrea182
Presente !!!!
Il magico cuoio ( duro come la odierna fibra di carbonio..) della Zenit Em , che odorava sino a 5 mt di distanza!
Il D76, ID 11, il rodinal agfa per spremere le pellicole sino a 1600 asa (33 Din o 1600 iso odierni ), ma soprattutto il dover finire il rullino per vedere il risultato degli scatti, tanto che a volte si sparavano le ultime pose pur di finire la pellicola e correre in camera oscura.
Questo manca, ma sinceramente ora non avrei il tempo ne' la voglia di 40 anni fa.
togusa
La custodia di cuoio è un po' vecchia anche per me rolleyes.gif ... ma gli acidi me li ricordo, quando mio padre sviluppava i rullini e "stampava" le foto in camera oscura, con l'ingranditore. Io avevo circa 8 anni e non fotografavo. Però ero molto curioso.

Però gli sviluppi e i fissanti ora li conosco bene, dato che ho ricominciato con la pellicola poco tempo fa e ci sto prendendo gusto.
Andrea... il tempo si trova. Basta avere la voglia.
andrea182
QUOTE(togusa @ Feb 1 2016, 11:17 AM) *
Andrea... il tempo si trova. Basta avere la voglia.


Adesso non ho piu' la camera oscura, in verita' non l'avevo neanche quella volta , usavo quella di mio zio che faceva il fotografo/grafico di professione , con, se ricordo bene ,Durst U 70 e 3 obiettivi , ma soprattutto con la sua esperienza mi aiutava molto.
Il tempo ...beh non che ne abbia tanto , oltre al lavoro , faccio ancora sport ( non agonistco) e l'istruttore di atletica leggera . In piu' seguo il figlio nelle sue gare...
Bisogna fare una scelta su cosa puoi e vuoi fare. Sicuramente non voglio fare il " divorziato" a causa dei troppi impegni.!

rasselta
[quote name='giampal' date='Feb 1 2016, 10:24 AM' post='4019272']
Il profumo del cuoio, del metallo e degli acidi
Ricordo, forse da nostalgico, quelle sensazioni tattili ed olfattive, ancora impresse molto nitidamente nella memoria, che ai tempi della fotografia analogica, specialmente quando veniva fornita di serie anche la custodia della fotocamera, percepivo nella varie fasi: profumi (anche degli acidi, seppure chiuso dentro un ripostiglio), la cui percezione mi sembrava importante anche per fare una bella foto.
Mi chiedo se questo è solo il ricordo di un vecchietto come me, oppure se proponendo l'argomento al bar, trovo riscontro nei ricordi di altri amici. E se fosse, quale confronto è possibile con oggi, vale a dire, ci sono ancora percezioni così emozionanti (perché tali erano almeno per me) oppure adesso é tutto solo ragionamento e procedura come talvolta ho l'impressione di avere manovrando una fotocamera perfetta, che ha tutto e non sbaglia (di suo) un solo colpo.
E' un argomento probabilmente futile, però se possibile mi piacerebbe sentire altri. Grazie.
Giampaolo

Grazie Giampaolo per avermi riportato a 25 anni fa.... Onestamente il profumo del cuoio lo ricordo meno ma del metallo, del lubrificante degli ingranaggi e degli acidi mi sono tornati immediatamente in mente. Oggi la fotografia è per tutti, prima era per pochi per costi e per difficoltà d'uso. Oggi uno scatto corretto lo tira fuori anche mio figlio che ha 18 mesi. Oggi ci sono tanti buoni scatti che però non corrispondono ad altrettante buone fotografie. Ha 43 anni e sono contento di aver "vissuto" quelle sensazioni tattili e olfattive....

Riccardo
Antonio Canetti
io purtroppo i mieri ricordi risalgono a 50 anni fa e di quei "odori", ma non ne ho nessun rimpianto, preferisco stare danti al PC, vedere i "colori veri" e non falsati da una lampada rossa o giallo verde.

Antonio
giampal
Non vorrei dare il via ad una contrapposizione fra detrattori e fautori del digitale o dell'analogico però, ad essere sincero, pur essendo nel digitale sin da metà degli anni 90, perché attratto dalle comodità che tale sistema offriva, devo dire che quella specie di magia data dall'attesa di vedere i risultati, come diceva più su Andrea, mi manca. anche perché ritengo che ad essa era collegato un maggiore studio nella fase di ripresa che per tutta la perfezione tecnologica delle fotocamere di oggi -che indubbiamente ti perdona tanti errori- spesso non viene più applicato, parlo almeno per me.
E poi la soddisfazione in camera oscura, specialmente quando non potendo contare che su un ingranditore e due bacinelle, un termometro e la borsa del ghiaccio per dosare la temperatura dei bagni (esposimetri, temporizzatori erano un pia illusione), tiravi fuori i risultati che volevi, magari sprecando carta e acido, però alla fine ci riuscivi.
Giampaolo
Antonio Canetti
QUOTE(giampal @ Feb 1 2016, 04:07 PM) *
Non vorrei dare il via ad una contrapposizione fra detrattori e fautori del digitale o dell'analogico


smile.gif non volevo e non voglio aprire un cotraddittorio polemico, forse sono stato troppo crudo, all'epoca ero felice sviluppare un negativo fuori dalle norme, per tirare fuori cose diverse da quelle che il laboratorio dava o vedere l'immagine stampata che appariva lentamente dopo aver scelto il tipo di carta "giusto", pur non soffrendo di claustrofobia o impaccio nel stare completamente al buoi o quasi, smile.gif preferisco il PC vicono alla finestra e tra un ritocco e un altro dare un occhia fuori dalla finestra di cosa sta succendo fuori...un camion polveroso che alza una nuvola di polvere o del passante che porta fuori il cane, tutto qui, niente battaglia analogico/digitale smile.gif

Antonio
WalterB61
Si, ricordo bene gli odori della camera oscura e i suoni prodotti dalle reflex meccaniche. Li ricordo bene, e vorrei anche vedere se così non fosse visto che ............. l'ultimo rullo l'ho sviluppato la settimana passata, e il suono della meccanica è di ieri mattina........ vorrei anche vedere che non li ricordassi!!!!!
pinazza
Della camera oscura e degli odori ( profumi ? ) di acido ho un ricordo relativo perché andavo a sviluppare e stampare in una camera oscura che non era mia.
Invece ho ancora oggi la splendida sensazione che mi offre la meccanica di una macchina analogica perché le uso abbastanza spesso. E' impareggiabile.....
Ora sviluppo solo i negativi B/N e poi scannerizzo, ma non è certo come una volta...

Ciao
Pino
CARBOTTI
QUOTE(giampal @ Feb 1 2016, 10:24 AM) *
Il profumo del cuoio, del metallo e degli acidi
Ricordo, forse da nostalgico, quelle sensazioni tattili ed olfattive, ancora impresse molto nitidamente nella memoria, che ai tempi della fotografia analogica, specialmente quando veniva fornita di serie anche la custodia della fotocamera, percepivo nella varie fasi: profumi (anche degli acidi, seppure chiuso dentro un ripostiglio), la cui percezione mi sembrava importante anche per fare una bella foto.
Mi chiedo se questo è solo il ricordo di un vecchietto come me, oppure se proponendo l'argomento al bar, trovo riscontro nei ricordi di altri amici. E se fosse, quale confronto è possibile con oggi, vale a dire, ci sono ancora percezioni così emozionanti (perché tali erano almeno per me) oppure adesso é tutto solo ragionamento e procedura come talvolta ho l'impressione di avere manovrando una fotocamera perfetta, che ha tutto e non sbaglia (di suo) un solo colpo.
E' un argomento probabilmente futile, però se possibile mi piacerebbe sentire altri. Grazie.
Giampaolo

leggendo questa discussione, la prima cosa che mi salta in mente è che, se la Nikon si fosse fatta influenzare dai gusti
e dalle richieste e dalle critiche dei fotoamatori, molto probabilmente la Nikon sarebbe rimasta ferma all'analogico, disertando il digitale. Invece la tecnologia incalza, trasforma tutto, va' avanti, e anche noi dobbiamo stare al passo, senza farci arrestare dal nostalgico del passato. Purtroppo la tecnologia toglie la poesia, e la bellezza delle cose (guardate
le automobili moderne confrontate con quelle di una volta, se vedi una di queste macchine moderne in un paesaggio fotografato, ti rovina la foto, talmente è brutta l'automobile, ma se dentro il paesaggio naturale ci sta una 500, la fotografia la puoi anche tenere e pubblicare, perché le automobili di una volta, avevano bellezza, poesia, cosa che non hanno le tecnologia e moderne, le quali stanno uccidendo la poesia e la bellezza delle cose.
IPB Immagine

giampal
QUOTE(pinazza @ Feb 1 2016, 06:52 PM) *
Della camera oscura e degli odori ( profumi ? ) di acido ho un ricordo relativo perché andavo a sviluppare e stampare in una camera oscura che non era mia.
Invece ho ancora oggi la splendida sensazione che mi offre la meccanica di una macchina analogica perché le uso abbastanza spesso. E' impareggiabile.....
Ora sviluppo solo i negativi B/N e poi scannerizzo, ma non è certo come una volta...

Ciao
Pino

E' chiaro che siano odori quelli esalati dall'acido di sviluppo e dal fissaggio, ma a 20 anni "sembravano" fragranti profumi.
Giampaolo
mperdomi
Se mi accettate ci sono anch'io.
Ho ancora tutti i componenti che hanno segnato nel bene e nel male un lungo periodo della mia vita.
Dalle sviluppatrici della Paterson, all' ultimo ingranditore con testa dicroica, filtri, smaltattrici, marginatori e taglierine e anche diverse fotocamere tra cui una vecchia Leica del 1936 con il suo astuccio puzzolente di grasso che periodicamente spalmo per mantenerla in efficienza.
Togusa dice che basta avere la voglia ma a una certa età bisogna valutare anche altre componenti per cui diventa a volte frustrante cercare di voler a tutti i costi rinverdire certe emozioni.
Ricordo ancora come se fosse stato ieri la prima stampa casalinga a colori...........un dramma.
E meglio smettere .....
giampal
QUOTE(Pinocarbo @ Feb 1 2016, 07:06 PM) *
leggendo questa discussione, la prima cosa che mi salta in mente è che, se la Nikon si fosse fatta influenzare dai gusti
e dalle richieste e dalle critiche dei fotoamatori, molto probabilmente la Nikon sarebbe rimasta ferma all'analogico, disertando il digitale. Invece la tecnologia incalza, trasforma tutto, va' avanti, e anche noi dobbiamo stare al passo, senza farci arrestare dal nostalgico del passato. Purtroppo la tecnologia toglie la poesia, e la bellezza delle cose (guardate
le automobili moderne confrontate con quelle di una volta, se vedi una di queste macchine moderne in un paesaggio fotografato, ti rovina la foto, talmente è brutta l'automobile, ma se dentro il paesaggio naturale ci sta una 500, la fotografia la puoi anche tenere e pubblicare, perché le automobili di una volta, avevano bellezza, poesia, cosa che non hanno le tecnologia e moderne, le quali stanno uccidendo la poesia e la bellezza delle cose.

Leggo solo ora questo tuo intervento, perché assente per qualche giorno da casa. Nikon é stata una delle case antesignane nell'universo digitale (collaborazione già dall'inizio del '90 con le DCS Kodak alle quali forniva l'attacco "F"). Che poi inizialmente nel digitale i vari marchi, seguendo i loro piani aziendali, abbiano privilegiato la produzione di fotocamere (vedi Canon con suoi sensori) piuttosto che l'adattamento del sistema ottico esistente alla nuova produzione (vedi Nikon) non vuol dire che da parte di quest'ultima ci sia stata alcuna titubanza nell'entrare nel nuovo universo, anzi già c'era appunto con la collaborazione Kodak.

Semmai c'è invece da dire che Nikon ha voluto continuare ad esser presente nei due settori, della pellicola e digitale, come dimostrerebbe ancora oggi la presenza dell'unica -forse- reflex analogica (F6) su una quota di mercato, magari di nicchia, dove però guarda il caso, Kodak, data per morta, torna ad affacciarsi (CES 2016) con la pellicola super 8: se poi questo sarà un fuoco di paglia non lo so, ma immagino che l'iniziativa ragionevolmente abbia ascoltato una richiesta del mercato. Ed inoltre,la pellicola fotografica -data già spacciata sin dagli anni 9o- vive ancora con la massima soddisfazione di chi ha conservato l'attrezzatura. Pertanto nessuna nostalgia, semmai una precisa scelta secondo il proprio gusto personale.
Giampaolo
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