QUOTE(l.ceva@libero.it @ Apr 25 2006, 12:40 AM)
Per quanto io sia un grande estimatore del MATRIX che uso quasi sempre nella mia esperienza ho verificato che in quelle condizioni sia la misuarzione meno indicata.
Personalmente quando faccio foto di teatro o di concerti lavoro sempre in manuale utilizzando l'eposimetro spot per avere un idea delle varie luci e poi vario io l'esposizione ad occhio caso per caso. Sembra lento ma con un po' di esperienza diventa molto veloce.
Se mi trovo un soggetto illuminato da uno spot su fondo nero (condizione molto comune a teatro ed ai concerti) il MATRIX mi da spesso nette sovraesposizioni ad esmpio del viso del cantante a meno che naturalmente stia facendo un primo piano.
Se invece vi è anche un variare notevole delle luci ma in condizioni più uniformi (come alcune scene di teatro) allora il MATRIX funziona benissimo.
ciao
Lorenzo
www.lorenzocevavalla.it
L'ho scritto più volte: il matrix più evoluto (Color Matrix, presente sulle reflex digitali -e non- pro e semipro) almeno per la mia esperienza ha qualche problema di lettura della scena solo quando vi è un soggetto a fuoco di dimensioni ridotte e un differenziale di luminosità molto forte rispetto allo sfondo.
In quei casi vado in spot.
Se il soggetto assume dimensioni più importanti nell'economia del fotogramma, nessun problema nemmeno in matrix.
Per questo consigliavo di testare il matrix (cosa che faccio sempre con una nuova fotocamera) per vedere quando individua la perfetta esposizione e quando invece è utile passare a una misurazione selettiva.
Il matrix D70, invece, forse perché meno in grado di "riconoscere" situazioni-limite, opera più spesso scelte conservative e sottoespone.
Opereando con questo metodo non mi è comunque ancora mai capitato ( con F5, F100, D200, D70) di avere fotogrammi inutilizzabili a causa dell'esposizione.