QUOTE(gardasee83 @ Oct 24 2013, 11:38 PM)

Io ho utilizzato parecchie ottiche in metallo (Zeiss e ai/ais) e molte delle nuove lenti in plastica. Partendo dal fatto che non mi è' mai caduta a terra nessuna delle mie ottiche, devo dire che gli obiettivi in plastica invecchiano sicuramente prima, almeno esteticamente, se prendete un'ottica di plastica che ha qualche anno, e la confrontate con la stessa ottica nuova, potrete notare uno scolorimento delle plastiche più o meno marcato a seconda dell'uso. Ho notato anche che ci sono più differenze di resa nelle ottiche costruite in plastica in confronto a quelle in metallo, ovviamente parlo sempre per esperienza personale.( mi è' capitato di ricomprare ottiche dello stesso tipo più di qualche volta, e devo dire che nei vecchi ai-ais la resa era praticamente identica confrontando i 2 esemplari, mentre nei nuovi afs, entrambi comprati nuovi in negozio, la resa era diversa e meno performante in un esemplare)
Con questo non voglio dire che siano migliori le ottiche in metallo, anzi, in caso di caduta credo che la plastica riesca ad assorbire meglio gli urti a causa di una maggiore elasticità, ma, come durata negli anni credo che il metallo vinca! attualmente ho 2 ottiche ai-ais il 35/1.4 ai e il 50/1.2ais, entrambe con più di 20anni alle spalle e sembrano appena uscite di fabbrica! Per non parlare degli Zeiss che sembrano non sentire gli ann che passano!!
Metallo: -tolleranza, +potenziale risolvenza, +stabilità meccanica a temperatura costante, +dilatazioni termiche, -rischio deformazione per PICCOLI urti, +rischio per grandi urti.
Plastiche+autofocus o IF: +tolleranza (anche in basculaggio), -risolvenza potenziale, -stabilità nel tempo, -dilatazioni termiche, +richio piccoli urti, -per gross urti (ma l'ottica deve riallinerasi per elasticità, se no è da buttare, non si riparano lenti storte.
Le ottiche Ai-Ais, le Zeiss ZF/ZM e le Leica M sono costruite per uso professionale fine art (non da reporter scattone...) e di ricerca, non si possono tollerare elasticità, e per questo DURANO. Le AFD buone sono comunque abbastanza rigide (20 AFD, 24 AFD, 60 AFD macro, 85/1.4 AFD e 180/2.8 AFD), ragionevolmente stabili. Le montature degli zoom bighiera pro sono meno regolari (se usati regolarmente, durano sì e no dieci anni) e quelle a pompa penose, come pure quelle dei normali AFD/AFS e dei kit-zoom. Le AFS meritano un discorso particolare: motore interno e VR fanno sì che la loro esistenza è limitata, inutile insistere con la montatura, perdono tolleranza per molti altri motivi.
L'autofocus da solo crea wobble con i gruppi IF, inclinazione del piano focale diversa da scatto e scatto, disassamenti longitudinali, grossi cali casuali di nitidezza. Peggio che peggio con lenti di grosso diametro, magari asferiche riportate in plastica (che pure Leica usa, ma non Voigtlander/Zeiss...).
Esemplari prodotti lungo un lasso di tempo hanno sempre differenze percettibili, dovuti a trattamenti MC, paraluce, precisione diaframma, ricalcolo finale lenti con i vetri fisicamente disponibili, evoluzione delle tecniche di taratura, cambio della verifica (banco ottico-test chart-MTF tester), cambio di priorità d'uso riscontrata.
Ho notato grosse differenze tra esemplari AFD di venti anni, parte dovute all'affinamento, parte all'usura. I miei AFD di una dozzina d'anni sono come nuovi, tenuti in borse aperte.
Le solite raccomandazioni: non spendete follie per ottiche da giornalista (zoomoni pro, ultraluminosi, superwide distorti, supertele...), non fatevi abbindolare da Internet, usate buoni universali per ottiche "short-lived" e roba sicura/top e fissa e manuale per i ruoli fondamentali.
Le lenti di plastica interne... filtrano meglio l'UV, ma mi aspetto una opacizzazione molto più rapida rispetto ai tipi estrusi o molati in vetro.
A presto
Elio