La sveglia poi, anche se lasciata “libera” è stato per i più un dramma, ma ad aspettarci sul ponte, ufficiali e non per la cerimonia del passaggio di consegne tra Comandanti dell’unità. Non è più una novità, ma uno scatto per testimoniare il tutto ci sta sempre bene.
Poi un caratteristico suono richiama tutti all’attenzione, viene dato l’attenti e fanno il loro ingresso i protagonisti della cerimonia: il comandante uscente e quello entrante. L’alta uniforme ha sempre il suo fascino, ma restano vive le tradizioni consolidate nel tempo.
Dopo i vari briefing introduttivi ed esplicativi, siamo pronti a vestirci; prima di imbarcarci ci saluta dal “ventre” della nave, capace di un carico di 1000 t., un murales esplicativo che si ricollega all’iconografia classica, del martire che trafigge con la sua lancia il drago.
Segue un momento molto divertente, quello del trasbordo sui barchini, mezzi molto veloci e maneggevoli, dove ci si siede a mò di sella. Solo l’impatto giunti a destinazione è un po’ brusco, ma in caso di loro utilizzo, non credo si possa agire diversamente, non è certo la comodità la prerogativa… Lo sbarco a Pedagne non è dei più atletici, ma l’importante è che nessuno sia caduto a mare, anche se un’azione di recupero sarebbe stato un bel momento, fotograficamente parlando, si intende.
Ad attenderci sull’isolotto gli AAV7, notevole mezzo anfibio, anche piuttosto fotogenico.

Che si tratti di terreno duro, morbido o liquido, l’AAV7 e il suo equipaggio non hanno paura.
Dopo la dovuta correzione siamo pronti a salire a bordo anche noi e provare le testè citate capacità, anche se all’interno del mezzo anfibio, la vita è piuttosto buia e taciturna, il rumore assordante e la visibilità destinata ad altri e non alle truppe. Prima di tornare a terra siamo costretti ad una manovra diversiva per fuggire dal nemico e solo così riusciamo a far perdere le nostre tracce.
La zona è bonificata, viene quindi comunicato l’ordine di richiamo e lo spazio aereo è sgombrato; la nostra scorta ci affida al destino per noi prefissato e dimessi gli abiti da eroe per un giorno, ci si concede il meritato riposo.
Ma lo sguardo vigile, è volto all’indomani…

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