Ludovico mi ha fatto un complimento di quelli che non si dimenticano,
ed è veramente difficile tradurre in parole l'emozione che mi ha dato.
Grazie.
Ne sono lusingato, anche perchè mi arriva da uno che sa il fatto suo e che fa foto che mi piacciono molto.
Continuo con la nutrita serie di still life che, essendo forse anche la stagione indicata, spuntano, ed è bello vederlo, come funghi.
A dire il vero, lo still life che vi mostro, avrei dovuto pubblicarlo in agosto e capirete poi il perchè.
Stavolta non voglio parlare di tecnica, ma di quale può essere il percorso ideativo di una foto.
Tutto inizia nel gennaio 2004 mentre, con mia moglie, stavamo facendo scorta nel reparto alimentari di un grande magazzino.
Nelle cassette, la frutta faceva bella mostra di sè, furbescamente enfatizzata dalle lampade dalla luce più calda.
L'attenzione mi viene catturata dai bellissimi melograni, invitanti, e subito me li immagino in una natura morta a restituirne la loro vita (che gioco di parole).
Li acquisto e me li porto in sala posa pensando ad un set per lo scatto.
Belli, troppo belli, da essere addirittura banali.
E allora l'idea.
rinuncio allo scatto e lo rimando a quando verrà il suo momento, cioè quando due melograni saranno così marci e rinsecchiti da diventare... fotogenici.
Li lascio quindi in attesa su di un piatto.
Passano diversi mesi, durante i quali stranamente, invece di marcire, rinsecchivano meravigliosamente sempre più fino a quando, in luglio, sei mesi dopo, decidevo che erano pronti per lo scatto.
Viene il momento di realizzare il set, scegliere la luce, il punto di ripresa, e lo sfondo.
Lo sfondo?
Ma un metalmeccanico come me, che sfondo volete che scelga? Vecchie lamiere di ferro, arruginite ovviamente.
Il momento migliore per lo scatto?
Ormai siamo a fine luglio, se aspettiamo ancora qualche giorno, arriva la data più indicata.
Il 2 di agosto.

sergio