QUOTE(giosanta @ Oct 15 2010, 10:55 PM)

Stiamo parlando dell'epoca d'oro delle reflex (e non solo), quando il numero di marchi presenti era enorme.
Ricordo che allora c'erano due scuole di pensiero in merito alle macchine EE (automatiche): Canon (AE1) e Konica con la priorità ai tempi, contrapposte a Nikon (FE), Olympus (OM2) e Pentax (ME) con la priorità ai diaframmi. Poi le carte si mischiarono: Canon presentò la A1 con automatismi di tutti i tipi, Nikon la FA (disponibile anche in un osceno color "Champagne") e le ottiche AIS; Pentax le ottiche KA; Olympus presentò due "superesposimetri travestiti da fotocamera" quali le OM3 e OM4, anche se non ricordo se fossero in grado di gestire automatismi sui diaframmi o program.
Oltre poi le Contax con i loro Zeiss.
Quasi tutte molto compatte e leggere, in particolare Olympus e Pentax.
Gran periodo.
Prima di Nikon ho avuto Olympus: conosco, ed apprezzo, benissimo quella marca.
Olympus OM-3:
manuale, meccanica, con un superesposimetro spot a 8 (!) misurazioni comandabili a mano: in poche parole, si puntava lo stigmometro nel punto della scena da misurare, si premeva un pulsantino e la macchina memorizzava la prima lettura spot; se ne potevano memorizzare successivamente, come ho detto, ben 8, a cui corrispondeva l'accensione, nel mirino, sotto la scala dei tempi LCD, di un puntino (fino a 8) sotto il tempo che la macchina avrebbe usato a quel diaframma e per quella determinata luminosità. L'esposizione risultante era la media dei punti spot utilizzati (un matrix a mano, insomma...).
Olympus OM-4:
come sopra, con in più l'automatismo a priorità dei diaframmi. L'unica Olympus "programmata" era la OM-2 Spot-Program, manuale, automatica a priorità dei diaframmi e, appunto, programmata. Tre reflex geniali, come tutta la produzione Olympus OM, del resto.
Ciao