Boni, state boni!
Le cose da dire sarebbero lunghe ed ho paura anche tedianti.
La cosa più importante è che i risultati della giuria di un concorso sono "insindacabili" e questo viene oramai scritto in tutti i regolamenti se partecipi accetti altrimenti, non partecipi.
Poi noi possiamo stare qui a raccontarcela su e questo penso prescinda questo o quel concorso.

Se si organizzasse una seconda edizione di

"Due Mari in Posa"

di idee per fare una seconda edizione col botto ne avrei a bizzeffe.

Per il resto sono d'accordo un pò con tutti voi, con Gennaro quando dice che ci sono le menzioni speciali per interesse eco-biologico ecc ecc. e che, fare fotografia, non è sempre e solo fare fotografia naturalistica, uno può fotografare un bullone in una fabbrica e la foto potrebbe essere allo stesso modo sutpenda.
Poi sono d'accordo con Giuseppe che adesso i regolamenti sono, tra virgolette, un pò ridicoli, chiuse le virgolette, ancorati ad una sorta di passato oraai quasi remoto in cui quello che puoi toccare sono luminosità e contrasto; effetivamente forse è un pò riduttivo. Sono altresì d'accordo con Gennaro che colori ultravivaci, effetti speciali e HDR alla fine, forse perchè siamo d'avvero solo all'inizio, lasciano il tempo che trovano, quindi boh!
Sono anche convinto, come dice Alessandro, che soffriamo ancora tanto il fascino dell'esotico e che, ancor più preoccupante poi è il fenomeno dell'emulazione.
A Roma di coppie di arlecchini con stelle marine di tutti i colori ce ne erano davvero parecchie (Tutti a Bali, tutti a Bali) per non parlare di qualche anno fà con gli alligatori, che se non avevi un alligatore (tenuto per la coda) nel portfolio non eri nessuno, e fin qui . . .
la mia preoccupazione stà nell'emulazione di comportamenti non particolarmente rispettosi del mare e dei suoi abitanti. Raccogliere cavallucci in giro per fare "coppie di cuori" su qualche posatoio, piuttosto che lanciare seppioline comprate al mercato alle canocchie o paguri alle bavose per poi fotografarle con la preda in bocca, spostare nudibranchi su posatoi più adeguati o lanciarli nell'idrospazio, rompere ricci, cozze, pasturare, spostare stelle e chi più ne ha più ne metta, mi chiedo:
che senso ha?
E guardate che mentre scrivevo mi venivano, e penso vi siano venute in mente anche a voi, foto che, hai voglia quanti concorsi hanno vinto! (se c'è in giro qualcuno che sta pensando quella è la mia non me ne voglia, è per esprimere un concetto)
E' veramente necessario fare queste cose sott'acqua?
Il mare e la natura non sono sufficientemente grandi e spettacolari da offrirci di per sé cose meravigliose?
Dobbiamo a tutti i costi creare l'artificio?
Non riusciamo semplicemente a stupirci di quello che vediamo?
Mio figlio, mi ha insegnato, la semplicità, l'entusiasmo e lo stupore e con questi scendo sempre sott'acqua.
Ho finito.
Grazie a tutti quelli a cui sono piaciute le foto.
Alle prossime. Enrico