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riccardobucchino.com
Io sto notando che le lenti più vecchie a pari focale hanno "l'infinito" ad una distanza maggiore, faccio un esempio a caso ma ce ne sono tanti altri. 50 1.4 ais 5 metri poi infinito 50 1.4 af-d 3 metri poi infinito, altri esempi 180 ais 30 metri, 180 af-d 20 metri.

Questo cosa comporta, bhè con l'esempio del 180 se focheggio con l'ais a 25 metri e sono a TA lo sfocato dietro sarà sfocato, con l'af-d a 25 metri sono ad infinito quindi lo sfondo sarà molto più a fuoco se non perfettamente a fuoco nonostante la bassa pdc dell' f/2.8 questo comporta dunque che con vecchie lenti si possono fare immagini con un buono sfocato a distanze maggiori, e a me sempra un fatto molto positivo e mi chiedevo: perchè le nuove lenti non hanno distanze come quelle vecchie ma invece sono sempre minori... e bhè mi sono forse in parte risposto pensando che se l'infinito "arriva prima" l'af sarà più veloce però si perde lo sfocato.

La domanda non vuole una vera risposta ma voglio solo capire cosa ne pensano gli altri di questa cosa, io sto pensando ad un medio tele o tele fisso tra 100 e 180 mm (devo valutare ancora bene la cosa) ma pensavo agli AI o AI-S proprio per questa questione di sfocato, ho provato il 135 2.8 ais e devo dire che la resa è alquanto buona (per quel che si vede dalle foto in parte bruciate da un infiltrazione di luce nel dorso) e lo userei poi ovviamente anche sul digitale... e a questo proposito mi chiedevo ma penso che debba chiedere in altra sezione se ci sono degli schermini di messa a fuoco stile FM ossia con spezzato e microprismi da sotituire all'originale di D80 perchè in MF quei vetrini fanno miracoli, quello standard di D80 in MF è terribile.

Quindi cosa ne pensate di questa questione e quali lenti mi consigliate in questo range di focali (i macro che non mi interessano) poi ovviamente in base a quel che mi consiglierete sceglierò per le mie esigenze, poi non è neppure certo che lo comprerò a brevissimo, ma conoscere nuove cose è sempre bene.
buzz
La domanda nasce spontanea:
ma dove hai preso queste informazioni?
L'infinito è all'infinito, non è nè a 25 metri e nemmeno a 50 o a 100.
L'infinito è sempre infinito sia con ottiche antiche che con ottiche moderne.
Semmai puoi vedere che alcune ottiche hanno la minim adistanza di messa a fuoco rqavvicinata rispetto ad altre, ma è esattamente il discorso opposto a quallo che fai, quindi non credo ti riferisca a questo.
Non è che per caso ti riferisci alle serigrafie sul barilotto?
Antonio Canetti
per me, i numeri riportati sulla scala metrica della ghiera di messa a fuoco sono da ritenersi indicativi.


Antonio
-missing
Francamente non ci ho capito un accidente.
riccardobucchino.com
QUOTE(Antonio Canetti @ Mar 29 2010, 09:58 PM) *
per me, i numeri riportati sulla scala metrica della ghiera di messa a fuoco sono da ritenersi indicativi.
Antonio


Ma è chiaro che sono indicativi ma è oggettivo. L'infinito è sempre a infinito, ma tutto ciò che c'è prima non è per niente scontato.

Esempio reale, il mio 20 mm af-d, segna circa 2 metri se fotografo oggetti a 5 metri con sfondi a 25 km, sfondo e soggetto saranno entrambi a fuoco, se mi avvicinassi e mi mettessi a 1-2 ma anche 3 metri quindi entro il range scritto sul barilotto (circa) non potrei avere a fuoco sfondo e soggetto (a meno di chiudere il diaframma parecchio... se poi sono molto vicino tipo 30 cm posso chiudere quanto mi pare non saranno mai a fuoco entrambi).

Le vecchie lenti indicano distanze sul barilotto ben maggiori e ho provato con il mio 50 1.4 af-d e un 50 2 ais e bhè se i soggetti sono a tipo 8 metri col mio che oltre i 3 metri circa è a infinito lo sfondo è a fuoco, con l'ais a 8 metri non è a infinito (oltre i 10 circa) quindi lo sfondo è sfocato.

Il discorso non mi pare assurdo, ne sbagliato, insomma non prendetemi per un niubbo della materia perchè non lo sono, magari posso esserlo sull'analogico (ma mi sto adoperando per colmare le lacune) ma sulla fotografia in generale non lo sono per niente.
Claudio Rampini
le elicoidi degli obiettivi autofocus hanno in genere un passo più lungo rispetto a quelle degli obiettivi manuali di qualche anno fa, questo penso sia dovuto essenzialmente ai movimenti più veloci e precisi dell'apparato autofocus. Negli obiettivi manuali, come il 180/2.8 Ais l'elicoide aveva un passo più corto, ma consentiva alla mano e all'occhio un'azione ottimale nella messa a fuoco. Focheggiare manualmente, oggi, un obiettivo autofocus non è un'esperienza esaltante.
Attilio PB
Ciao Riccardo, non credo che nessuno abbia voluto prenderti per ingenuo, ma confesso che anche io ho fatto un po' di fatica a capire cosa volessi dire.
Proviamo a mettere un po' di punti fermi prima di qualsiasi ragionamento.
Le serigrafie tra ottiche diverse cambiano perché spesso cambia la corsa dell'elicoide di messa a fuoco, con le ottiche AF spesso la corsa è più breve perché i motorini riescono ad avere una precisione micrometrica che noi non abbiamo a mano, quindi non è piu' necessario avere una corsa molto lunga che influirebbe negativamente sulla rapidità di messa a fuocco automatica. Naturalmente avendo una corsa piu' breve avremo meno spazio per serigrafare tutti i numeri interessanti per la messa a fuoco, quindi alcuni vengono omessi.

Circa la profondità di campo, questa dipende da molti fattori, ma in generale se focheggi con due 50mm diversi alla medesima distanza con il medesimo diaframma sulla stessa macchina, inevitabilmente avrai la stessa profondità di campo, non si scappa, non dipende dall'obiettivo, le variabili che entrano in gioco nel calcolo della profondità di campo sono: lunghezza focale, diaframma, distanza di messa a fuoco, circolo di confusione. Se la macchina è la stessa avremo lo stesso circolo di confusione accettabile, se sono due 50mm avremo la stessa lunghezza focale, se entrambi sono alla stessa apertura di diaframma e focheggiamo alla stessa distanza, al di là di cosa sia scritto sul barilotto, avremo la stessa profondità di campo, per forza.

Non metto in dubbio che tu abbia fatto delle prove, tuttavia la difficoltà di fare prove è costituita proprio da quanto dicevo prima, la diversa escursione dell'elicoide di messa a fuoco, per cui con un obiettivo potresti aver focheggiato involontariamente piu' lontano di diversi metri, proprio perché un'escursione minima fa variare la messa a fuoco di molto, ottenendo il risultato di ritrovarti con profondità di campo diverse, ma dipendenti da una diversa distanza di messa a fuoco e non altro.
Questo se ho capito il tuo dubbio, sono influenzato ed intontito, potrei anche non aver capito nulla biggrin.gif

Ciao
Attilio
buzz
QUOTE(riccardobucchino @ Mar 29 2010, 11:19 PM) *
Ma è chiaro che sono indicativi ma è oggettivo. L'infinito è sempre a infinito, ma tutto ciò che c'è prima non è per niente scontato.

Esempio reale, il mio 20 mm af-d, segna circa 2 metri se fotografo oggetti a 5 metri con sfondi a 25 km, sfondo e soggetto saranno entrambi a fuoco, se mi avvicinassi e mi mettessi a 1-2 ma anche 3 metri quindi entro il range scritto sul barilotto (circa) non potrei avere a fuoco sfondo e soggetto (a meno di chiudere il diaframma parecchio... se poi sono molto vicino tipo 30 cm posso chiudere quanto mi pare non saranno mai a fuoco entrambi).

Le vecchie lenti indicano distanze sul barilotto ben maggiori e ho provato con il mio 50 1.4 af-d e un 50 2 ais e bhè se i soggetti sono a tipo 8 metri col mio che oltre i 3 metri circa è a infinito lo sfondo è a fuoco, con l'ais a 8 metri non è a infinito (oltre i 10 circa) quindi lo sfondo è sfocato.

Il discorso non mi pare assurdo, ne sbagliato, insomma non prendetemi per un niubbo della materia perchè non lo sono, magari posso esserlo sull'analogico (ma mi sto adoperando per colmare le lacune) ma sulla fotografia in generale non lo sono per niente.


Tutto ciò che viene prima dell'infinito, considerandolo entro una distanza finita, non è quello che leggi sulla serigrafia del barilotto.
Ormai con l'autofocus, a parte la corsa di gran lunga minore, non è nemmeno cecessario che si scriva una misura metrica, dato che nessuno, e sostengo nessuno, metterà a fuoco guardando e basandosi su quella indicazione. (questo già non avveniva da anni, ovvero dall'introduzione delle reflex sul mercato. Prima si fochggiava ad occhio, basandosi su quanto riportato sul barilotto.)

Le vecchie lenti portamno le distanze che vogliono. Il fatto che in una moderna ottica non ci sia l'indicazione dei 200 metri non significa proprio nulla. Solo che non c'è scritta e basta.

Se un soggetto è a 5 metri, lo metti a fuoco a 5 metri, qualsiasi sia l'indicazione serigrafata nell'ottica. Dimentica che questa esista.
La profondità di campo dipende dal diaframma e dalla distanza REALE dell'oggetto fotografato, non da quanto c'è scritto sul barilotto.
Un tempo era riportata anche questa profondità di campo serigrafata, oggi, per i motovi spiegati sopra questa non c'è più, ma la mancanza di scritta non modifica le leggi sul circolo di confusione e la conseguente profondità di campo a fuoco.

Il discorso non è assurdo, ma parte da presupposti errati. O almeno, se ho interpretato a modo mio, correggimi, ma per piacere, sìì più preciso nella questione.


PS:
QUOTE
Esempio reale, il mio 20 mm af-d, segna circa 2 metri se fotografo oggetti a 5 metri con sfondi a 25 km, sfondo e soggetto saranno entrambi a fuoco, se mi avvicinassi e mi mettessi a 1-2 ma anche 3 metri quindi entro il range scritto sul barilotto (circa) non potrei avere a fuoco sfondo e soggetto (a meno di chiudere il diaframma parecchio... se poi sono molto vicino tipo 30 cm posso chiudere quanto mi pare non saranno mai a fuoco entrambi).


ho letto e riletto queta frase, ma non sono proprio riuscito a capirla
buzz
Esempio reale, il mio 20 mm af-d, segna circa 2 metri se fotografo oggetti a 5 metri

Cosa significa? che il soggetto è a 5 metri e nel barilotto c'è scritto 2?
Vale il discorso precedente sulla imprecisione del valore riportato.

con sfondi a 25 km, sfondo e soggetto saranno entrambi a fuoco,

MA questo con che focale? col 20mm? e con quale diaframma? e poi intendi dire da 5 a 25 metri? Ho dovuto spezzare la tua frase, ma per carenza di punteggiatura non so quale sia l'inizio e quale la fine. e i vari riferimenti.

se mi avvicinassi e mi mettessi a 1-2 ma anche 3 metri quindi entro il range scritto sul barilotto (circa)


a ridaje... il range scritto sul barilotto? range di che? di profondità di campo? beh ho spiegato anch questo. (sempre se la mia interpretazione della frase è esatta)

non potrei avere a fuoco sfondo e soggetto (a meno di chiudere il diaframma parecchio... se poi sono molto vicino tipo 30 cm posso chiudere quanto mi pare non saranno mai a fuoco entrambi).



questo è corretto, dato che la PDC dipende, come detto prima, dal diaframma oltre che dalla focale.
t_raffaele
«Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quïete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare»

L'infinito (Giacomo Leopardi)

Non sarà mica questo....??
Ciao a tutti,prendetela semplicemente come un modo come un'altro x sorridere
ogni tanto credo faccia bene.

Raffaele
Maurizio Burroni
.... e hai ragione ! Bellissima ....
_Lucky_
obbiettivamente, il discorso non mi sembra avere un gran senso......
la messa a fuoco avviene sempre ed unicamente quando la lente frontale si trova alla giusta distanza rispetto al piano focale, ne' piu' avanti ne' piu' indietro....
l'unica differenza tra le lenti moderne e quelle piu' 'datate e che le prime effettuano il passaggio dall'infinito alla minima distanza di messa a fuoco con un angolo di rotazione della ghiera minore rispetto a quella necessaria sugli obiettivi manual focus di un tempo, che avevano escursioni in rotazione molto lunghe.
Le motivazioni di cio' sono state ampiamente descritte: necessita' di maggiore rapidita' di messa a fuoco, azionamento della messa a fuoco effettuata da motori di precisione e non manualmente, riscontro della messa a fuoco effettuata da un sensore elettronico e non dall'occhio umano....
Ovviamente, diminuendo la rotazione necessaria per passare dall'infinito alla minima distanza di messa a fuoco, non c'e' piu' lo spazio per scrivere tanti numeri sul barilotto..... e quindi ce ne sono scritti di di meno..... oltre questo, non cambia assolutamente nulla.
Non confondiamo questo fatto con la fisiologica imprecisione delle attuali ed inutili scale metriche serigrafate sui barilotti, che magari indicano 3 metri quando il piano di messa a fuoco reale si trova a 10.....

buona luce e buone foto
riccardobucchino.com
QUOTE(buzz @ Mar 29 2010, 11:07 PM) *
Esempio reale, il mio 20 mm af-d, segna circa 2 metri se fotografo oggetti a 5 metri

Cosa significa? che il soggetto è a 5 metri e nel barilotto c'è scritto 2?
Vale il discorso precedente sulla imprecisione del valore riportato.

con sfondi a 25 km, sfondo e soggetto saranno entrambi a fuoco,

MA questo con che focale? col 20mm? e con quale diaframma? e poi intendi dire da 5 a 25 metri? Ho dovuto spezzare la tua frase, ma per carenza di punteggiatura non so quale sia l'inizio e quale la fine. e i vari riferimenti.

se mi avvicinassi e mi mettessi a 1-2 ma anche 3 metri quindi entro il range scritto sul barilotto (circa)


a ridaje... il range scritto sul barilotto? range di che? di profondità di campo? beh ho spiegato anch questo. (sempre se la mia interpretazione della frase è esatta)

non potrei avere a fuoco sfondo e soggetto (a meno di chiudere il diaframma parecchio... se poi sono molto vicino tipo 30 cm posso chiudere quanto mi pare non saranno mai a fuoco entrambi).

questo è corretto, dato che la PDC dipende, come detto prima, dal diaframma oltre che dalla focale.


allora, tralasciamo nitidezza e altri parametri che non ci interessano, ipotizziamo f/2 con il 50 af-d 1.4 se lo uso per focheggiare in AF un oggetto a 7 metri è a fondo scala fine corsa infinito (chiamatelo come volete) se metto a fuoco un oggetto a 7 8 10 20 50 5000 o 10.000 milioni di miliardi di metri non cambia niente di niente, la lente è su infinito non si sposterà nessuna lente neanche di un milionesimo di millimetro, tutto è a fuoco ciò che è oltre una data distanza (circa 3-5 metri per la lente nello specifico) lo sfocato dello sfondo sarà inesistente perchè... bhè perchè è a fuoco a infinito tanto quanto l'oggetto a 5 metri. Se invece lo stesso oggetto a 5 metri lo fotografo con l'ais 50 f/2 l'elicoide non è alla fine, potrebbe girare ancora e spostare ancora le lenti allora li se metto su 5 metri mette a fuoco a 5 metri se metto su infinito mette a fuoco ad infinito e il mio oggetto a 5 sarà sfocato (adesso se tanto o poco non importa, non sarà a fuoco preciso) non posso avere a f/2 a fuoco l'oggetto a 5 e lo sfondo perchè sono a circa metà corsa. Anche io credevo che a pari lunghezza focale e pari distanza si avesse lo stesso risultato ma non è così.

Non credevo che fosse così difficile comprendere la questione.
buzz
QUOTE(riccardobucchino @ Mar 30 2010, 03:23 AM) *
allora, tralasciamo nitidezza e altri parametri che non ci interessano, ipotizziamo f/2 con il 50 af-d 1.4 se lo uso per focheggiare in AF un oggetto a 7 metri è a fondo scala fine corsa infinito (chiamatelo come volete) se metto a fuoco un oggetto a 7 8 10 20 50 5000 o 10.000 milioni di miliardi di metri non cambia niente di niente, la lente è su infinito non si sposterà nessuna lente neanche di un milionesimo di millimetro, tutto è a fuoco ciò che è oltre una data distanza (circa 3-5 metri per la lente nello specifico) lo sfocato dello sfondo sarà inesistente perchè... bhè perchè è a fuoco a infinito tanto quanto l'oggetto a 5 metri. Se invece lo stesso oggetto a 5 metri lo fotografo con l'ais 50 f/2 l'elicoide non è alla fine, potrebbe girare ancora e spostare ancora le lenti allora li se metto su 5 metri mette a fuoco a 5 metri se metto su infinito mette a fuoco ad infinito e il mio oggetto a 5 sarà sfocato (adesso se tanto o poco non importa, non sarà a fuoco preciso) non posso avere a f/2 a fuoco l'oggetto a 5 e lo sfondo perchè sono a circa metà corsa. Anche io credevo che a pari lunghezza focale e pari distanza si avesse lo stesso risultato ma non è così.

Non credevo che fosse così difficile comprendere la questione.


La questione non è comprensibile perchè si parte da un presupposto inesatto.
Non è vero che il barilotto non si sposta portando il fuoco da 5 metri all'infinito.
Non è possibile, dato che anche se minimo, un certo movimento è indispensabile.
Probabilmente non te ne accorgi, o forse se riscontri il fuoco ad occhio con il soggetto posto nelle vicinanze (5 metri) ti potrebbe sembrare ugualmente a fuoco come lo sfondo.
Ciò è dovuto alla corta focale e quindi al grande campo che il mirino inquadra, ma nella realtà, ingrandendo l'immagine, si evince che non è così.
Le leggi dell'ottica non sono state sovvertite dai moderni obiettivi. E' solo la costruzione che è diversa, il movimento dell'elicoide più rapido, la mancanza della ghiera dei diaframmi, il progetto ottico... ma il principio è sempre quello: il piano di fuoco è uno ed uno solo, ed è possibile variarlo spostando (anche se di poco) il sistema ottico anteposto.
Tutto il resto, di cui parli, sono semplici e personali sensazioni. Nulla di oggettivamente riscontrabile o dimostrabile.

Inoltre lo sfocato dietro il piano di fuoco è lo stesso sia che usi un nuovo obiettivo sia che ne usi uno vecchio (a parità di apertura)
Le variazioni possono essere causate dalla qualità delle lenti e dalla forma del diaframma (numero di lamelle). Quello che viene chiamato "bokeh", ma si tratta solo di una qualità di sfocato, non della sua intensità.
tpaolo
Probabilmente la prova fatta soffre di imprecisione nella messa a fuoco.
Mettendo a fuoco un punto tra il soggetto e l'infinito si può andare in iperfocale e avere tutto a fuoco.

Le leggi ottiche e i parametri che entrano nel calcolo della profondità di campo sono statati spiegati completamente e chiaramente, il risultato differente dovrebbe dipendere solo una somma di imprecisioni nel test, fra queste potrei includere un possibile problema al diaframma in una delle due ottiche (50 AF-D).
buzz
QUOTE(liano @ Mar 30 2010, 12:11 AM) *
«Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
........

L'infinito (Giacomo Leopardi)

Non sarà mica questo....??
Ciao a tutti,prendetela semplicemente come un modo come un'altro x sorridere
ogni tanto credo faccia bene.

Raffaele



No Raffaele, l'infinito di "leopardi" (esortativo) è leopardare biggrin.gif
bergat@tiscali.it
QUOTE
ipotizziamo f/2 con il 50 af-d 1.4 se lo uso per focheggiare in AF un oggetto a 7 metri è a fondo scala fine corsa infinito (chiamatelo come volete) se metto a fuoco un oggetto a 7 8 10 20 50 5000 o 10.000 milioni di miliardi di metri non cambia niente di niente, la le..........


ma tu riesci a vedere la differenza di distanza tra 5000 miliardi di metri e 50 miliardi, nel mirino? no perchè è questo il problema. Per un grandangolo a diaframma 5,6 dire 10 metri e infinito è un errore trascurabilisiimo, in quanto la profondità di campo andrà per una focheggiatura a 10 metri con una fx da 8 metri a infinito. Che valore potrebbe avere sul 20 mm una serigrafia (a parte il fatto che poi non vi entra) con scritto 283 mt?

Quando si parla di distanza tra 0 metri e infinito le distanze indicabili sono.... infinite, e tu, .... quanto tempo avresti per leggerle tutte e scegliere quella giusta?

2.743km, 461mt, 6 dec, 9 cm, 2mm, 4 micron e 7 picometri..... era quella che ti serviva da essere indicata? laugh.gif laugh.gif
davidtrt83
Il numero che leggi sul barilotto prima dell'infinito non ha alcun significato ottico... è solo un numero, non c'entra niente con l'iperfocale o qulunque altra cosa tu intenda.
Se un 50mm afd lo imposto sulla messa a fuoco a 3m e ad f1.8 lo sfondo mica è a fuoco...
buzz
è questo il punto.
Stando alla sua esperienza, mettere a fuoco a 5 metri o all'infinito per il suo obiettivo è la stessa cosa, nel senso che non si muove di un millimetro.
E' davvero così?
leopold b
credo di ricordare che l'infinito fotografico non coincida con quello letterario ma neanche con quello matematico, ma si considera infinito a partire da una distanza che sia tot volte la focale dell'obiettivo (100? 1000 volte? non ricordo).

questo corrobora sia l'osservazione di riccardobucchino sia la constatazione che la serigrafia sul barilotto sia molto relativa.

non riesco però a ritrovare l'articolo su cui ho letto questa cosa, prendiamola con beneficio di inventario.
bergat@tiscali.it
Considerare infinito quello che sia un multiplo della distanza focale, è una approssimazione ingegneristica che parte dall'osservazione dell'errore matematico trascurabile. L'infinito fotografico non è diverso quindi dal concetto matematico del limite della divisione di un numero con lo zero.
leopold b
QUOTE(bergat@tiscali.it @ Mar 30 2010, 02:56 PM) *
Considerare infinito quello che sia un multiplo della distanza focale, è una approssimazione ingegneristica che parte dall'osservazione dell'errore matematico trascurabile. L'infinito fotografico non è diverso quindi dal concetto matematico del limite della divisione di un numero con lo zero.


lo so. serigrafare un numero sul barilotto e/o la rotazione della ghiera sui moderni autofocus sono infatti ingegneria, mica matematica pura.
la percezione che il simbolo di infinito sia a fondo scala diversi su diversi obiettivi è quindi giustificata.

ciao e grazie per la puntualizzazione
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