QUOTE(KINGLEO @ May 12 2005, 05:24 PM)
L'idea di invertire un grandangolo è abbastanza "vecchia"..nel senso che è citata in quasi tutti i libri di macro.
Nella versione attuale delle nostre macchine reflex digitale, oltre ai succitati problemi meccanici vi sono anche i problemi dei diaframmi.
Gli obiettivi dell'ultima generazione non hanno la ghiera dei diaframmi regolabile e quando li giri...sei fregato.
Io ho preso un vecchio grandangolo ed ho fatto delle prove.
Con una nano ho dovuto tenere l'obiettivo attaccato alla macchina, tirando con un dito la levetta dei diaframmi per poter vedere cosa stavo inquadrando, con l'altra mano la macchina ed il pulsante di scatto ..e ..con la terza un flash !
Un secondo prima di scattare, con una messa a fuoco che oscilla sul decimo di millimetro, ho lasciato la levetta dei diaframmi ( che si sono chiusi al massimo ) ed ho scattato insieme al flash.
Questa è un'esempio di alcuni afidi delle rose ( non avevo di meglio a disposizione )

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Ma le foto che si possono fare con un'obiettivo macro "serio" ed un paio di anelli di prolunga....sono un'altra cosa !
Con un grandangolo invertito su soffietto si può fare macro molto seria.
Ovviamente la fotocamera va messa su stativo e l'ottica deve avere la ghiera dei diaframmi . Il treppiede, col soffietto e comunque in macro "vera" è obbligatorio.
PS. Il 20/2,8 AI ha il diametro anteriore 62mm . Altrimenti, perché lo avrei indicato per l'uso con l'anello 52/62 ?