QUOTE(Davide Ciardy @ Oct 14 2009, 06:48 PM)

...
Se esiste una legge in proposito mea culpa anche se la mia opinione è che tale camurria serve a vendere le cartoline

Hahaha

...si, più o meno è così.
Innanzitutto c'è una legge dello stato che riguarda l'occupazione del suolo pubblico (decreto legislativo n. 507 del 1993 art. 38-57) che viene spesso fraintesa (o mal interpretata) ed estesa anche a soggetti/circostanze che non rientrerebbero nelle fattispecie previste.
Tra queste vi è anche l'uso generico di un treppiede ad uso fotografico che di per sé non costituisce occupazione del suolo pubblico soggetto a pagamento della "TOSAP" (in base alla legge), se non quando si "trae un beneficio economico dall'utilizzazione dell'area".
Ovvio che in certi casi la determinazione immediata dell'eventuale ritorno economico non è tanto semplice da parte del pubblico ufficiale che effettua il controllo. Un conto è una troupe di 10 persone con tanto di prodotto e testimonial, altra cosa è un singolo fotografo con fotocamera. Almeno per l'occhio. Il ritorno economico non è necessariamente proporzionale alle apparenze...
Insomma, qualcuno una decisione la deve prendere...
Poi, non so se e quale legge "tuteli" l'immagine dei monumenti (mi pare che recentemente sia stato promulgato "qualcosa"...), ma
credo che comunque l'ente (pubblico o privato) che amministra un "bene" aperto al pubblico abbia il diritto di tutelare non tanto il bene in sé, ma lo sfruttamento della sua immagine che si traduce proprio in cartoline, gadgets, poster, magliette etc. etc. che spesso rappresentano l'unica entrata economica utile al mantenimento del bene stesso insieme al biglietto d'ingresso.
La differenza che viene fatta tra professionale ed amatoriale è una forzatura, è evidente, ma lo spirito è quello di tutelarsi da indebito sfruttamento commerciale dell'immagine del bene e non potendo vietare la "riproduzione" generica, limitano le possibilità di realizzare immagini tecnicamente perfette e commercialmente più appetibili.
L'uso del treppiede permette, tra le altre cose, di "eliminare" dagli scatti la presenza dei visitatori con l'utilizzo di tempi di posa lunghi/lunghissimi, replicando in qualche modo le condizioni in cui vengono realizzate le immagini "istituzionali", ovvero a porte chiuse, e potenzialmente pareggiandone l'appeal commerciale. E' solo un esempio..
Non dico che sia giusto, sbagliato, utile o inutile, ma è così. Ovunque nel mondo "civilizzato" è grosso modo lo stesso, da Chichén Itza a Xi'an, ovunque si paghi un biglietto d'ingresso (ma non solo) il treppiede è generalmente proibito.
bye.