Confrontare sistemi cosi' diversi non è semplice, alcuni costruttori dichiarano anche i numeri guida dei loro flash da studio (se non ricordo male Elinchrom dichiarava 90-91 per i suoi flash da 600 watt) ma bisogna capire come viene effettuata la misurazione, con i flash da studio la quantità di luce puo' variare molto in funzione del modificatore che abbiamo montato, una parabola beauty oppure una parabola tele daranno risultati nettamente diversi, per non parlare di soft box e similari.
In generale un flash a cobra fornirà una potenza minore rispetto ad un piccolo flash da studio, cio' non toglie che, a seconda di cosa dobbiamo fare, questa potenza potrebbe essere ampiamente piu' che sufficiente.
Gli elementi da valutare quando ragioniamo sulla luce flash non sono molti e ci aiutano a capire quando usare un sistema (e preferirlo) o quando usare l'altro.
- sensibilità ISO: al salire della sensibilità che possiamo ragionevolmente usare si abbassa la potenza flash richiesta quindi un sistema di flash a cobra diventa valutabile, poter scattare a 400 ISO invece che 100 significa usare un sistema 4 volte meno potente con gli stessi risultati in termini di luce necessaria. Per alcune applicazioni (come lo still life, la fotografia commerciale, la moda, ecc...) si tende a scattare con le sensibilità piu' basse possibile per avere il massimo della qualità, in altre situazioni (reportage, sport, ecc...) avere file pulitissimi non è indispensabile, in tal caso i flash a cobra sopperiscono perfettamente.
Poi ci sono tutti i casi "intermedi". Nel ritratto ambientato, con le macchine piu' recenti, si puo' eccedere con gli ISO senza distruggere l'immagine, negli scatti di cerimonia lavorare ad 800/1600 ISO con una macchina FX è una scelta assolutamente di qualità, in tutti questi casi avere un sistema come il CLS di Nikon fa la differenza: portatile, leggero, configurabile dal dorso della macchina (o del flash in macchina), insensibile agli scatti altrui, potente quanto basta e fornito di tutti gli automatismi del caso.
- diaframma: come per il valore ISO, il valore di diaframma influenza rapidamente le potenze in gioco, scattare ad f/11 invece che ad f/4 significa aver bisogno di un sistema di illuminazione che fornisca ben otto volte piu' luce, per alcune applicazioni lavorare a diaframmi chiusi è indispensabile, per altre invece no, in tutti i casi in cui necessito di diaframmi chiusi avere potenza in abbondanza mi aiuterà a scattare meglio.
- modificatori: per ottenere luci piu' morbide si ricorre a soft box o altri modificatori, questi modificatori possono sottrarre fino a due stop di potenza, cioè potremmo ritrovarci con una luce quattro volte meno potente una volta montato uno di questi modificatori
- distanza: la luce decresce con il quadrato della distanza, quindi piu' aumenterà la distanza dalla quale usiamo i nostri flash e piu' rapidamente calerà la luce disponibile quindi maggiore sarà la potenza di cui dovremo disporre.
- infine ci sarebbe il rapporto di contrasto cercato tra luci primarie e di riempimento, ma per il momento possiamo soprassedere su questo aspetto.
Che vuol dire tutto questo? Vuol dire che ci sono alcune riprese che per la luce flash sono critiche da molti punti di vista: uno still life di un oggetto piuttosto grande richiederà bassi ISO, diaframmi chiusi, modificatori molto assorbenti, punti luce piuttosto lontani dal soggetto; chiaro che avremo bisogno di molta molta luce e probabilmente neppure i comuni monotorcia da studio saranno sufficienti, ma avremo bisogno di generatori dalle potenze importanti.
Allo stesso modo avremo situazioni di ripresa nelle quali non avremo tutti questi vincoli e saremo piu' liberi di utilizzare sistemi meno potenti ma piu' comodi da gestire e trasportare.
Da cosa partire? Da quello che fotografiamo senz'altro. Un sistema di flash da studio va pensato ne' piu' ne meno che come un sistema reflex di una marca o di un'altra: quanti accessori trovo? Quante parabole e griglie sono disponibili? Quanti softbox, di che forma e misura? Ci sono radiocomandi dedicati o devo usarne di generici? Trovo monotorcia e generatori con i medesimi attacchi accessori? Di che potenze? Quanto scatto in assenza di rete elettrica? A differenza dei flash a cobra i flash da studio richiedono o potenti batterie dedicate o generatori inverter per essere alimentati, allestire un set in esterni potrebbe non essere banale dal punto di vista del trasporto dell'attrezzatura, di contro potro' disporre di luce in abbondanza per sovrascrivere la luce del sole di mezzogiorno...
Chiaro che se non avro' mai bisogno di tutto cio' partire con due flash da studio su cui mettere due ombrellini ha poco senso se non giustificato dal risparmiare qualche soldo in batterie ed un aspetto piu' serioso, ma ai fini del risultato bene avrei fatto a prendere tre Sb900 con tre ombrellini e tre stativi: risultato analogo se non migliore, con minor peso, ingombro e complicazione di gestione.
Non farei grandi investimenti, invece, in soft box ed accessori tropo impegnativi per i flash a cobra: un pezzo va anche bene, ma nel momento in cui si inizia a sentire l'esigenza di gestire diversamente la qualità della luce è bene iniziare a pensare ad un sistema che consenta davvero di gestirla.
Cosa ha senso predere se non sappiamo cosa faremo? Si puo' partire benissimo con una coppia di flash a cobra, ma bisognerebbe prestare attenzione anche a dove andremo potenzialmente a finire: partire con due buoni flash a cobra come gli SB800 o gli SB900 consente di continuare ad utilizzarli con estrema semplicità anche quando domani avremo flash da studio e set piu' complessi da gestire, un Sb800 o un Sb900 non mi fornirà mai la luce principale in un set complesso ma sarà un'ottima luce d'effetto, magari innescato dalla sua servocellula integrata..., da subito pero' pensiamo che avremo bisogno di un paio di stativi e di snodi per usare i flash con gli ombrellini.
Giusto un'infarinatura scritta di corsa, l'argomento è vastissimo e presenta cosi' tante variabili che sintetizzare tutto in un post è davvero difficile, almeno per me
Ciao
Attilio