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_Nico_
M'è capitato di mostrare già un'immagine di autentico genere "street", come usa dire, di fine Ottocento. Un'immagine particolare: si trattava del conte Edgar Degas ripreso all'uscita da un bagno pubblico dal conte Primoli. I due aristocratici amavano evidentemente sia uno sguardo senza pregiudizi, sia gli scherzi... wink.gif

Ma adesso ho trovato un autentico cultore del genere, il fotografo milanese (credo) Beltrami. Non ho potuto non pensare a Gabriele e agli altri aficionados, a cui dedico queste tre foto. La prima s'intitola Incontro. La seconda, scattata a due passi, cioè all'imbocco della galleria Vittorio Emanuele, s'intitola ovviamente In galleria, ed è un 'mosso'.

La terza è invece scattata poco più in là, in "Piazza della Scala". In effetti, sapendolo, si riconosce una delle porte laterali del teatro. E anche la silhouette del fotografo stampata sul marciapiede... wink.gif

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Tutt'e tre le foto sono del 1890. Non ditemi che sono banalotte. Pensate che hanno 115 anni... wink.gif
filippogalluzzi
Non sono banalotte e secondo me rispecchiano molto bene una delle cose che io amo del genere 'street'.
Fanno 'respirare' l'atmosfera di quando sono state scattate.
Hanno quasi la funzione di 'macchina del tempo'!

Ciao

Filippo.
Bruno L
Grazie Nico, sono foto davvero molto interessanti. Pollice.gif
Oltre a farci vedere gli usi e costumi di un epoca, c'è questo BN che, pur essendo ai primordi, ha sempre un suo grande fascino.

saluti


Francesco T
Attesa l' attrezzatura utilizzata a quei tempi, di certo non si tratta di scatti rubati ! biggrin.gif

Interessante proposta, Nico !
giannizadra
Fermare il tempo è il grande fascino della fotografia: grazie Nico !
EmilLask
Con riguardo al conte Primoli si trattava proprio di scatti "rubati".

Per le curiosità sulla tecnica si può fare riferimento al sito della Fondazione Primoli:

http://www.fondazioneprimoli.it/patrimonio...o/strumenti.htm


"Come ha affermato nel suo studio Lamberto Vitali (vedi la BIBLIOGRAFIA ), il conte PRIMOLI utilizzava un apparecchio fotografico chiamato KINÉGRAPHE, apparso sul catalogo del 1892 della ditta A. Schaeffner di Parigi.

Il KINÉGRAPHE o NÉCESSAIRE PHOTOGRAPHIQUE, era un apparecchio reflex a lastre di formato 8x9 cm (come sono appunto quasi tutte quelle di Primoli), a fuoco fisso, che pesava, con tre châssis , un chilo e trecento grammi, e costava allora tra i 160 e i 180 franchi.
Per le lastre più grandi è possibile che PRIMOLI si servisse del TRAVELLER, comparso anch'esso nel medesimo catalogo Schaeffner e simile al KINÉGRAPHE, ma a soffietto, e che costava 260 franchi.

L'impiego del vetro come supporto allo strato fotosensibile dell'emulsione fotografica (un insieme di gelatina fotografica e sali d'argento la cui formulazione varia secondo l'epoca di produzione e le qualità che si volevano ottenere), è tutt'oggi diffuso per la fotografia astronomica e per la geografia. Il vetro è un materiale inerte, trasparente, con l'inconveniente di essere fragile e pesante.

Nel XIX secolo le lastre di vetro venivano trattate, per favorire l'adesione dell'emulsione; le lastre venivano quindi tagliate a formato dopo aver ricevuto lo strato di emulsione. Quasi sicuramente il conte acquistava lastre già pronte.

Tra le ipotesi possibili, si fanno risalire i materiali utilizzati dal conte a quelli forniti su scala industriale, a partire dal 1874, dalla Liverpool Dry Plate and Co., che immise sul mercato lastre al bromuro, affinando la realizzazione di Richard Leach Maddox del 1871.

Tale procedimento soltanto nel 1878 si impose come processo industrializzato in seguito al perfezionamento della tecnica che permetteva un aumento di sensibilità dell'emulsione, tale da diminuire fino a dieci volte i tempi di esposizione del negativo. In simili condizioni di ripresa, infatti, fu agevolata la fotografia di soggetti in movimento e di soggetti poco luminosi. Inoltre il procedimento si presentava pronto all'uso nella forma secca e poteva essere conservato per un periodo relativamente lungo, non richiedendo lo sviluppo immediato. Tali peculiarità fanno pensare che proprio questa fosse la tecnica utilizzata dal conte Primoli che, a detta degli esperti, era già in grado di scattare delle ‘istantanee'. Il conte si teneva al corrente dei progressi della tecnica fotografica: era membro della SOCIÉTÉ photographique di Parigi, era abbonato a numerose riviste fotogtafiche italiane e straniere, partecipò, anche con il fratello, a varie esposizioni, ed ebbe, in vari concorsi italiani e stranieri, dal 1991 al 1994, medaglie d'oro, d'argento e di bronzo. "

Cristiano Orlando
Beh, straordinarie!
Grazie Nico per le foto incredibili e a EmilLask per la spiegazione. grazie.gif
Effettivamente sorprende pensare che solo poche decine di anni prima era impensabile fotografare qualcosa in movimento e le foto erano piene di immagini fantasma, come le famose foto di Luigi Sacchi, e poco dopo si poteva parlare addirittura già di fotografia di strada e di istantanee.
Grazie a entrambi! Pollice.gif
Cris
Francesco T
Belle lezioni, davvero...
...e come diceva il Maestro Manzi: non è mai troppo tardi


Grazie ad entrambi !!!
morgan
Complimenti a Nico ed Emilask, una splendida retrospettiva sulla "Street" d'epoca!!! Pollice.gif Pollice.gif

Saluti

Franco
Fabio Pianigiani
Non riesco a leggere gli Exif ..... laugh.gif

Grazie Nico ed EmilLask ... wink.gif
__Claudio__
Ovviamente non vincerò mai medaglie d'oro come il conte Primoli, mi piace però pensare che il figlio di mio figlio un giorno, guardando le mie stampe possa vedere "come eravamo" e magari postare sul forum Nital nel 2055 (dove sarà comunque presente il Conte Max) qualche mia foto per riderci un po' su con chi ci sarà.

Grazie Nico e grazie anche ad EmilLask.
bluemonia
Grazie ad entrambi, un 3d molto interessante!!!

mi permetto di fare una domanda (magari idiota) sul genere street in generale:

le foto di questo genere, devo necessariamente riguardare scatti cittadini? o valgono anche scatti fatti in spiaggia, montagna o comunque in qualsiasi altro luogo ma con la caratteristica di "fermare un momento" e descrivere "un'azione umana"?

insomma è la presenza di un'azione o il luogo a determinare il genere?

scusate se magari la domanda è cretina, ma ho catalogato una foto scattata in spiaggia in "street" xkè racconta un'azione, ma ho il dubbio che non sia il caso...
blink.gif

grazie,

ciau wink.gif
__Claudio__
QUOTE (bluemonia @ Jan 24 2005, 04:47 PM)


insomma è la presenza di un'azione o il luogo a determinare il genere?


Tranquilla...non lo sa manco chi la fa che cos'è una foto di street.

Una foto è una foto perchè fissarsi ad incasellarla in un genere piuttosto che in un altro...
Francesco T
Gli interessanti post word / no word, costituiscono un ottimo mezzo di comunicazione, permettendo ad ognuno di esprimersi sia con immagini, sia con parole.
Si crea pertanto una sequenza di elementi (parole e foto) che partendo un’ idea approda talvolta ad altre ed interessanti idee.
Quando il viaggio comincia, stimolati dalla nuova foto, ognuno di noi cerca di dare un contributo, o se si preferisce, di dire la sua. Così, generalmente, si comincia con il cercare.
Molti di noi hanno / avranno archiviate decine, centinaia, migliaia di foto. Spesso quindi ci capita di rivedere delle foto fatte in passato, e ne ricaviamo una sensazione diversa da quella avuta in origine. Ogni foto che uno di noi scatta o conserva è anche un tipo di autoritratto, un tipo di "specchio con memoria" che riflette quei momenti che sono state così speciali da essere fissate per sempre nel tempo. Il vero significato di una foto qualsiasi si trova meno nei suoi aspetti visivi che nell’evocazione che i dettagli suscitano nella mente (e nel cuore) di ogni osservatore. Mentre si guarda una foto, una persona in realtà crea spontaneamente il significato che ritiene provenire dalla foto stessa, e questo significato può essere diverso da quello che il fotografo intendeva trasmettere. Perciò, il significato (e il linguaggio emotivo) di una foto dipende piuttosto da chi l’osserva, perché la percezione individuale e l’esperienza di vita di ognuno incorniciano e definiscono quello che si "vede" come reale. Quindi, le reazioni verso una fotografia che una persona considera speciale possono in realtà rivelare molto su se stessa, se vengono fatte le domande adeguate
Ma, proprio perché le foto personali registrano per sempre momenti importanti del quotidiano possono servire per accedere, esplorare e comunicare sentimenti e ricordi.
A questo punto quindi, scegliamo la foto e decidiamo di postarla. E forse sarà per qualcuno distante dalla foto che ha originato il messaggio.
Da qui la domanda: come poter valutare se una foto è attinente o meno al tema proposto?
Non giudicherei tale fenomeno come negativo se, ad esempio, un “artista” mi ponesse di fronte alla sua opera dicendomi: "Questo è il mio inizio di discorso: puoi entrarci dentro, puoi dialogarvi come stiamo facendo noi due e, in qualche modo, puoi anche modificarlo".


Jazz
QUOTE (_Nico_ @ Jan 24 2005, 12:54 PM)
M'è capitato di mostrare già un'immagine di autentico genere "street", come usa dire, di fine Ottocento. Un'immagine particolare: si trattava del conte Edgar Degas ripreso all'uscita da un bagno pubblico dal conte Primoli. I due aristocratici amavano evidentemente sia uno sguardo senza pregiudizi, sia gli scherzi... wink.gif

Ma adesso ho trovato un autentico cultore del genere, il fotografo milanese (credo) Beltrami. Non ho potuto non pensare a Gabriele e agli altri aficionados, a cui dedico queste tre foto. La prima s'intitola Incontro. La seconda, scattata a due passi, cioè all'imbocco della galleria Vittorio Emanuele, s'intitola ovviamente In galleria, ed è un 'mosso'.

La terza è invece scattata poco più in là, in "Piazza della Scala". In effetti, sapendolo, si riconosce una delle porte laterali del teatro. E anche la silhouette del fotografo stampata sul marciapiede... wink.gif

[img]http://www.naturacquario.net/nico/strada/beltrami003.jpg[/img]

Tutt'e tre le foto sono del 1890. Non ditemi che sono banalotte. Pensate che hanno 115 anni... wink.gif

QUOTE (_Nico_ @ Jan 24 2005, 12:54 PM)
Non ditemi che sono banalotte. Pensate che hanno 115 anni...  wink.gif

Altro che banalotte...sono magnifiche.

A quei tempi i fotografi in genere si dedicavano alla ritrattistica in studio o alla paesaggistica, il reportage era ancora lontano come idea.

Questi scatti "istintivi" ci fanno capire come sono antiche le radici della fotografia da strada.

Molti di noi conosceranno sicuramente Eugene Atget di cui allego 3 foto

sotto.

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I fotografi finalmente abbandonarono i fondali dipinti, lampi di magnesio e i paesaggi similpittura per documentare la vita sotto casa...bellissimo.

Ciao, Pino.
Jazz
la terza...

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Bruno L
Belle! La seconda la trovo davvero eccezionale!

saluti
sergiobutta
Nico, ancora una volta, grazie per la scelta delle foto e la presentazione, Emil grazie per le ulteriori delucidazioni, Jazz grazie per averci mostrato foto godibilissime. Claudio, ora capisco perchè fai sempre stampe. Pensi che tuo nipote gonfiando il petto d'orgoglio, mostrerà i tuoi capolavori ai suoi amici. Illuso !! Tra 120 anni finiti gli alberi, saranno costretti a pulirsi il ... con le tue foto e diranno anche che eri tirchio perchè la carta era politenata !
Carlo79
QUOTE (sergiobutta @ Jan 24 2005, 08:11 PM)
Nico, ancora una volta, grazie per la scelta delle foto e la presentazione, Emil grazie per le ulteriori delucidazioni, Jazz grazie per averci mostrato foto godibilissime. Claudio, ora capisco perchè fai sempre stampe. Pensi che tuo nipote gonfiando il petto d'orgoglio, mostrerà i tuoi capolavori ai suoi amici. Illuso !! Tra 120 anni finiti gli alberi, saranno costretti a pulirsi il ... con le tue foto e diranno anche che eri tirchio perchè la carta era politenata !

laugh.gif laugh.gif laugh.gif sei terribile !!!! messicano.gif messicano.gif
EmilLask
C'è, tra le altre, una differenza tra Beltrami e Atget.

Giuseppe Beltrami fu autore di fotografie della Milano fine Ottocento, commissionategli, tra gli altri, dall'architetto Luca Beltrami: presso il Civico Archivio Fotografico del Castello Sforzesco è possibile consultare a computer la "Raccolta Beltrami" (di cui fanno parte stampe al bromuro d'argento coeve a quelle presentate da Nico 1890-92), nonché accedere ad una biblioteca specialistica.
Lo spettacolo della strada lo sorprende mentre è impegnato nella fotografia d'architettura.

Atget, invece, volge lo sguardo alle strade di Parigi in modo sistematico e ossessivo. La fotografia di strada si trasforma nell'impegno di una vita, in una vera e propria missione etica.
Se può interessare qualche curiosità tecnica: Atget utilizzava una camera 18x24. La lunghezza focale dell'obiettivo era compresa tra il 110 e il 200. Niente esposimetro, ma una delle prime tavole di esposizione.
Per fotografare le persone concentrava il fuoco sul soggetto aprendo al massimo così da potere raggiungere la velocità di scatto di ben 1/11.
Cristiano Orlando
Beh davvero incredibili tutte quante queste foto.
Emil, posso essere indiscreto, ma tu tutte queste cose le hai studiate o le conosci da semplice appassionato? In ogni caso sei davvero unico Pollice.gif
Dove trovate tutte queste foto e informazioni sui fotografi dell'800 e primi del '900?
Grazie a tutti! Quì si parla di vera cultura fotografica!!!
grazie.gif grazie.gif
Halberman
Grazie, Nico e Jazz, per le belle foto d'epoca, veramente belle, interessanti, perché ormai anche "storiche", e piene di antichi sapori.
Grazie davvero.

Saluti

Alberto
_Nico_
Grazie a Emilask per le informazioni storiche, e a Jazz, per aver aggiunto le foto di Atget, che è una mia passione. A chi piace Atget consiglio di fare un giretto su Gallica, uno dei siti più importanti del mondo che io saccheggio regolarmente.

Cos'è Gallica? Il sito della BNF, perbacco! laugh.gif

Fuor degli scherzi, la BNF è la Biblioteca Nazionale di Francia, una delle più importanti del mondo, e mette in rete decine di migliaia di volumi ogni anno. Volumi, non schede bibliografiche... Tra l'altro volumi anche rari, che richiederebbero continue e pazienti visite in biblioteche specialistiche. Su Gallica li si scarica in pochi minuti (sono spesso decine di MB...), e li si consulta in studio... wink.gif

Ma Gallica ha anche un fondo d'immagini d'un certo interesse. Tre le quali Atget. Andate su gallica.bnf.fr/ (al momento la mostra virtuale è Voyage en Italie, tra l'altro), cliccate nella barra di navigazione su Recherche. Nella finestra di ricerca che vi si apre inserite > atget < nel campo Recherche libre, e a destra in Types de documents lasciate attiva solo l'opzione Lots d'images. Vi presenterà 95 cartelle di foto di Atget... wink.gif

Ci avete preso gusto? Provate con > Paris < e vi godrete un mucchio d'immagini di quella splendida città; provate a esempio anche con > exposition <, e respirerete il clima delle esposizioni universali della seconda metà d'Ottocento... Troverete anche la sequenza di costruzione della Tour Eiffel....

Buon divertimento! 35mm.gif wink.gif
Halberman
Grazie, EmilLask.

Le ricerche che hai fatto indicano con evidenza che la fotografia ti interessa anche sotto l'aspetto storico, nel caso specifico del periodo degli inizi.

L'approfondimento che hai proposto penso che sia utilissimo.
Altrimenti, qualcuno può essere facilmente tentato, come spesso si riscontra in giro, di ritenere la fotografia qualcosa di legato soltanto ad una tecnologia specifica.

Invece, anche foto come quelle proposte da Nico e Jazz, fatte più di un secolo fa, sono, né più né meno come quelle fatte oggi, il risultato dell'uso di una tecnologia per comunicare artisticamente e tramandare la realtà in immagini. E, tutte, quelle di allora come quelle di oggi, sono altro ancora: documentazione e bellezza, passione e tensione alla ricerca...

La fotografia, come già detto da altri in altra Discussione, è la fotografia e basta.
La tecnologia può, e deve, cambiare.

Saluti

Alberto
Halberman
QUOTE (_Nico_ @ Jan 25 2005, 01:41 AM)
A chi piace Atget consiglio di fare un giretto su Gallica, uno dei siti più importanti del mondo che io saccheggio regolarmente.

Grazie, Nico.

Saluti

Alberto
Halberman
QUOTE (Francesco T @ Jan 24 2005, 05:39 PM)
Mentre si guarda una foto, una persona in realtà crea spontaneamente il significato che ritiene provenire dalla foto stessa, e questo significato può essere diverso da quello che il fotografo intendeva trasmettere. Perciò, il significato (e il linguaggio emotivo) di una foto dipende piuttosto da chi l’osserva, perché la percezione individuale e l’esperienza di vita di ognuno incorniciano e definiscono quello che si "vede" come reale.
...Da qui la domanda: come poter valutare se una foto è attinente o meno al tema proposto?
Non giudicherei tale fenomeno come negativo se, ad esempio, un “artista” mi ponesse di fronte alla sua opera dicendomi: "Questo è il mio inizio di discorso: puoi entrarci dentro, puoi dialogarvi come stiamo facendo noi due e, in qualche modo, puoi anche modificarlo".

Queste considerazioni, che fai sul tema dell'interpretazione di una foto da parte di chi la guarda, sono molto interessanti.
Grazie, Francesco.

Saluti

Alberto
nuvolarossa
...Questa è Cultura fotografica!!!
Grazie Nico, grazie EmilLask e grazie Jazz... guru.gif

Claudio, cosa pensi che penseranno nel 2055 guardando le tue foto??? blink.gif blink.gif blink.gif

Mi stò scompisciando dalle risate!!!!
__Claudio__
QUOTE (nuvolarossa @ Jan 25 2005, 09:12 AM)


Claudio, cosa pensi che penseranno nel 2055 guardando le tue foto??? blink.gif blink.gif blink.gif

Mi stò scompisciando dalle risate!!!!

A ripesarci... pure io! laugh.gif laugh.gif laugh.gif

Bella discussione piena di notizie utili. Grazie a tutti. Pollice.gif
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