Hmmmm, una discussione davvero interessante.
Io NON sono un fotografo professionista. E non mi interessa (forse) diventarlo, almeno non nei termini in cui se ne parla qui.
Ma ci sono alcune cose che mi sembra di poter dire, con tutto il beneficio d'inventario del caso, non foss'altro perché nella mia vita di lavori ne ho cambiati tanti, intesi come
tipologia di lavoro e non come
posto di lavoro.
Allora: é vero che, da che mondo é mondo, si é "andati a bottega". Ma é anche vero, IMHO, che fino a poco tempo fa non c'era altra possibilità... Oggi, le cose le vedo un attimo diverse.
Venticinque anni fa abbondanti, io stesso sono "andato a bottega"
gratis per fare il programmatore sui sitemi S/36 IBM. Il "contratto" prevedeva che lavorassi gratis 6 mesi, altri 6 a metà stipendio, poi altri 6 a 3/4 e solo dopo 2 anni (necessari, a dire dei capi della software house, per "farsi le ossa") sarei entrato a pieno titolo e stipendio.
Poi, visto che sono svelto ad imparare e per niente scemo, dopo 3 mesi (lavorati a metà orario, perché vabbé gratis, ma dovevo pur campare) ero già a stipendio e orario pieni, e dopo altri tre avevo anche i rimborsi pasto e benzina

.
Provate oggi a fare la stessa proposta a qualcuno, e vedete cosa vi risponde.
Oggi funziona diversamente.
E, oggi, si va a fare i
"workshop".
E si impara anche, se sono fatti bene, e se si ha voglia e capacità per imparare. Personalmente ne ho fatto uno con Ludovico Fossà, e ho imparato di più in un weekend con lui che in tre anni standard. Ma forse lui insegna in un modo adatto al mio modo di apprendere... (in realtà penso che insegni come meglio non si potrebbe: con PASSIONE).
Ma se volessi mettermi a fare il fotografo, a
vivere di fotografia, beh, non farei NULLA di tutto questo.
Prima di tutto esaminerei il
mercato. Per vedere cosa richiede, e cosa offre. Andrei alla ricerca di quelle (poche, forse) nicchie in cui c'é una domanda (anche solo
potenziale, ma espressa fra le righe) ma non una corrispondente offerta. E farei in modo di andare a riempire quella specifica nicchia.
Sarei disposto, per questo, a cambiare totalmente e radicalmente la mia vita. A trasferirmi, a viaggiare, a cambiare amicizie e relazioni.
In altre parole, sarei disposto a rischiare TUTTO... ma non alla cappero. Sulla base di una accurata
analisi rischi/benefici, e sapendo che potrebbe andare male, e cercando di garantirmi la maggior percentuale di possibilità che potrei riuscire a racimolare.
A questo punto saprei anche COSA andare a imparare.
Ma non è una cosa che farei a 20 anni... La farei ora che ne ho 53, perché ho GIA' fatto le cose che consiglia Walter: il muratore, le pulizie, il geometra, il programmatore, il disegnatore, l'artigiano, lo psicologo... perché ho già
vissuto quante più esperienze ho potuto.
E ho anche viaggiato quanto più mondo mi è riuscito, e non a blocchi di 15 giorni, ma di ANNI.
Ha ragione anche Steiner; "Si vive una volta sola, e di tutti i giorni non ce n'é mai UNO che ritorni...".
Non c'é nulla da perdere.
Certo, se dovessi spendere 20.000 euro (per dire una cifra) per farmi l'attrezzatura, con la prospettiva di indebitarmi fino alle orecchie per superare il periodo di avviamento, e di arrivare alla fine a guadagnare quel tanto che mi copre appena le spese o mi fa diventare "schiavo", probabilmente non mi ci metterei nemmeno, e andrei a sput....rmi quei soldi in giro per il mondo... a meno che il tutto non sia dettato da una vera e profonda PASSIONE, e sostenuto da indiscusse CAPACITA'.

E in ogni caso, la prima cosa che farei sarebbe esattamente quello che spiegavo prima.
Cosa, in questo "mercato", può rappresentare una "nicchia" in cui inserirmi efficacemente?
Cosa mi serve per farlo?
Ne ho le risorse e le capacità?
Ne ho la voglia e l'intenzione?
Sono disposto ad
assumermi la responsabilità della mia scelta e dei suoi risultati?
Ne vale la pena?Se la risposta è "sì", allora vai.
Ma sii sincero/a con te stesso/a.
Ciao,
Davide