Ed eccoci qui con la seconda parte, che NON sarà l'ultima...

I cosiddetti "Paesi in via di sviluppo".
Se avete letto il mio primo post, vi sarete resi conto che già trasferirsi in luoghi simili a "casa" già presenta notevoli difficoltà, economiche, ok, ma anche e soprattutto culturali, pratiche (cibo, ritmi di vita, costumi, burocrazia, leggi...), climatiche, di adattamento insomma.
E se queste difficoltà sono già sufficienti a dissuadere, o a far desistere, o rendere insoddisfatti e pentiti molti di coloro che si trasferiscono in Paesi che, lo ripeto, sono ESTREMAMENTE SIMILI a quello di partenza, cosa succederà quando si cerca di trasferirsi in Paesi completamente diversi?
Prendiamo come primo esempio l'America Latina.
Per cominciare, occorre sapere che, contrariamente a quello che accadeva molti anni fa, oggi prendere la residenza in questi Paesi non è così semplice. Soprattutto se non si è "ufficialmente" pensionati... E con una buona pensione. Di solito, una pensione che permetterebbe di vivere decentemente anche qui... Magari non a Milano, o nelle grandi città del Nord, ma in un piccolo centro semi-rurale del centro-sud sì. Anche se vivere effettivamente in quei Paesi costa MENO di quanto richiesto per avere la residenza.
Inoltre, ci sono differenze non indifferenti sul piano culturale. Occorre semplicemente DIMENTICARSI di trovare la stessa organizzazione a cui siamo abituati, ad esempio. Oppure, la gestione/percezione del tempo. In tutta l'America Latina che conosco, dal Messico al Brasile, dall'Argentina al Costa Rica, dal Cile al Guatemala, "Al rato nos vemos" ("Ci vediamo fra poco") indica un tempo variabile da pochi minuti a diversi giorni... E non viene praticamente MAI specificato il luogo.

È solo un esempio.
Il cibo è completamente diverso.
Le usanze pure.
TUTTO è diverso.
E bisogna adattarsi...
Quando ero in Messico, la mia più grande soddisfazione era "spacciarmi" per un messicano di un'altra zona (per via dell'accento) ed essere creduto. Voleva dire che ero riuscito ad adattarmi così bene alla cultura locale da essere credibilmente parte di quella cultura... Anche se per alcune cose era difficile (per esempio, io sono astemio... E spiegare a un messicano perché non bevi è molto difficile!). Il cibo locale mi ha messo a dura prova, ma oggi mangio piccante quanto loro senza problemi. E credetemi, loro mangiano MOLTO piccante. Ma i primi tre mesi mi hanno fatto quasi uscire di senno...
Un mio carissimo amico si è trasferito in Ecuador. Ha potuto farlo perché sua moglie è Ecuadoreña. E dopo qualche mese iniziale durissimo, che lo aveva portato quasi alla disperazione, oggi ha una pizzeria-ristorante a Cuenca, lavora ed è contento. Ma se non avesse avuto la possibilità di prendere la residenza per via della moglie, sarebbe stato semplicemente impossibile.
In questa area del mondo, secondo me, ci si può trasferire se si è disposti ad adottare uno stile di vita totalmente diverso dal nostro, molto più "primitivo". Oppure se si hanno UN SACCO di soldi, ma non è questo il tema del thread

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Si può vivere con veramente poco... se si accetta, ad esempio, di vivere in comunità agricole, mettendo a disposizione il proprio lavoro e competenze in cambio di vitto e alloggio. Il problema è che senza residenza è un casino. Si può restare tre mesi, poi si deve stare fuori tre mesi, e così via. Io l'ho fatto, e sono stati periodi bellissimi e sanissimi della mia vita. Ma ora che sono anzianotto, non credo ce la farei più.
Oppure ci si può sperdere in Amazzonia, e vivere (più o meno) come i locali... Ma questo vuol dire niente elettricità, niente computer, vivere di caccia e pesca, coltivarsi frutta e verdura, eccetera. E noi NON CONOSCIAMO quell'ambiente.
E bisogna imparare la lingua (lo spagnolo per tutta l'area, tranne il Brasile, dove si parla portoghese). Che non è così difficile, ma nemmeno così scontato.
Inoltre sono Paesi estremamente corrotti e spesso, almeno nelle città, molto pericolosi, soprattutto per uno straniero ancora non bene ambientato.
Insomma, non consiglierei a un nostro pensionato di andare a vivere in America Latina... Non in quella che ho conosciuto io, almeno.

Se non alle condizioni che dicevo prima.
Ah, e non bisogna aver paura delle malattie e della morte. La sanità non è come la nostra, e anche se la medicina naturale, in Amazzonia, è ancora praticata ed estremamente efficace (se trovi qualcuno che la conosce DAVVERO, e sono sempre meno...), i nostri ospedali possono essere rimpianti...
Al prossimo giro parliamo di Asia e Oceania.