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NikonClub.it Community > PRODOTTI NIKON > NIKON F 35mm e Scanner
Hannibal
Stavo leggendo su un manuale che con gli obiettivi che riportano la scala delle profondita' di campo e' possibile ottenere quella ideale per una particolare scena con un paio di operazioni.
Il concetto pero' non mi e' proprio chiaro.
Pare che si debba conoscere la distanza dei soggetti estremi (il piu' vicino ed il piu' lontano) che si vuole a fuoco ; ottenibile focheggiando su entrambi e leggere sulla scala delle distanze a che distanza si trovino. Poi usanndo la scala delle profondita' di campo impostare la "distanza in modo che il soggetto piu' vicino ed il piu' lontano rientrino nei limiti di un diaframma chiuso .
Ne sapete di piu' ? Potete chiarirmi di piu' questa operazione?
Grazie.
Ciao Annibale
lucafumero
Credo, ma poi magari dico una stupidaggine, che impostando una focheggiatura "media" tra i due soggetti interessati e tenendo il diaframma più chiuso possibile tu possa ottenere entrambi i soggetti a fuoco...
Tieni conto però che l'estensione della profondità di campo anteriore al piano di messa a fuoco è pari a circa la metà di quella posteriore.
Luca
giannizadra
Il metodo (macchinoso) suggerito dal mauale che hai letto, è il seguente:
1) focheggi il soggetto più lontano e ti segni la distanza;
2) focheggi il soggetto più vicino e fai lo stesso;
3) imposti un diaframma che, usando la scala della pdc sull'obiettivo ti consenta di avere entrambi a fuoco posizionando l'indicatore di messa a fuoco su una distanza intermedia tra le due (più vicina alla più breve).
Come avrai capito, è l'ideale per il réportage d'azione.. biggrin.gif

Oltretutto, vi è un errore concettuale di fondo: la pdc ideale non esiste.
Esistono bensì tante pdc "ideali" in funzione di quanto dovrai ingrandire l'immagine per l'utilizzo finale.

Decisamente ti consiglio altre letture.. smile.gif
shadowman!!
Link che può essere utile, specialmente con gli obbiettivi serie G, per trovare la PDC e/o l'iperfocale per ogni lunghezza focale abbinata a un determinato tipo di macchina. wink.gif

http://www.dofmaster.com/doftable.html


Vincenzo
Hannibal
Grazie Gianni, era proprio quello che cercavo. Hai qualche cosa di specifico da consigliarmi da leggere?
Ciao Annibale





QUOTE(giannizadra @ Jul 15 2006, 02:38 PM)
Il metodo (macchinoso) suggerito dal mauale che hai letto, è il seguente:
1) focheggi il soggetto più lontano e ti segni la distanza;
2) focheggi il soggetto più vicino e fai lo stesso;
3) imposti un diaframma che, usando la scala della pdc sull'obiettivo ti consenta di avere entrambi a fuoco posizionando l'indicatore di messa a fuoco su una distanza intermedia tra le due (più vicina alla più breve).
Come avrai capito, è l'ideale per il réportage d'azione.. biggrin.gif

Oltretutto, vi è un errore concettuale di fondo: la pdc ideale non esiste.
Esistono bensì tante pdc "ideali" in funzione di quanto dovrai ingrandire l'immagine per l'utilizzo finale.

Decisamente ti consiglio altre letture.. smile.gif
*


giannizadra
QUOTE(Hannibal @ Jul 15 2006, 03:57 PM)
Grazie Gianni, era proprio quello che cercavo. Hai qualche cosa di specifico da consigliarmi da leggere?
Ciao Annibale
*



Ti consiglio Bryan Peterson - Corso avanzato di fotografia - La biblioteca del fotografo (vol.9) - Edizioni Reflex.
Tratta fra l'altro in modo pratico e rigoroso l'uso creativo del diaframma.
fenderu
QUOTE(giannizadra @ Jul 15 2006, 11:01 PM)
Ti consiglio Bryan Peterson - Corso avanzato di fotografia - La biblioteca del fotografo (vol.9) - Edizioni Reflex.
*



OT ma mi scappa:

il miglior testo che abbia mai avuto la fortuna di leggere; consigliato a principianti e professionisti;

ogni tanto mi capita di rileggere qualche capitolo per ricordarmi cosa sia in realtà la Fotografia....e continua a stupirmi ancora;

dedicato a chi ricorda cosa siano 36 pose una diversa dall'altra;
straorso
Il metodo descritto è piuttosto comodo per trovare la pdc "voluta" (quella "ideale" non esiste biggrin.gif ) in foto non d'azione.
In particolare trovo la scala della pdc utilissima in foto di paesaggio: basta portare l'infinito sulla tacca di destra per leggere sulla tacca di sinistra la distanza minima ancora a fuoco col diaframma scelto, ed eventualmente cambiare apertura in base alle esigenze.
sergiobutta
Poi, non dimentichiamo che per casi "ordinari"in quasi tutte le reflex esiste un pulsantino ... biggrin.gif
Hannibal
Sinceramente non lo trovo di questa grande comodità ; soprattutto di sera o peggio ancora di notte.
Annibale
sergiobutta
QUOTE(Hannibal @ Jul 17 2006, 06:02 PM)
Sinceramente non lo trovo di questa grande comodità  ; soprattutto di sera o peggio ancora di notte.
Annibale
*


La domanda era generica, ed ho risposto citando la prima facilitazione che le buone reflex mettono a disposizione. Del resto, al buio, dovrai usare una lampadina tascabile per leggere la scala delle profondità segnata sull'ottica, la cui lettura,a me che porto gli ochiali, rappresenta un problema anche in pieno sole.
marvin74
QUOTE(giannizadra @ Jul 15 2006, 11:01 PM)
Ti consiglio Bryan Peterson - Corso avanzato di fotografia - La biblioteca del fotografo (vol.9) - Edizioni Reflex.
Tratta fra l'altro in modo pratico e rigoroso l'uso creativo del diaframma.
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Pollice.gif Pollice.gif Pollice.gif

Di certo uno dei migliori Libri di fotografia che ho letto.

Le sole pagine da 30 a 45 "L'essenza della Luce" valgono tutto il prezzo del libro (che poi costa solo una manciata di euro).

Grande consiglio!

Un saluto
Vincenzo
Mauri.s
Sottolineo che la "profondità di campo" è sempre una visibiltà accettabile per l'occhio e che il punto di nididezza ottimale è sempre il punto di messa a fuoco, anche chiudendo il diaframma.
Con un buon obiettivo e foto non mossa si pò notare, per esempio con diapositive. Col digitale si può migliorare la nitidezza tramite software.

L'uso corretto aiuto l'impatto visivo della foto e non sempre la cosa migliore è avere tutto a fuoco.

Saluti.
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