QUOTE(iolandapompilio @ Dec 4 2015, 01:19 AM)

Il titolo è abbastanza chiaro, mi è stato consigliato di studiare meglio la composizione fotografica...
Premessa: trovo i libri di M. Freeman un po' "pasticciati", molto "ruffiani", con tante foto e poca sostanza. Questo non vuol dire che non possano servire a chi sia completamente a digiuno. Ma i suoi libri hanno, tendenzialmente, una impostazione *commerciale* molto mirata all'impatto visivo e poco allo *studio*. Di conseguenza, nutro dubbi sulla loro efficacia didattica. Se uno vuole apprendere, deve studiare, riflettere, meditare su quello che legge. Per questi scopi ci sono libri ben migliori.
Ho decine e decine di libri a tema fotografico nella mia biblioteca. Una decina trattano della composizione. Alcuni sono introvabili ormai (esauriti), altri non sono in italiano.
Il più bello di tutti è forse "Composicion en Fotografia - El lenguaje del arte" del fotografo spagnolo José B. Ruiz. E' un libro con svariati richiami alla pittura ed alle arti figurative in genere (concordo con chi ti ha consigliato di visitare i musei, ma la visione delle immagini andrebbe comunque abbinata alla lettura di un buon manuale). E' giunto alla settima edizione (v.
http://josebruiz.com/blog/destacados/7a-ed...fia-a-la-venta/ ). Un libro importante anche come veste tipografica: 320 pagine di formato 24x31 cm, con copertina rigida. Questa cura tipografica si ripercuote sul prezzo (90 Euro spedito in Europa). E' purtroppo solo in spagnolo (non esiste una edizione inglese).
Altro *ottimo* libro è "The Art of photographing nature" di Martha Hill e Art Wolfe. Benché il titolo faccia capire che si parli di fotografia naturalistica, gli argomenti trattati hanno una valenza assolutamente generale.
La regola dei terzi che qualcuno giustamente richiamava è solo uno dei tanti aspetti che intervengono nella composizione. Il rapporto soggetto-sfondo, il contrasto cromatico, la resa prospettica, la qualità della luce, sono tutti aspetti ben trattati nel libro.
Il libro (in inglese) ha due ulteriori aspetti di assoluto interesse, a mio avviso. Il primo riguarda la qualità delle immagini, tutte fatte con reflex *analogica* e diapositiva (prevalentemente Kodachrome 64 e Fujichrome Velvia, roba che molti fotografi di oggi non hanno mai usato), a dimostrazione di come si potessero produrre ottime foto (
Art Wolfe è un grande fotografo) senza il mezzo digitale. Una lezione per chi vuole mettere al centro l'immagine, e non il mezzo tecnologico.
L'altro aspetto interessante sta negli ultimi capitoli. Si discute su come preparare un servizio fotografico. Non basta dunque fare una singola bella immagine (cosa che va oggi molto di moda con il proliferare di concorsi fotografici); occorre raccontare una storia per definirsi compiutamente fotografo. E mettere insieme tante belle immagini è cosa diversa dal fare lo scatto "ruffiano" per il concorso fotografico. Ma questo è un discorso lungo che investe il rapporto attuale tra immagine, informazione, cultura e società.
Per i libri in italiano puoi sfogliare i titoli della collana "La biblioteca del fotografo" a cura della Editrice Reflex, Roma (www.reflex.it).
Lì trovi tanta scelta, anche con libri specifici per i generi fotografici che preferisci. Ad esempio, se ti piace viaggiare e fotografare le persone, un buon libro è "Fotografare viaggiando" di Nevada Weir; di carattere più generale è "Guida allo scatto creativo" di Bryan Peterson o "Saper vedere per fotografare" di Giulio Forti.
Ultima cosa, ma non meno importante. Se è utile ammirare i quadri dei grandi pittori, altrettanto utile è ammirare le foto dei grandi fotografi. Acquista libri fotografici del genere che preferisci, selezionando i titoli. Un libro funziona senza pile, senza corrente, e la qualità di una buona stampa tipografica su carta rimane, a mio parere, migliore della visione a monitor (così come è meglio vedere un quadro dal vivo che non sullo smartphone).
Buona scelta.