la mia consorte ed io ci piace (soprattutto lei ) la domenica mattina partecipare alle corsette non competitive organizzati da vari gruppi podisti, perciò un 15 agosto da Milano siamo partiti per Casali, un classico microscopico paesino perso nell'appennino Emiliano, fatta la corsettina tra le colline di Casali e approfittato dalla buona ospitalità del gruppo organizzatore con un buon pranzo, abbiamo fatto il un giretto per il paese e come tutti i paesi siamo passati davanti al Monumento Ai Caduti...
già! davanti a quel semplice e normale Monumento...mi sono fiondato nel 1915 e turbinio di pensieri mi sono venuti in mente, un flasback...1915, un paesino sperduto che io che tanto di autovettura e navigatore mi sono quasi perso, la in quegli anni si era gia fortunati ad avere un paio di scarpe e chi nasceva moriva senza essere andato mai nella città più vicina perché la citta era proprio lontana, ecco che un drappello di uomini (per non parlare dei Ragazzi del 99 ) costretti, perché la chiamata alle armi è obbligatoria, a lasciare le proprie colline che sostenevano tutto il relativo e caro ceppo familiare per andare a combattere in terre ancora più lontane dalla città più vicina che forse non conoscevano neanche bene i confini dell'Italia, Italia, ma quanti di questi uomini avevano la coscienza di cosa andavano incontro, di essere carne di macello, all'epoca agli stati maggiori non gli importava se le truppe erano stanche o stressate dall'orrore della guerra, erano soltanto pedine da manovrare sui campi di battaglia, non avevano copertura, dovevano solo uscire dalle trincee e andare all'attacco...
e ritornando al reale si certo in quella giornata mi sono divertito e per questo devo ringraziare quegli uomini che si sono allontanati per no far più ritorno per continuare costituire l'Italia in cui vivo oggi!
sarò banale, comunque sia
Onore ai Caduti.
Antonio