QUOTE(F.Giuffra @ May 15 2015, 04:47 PM)

Tempo fa qualcuno mi fece notare che la regolazione della messa a fuoco nelle nostre ottiche è molto precisa nelle corte distanze mentre diventa più grossolana allontanandosi dal soggetto. Lo si può vedere dalle indicazioni nella finestrella degli obiettivi, prima c'è magari mezzo metro, poi uno, poi due e poi infinito.
Addirittura, mi pare di ricordare, mi dissero che la messa a fuoco andava all'infinito quando si era 50, o forse 100 volte dalla lunghezza focale. Cioè se io ho un 100 mm e vado a mettere a fuoco a 5 metri praticamente sono all'infinito.
Ho capito male o c'è una relazione fissa tra la lunghezza focale e la messa a fuoco all'infinito?
Grazie a tutti.
Anche senza l'aiuto di Margherita Hack (che è nel cuore di tutti noi!) si può dare una risposta precisa alla tua domanda, sfruttando le formule (che non è difficile trovare in giro) relative al calcolo della distanza iperfocale e dalle quali si possono ricavare i valori:
Dp = distanza prossima di messa a fuoco
Dr = distanza remota di messa a fuoco
Assumendo per il circolo di confusione c=0,025 mm, in pratica si ottiene approssimativamente che il piano di messa a fuoco è già all'infinito quando si fuocheggia ad una distanza pari a:
S = K x L cioè K volte la lunghezza focale dell'obiettivo.
K si ricava dalla relazione:
K = L / (f x c)
in cui:
f = apertura del diaframma
c = circolo di confusione
L = lunghezza focale dell'obiettivo
Così, per un obiettivo da 100mm, f= 8; c = 0,025mm, si ottiene
K = 100/(8x0,025) = 100/0,2 = 500
da cui
S = 500 x 100mm = 50m
se non mi sono perso qualche pezzo facendo i conti!
Ciao
Diego