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jade90
Salve a tutti,
E' il mio primo post (dopo quello di presentazione, ovviamente!), e ho già una bella domandona da porre riguardo l'inizio di una eventuale attività fotografica.
Sto cercando da qualche tempo info in merito sul web, e non tutto è chiaro devo dire.
1) Il primo passo è sicuramente l'apertura di una P.IVA da libero professionista.
Ho letto che la si può aprire anche online da casa, o andando alla agenzia delle entrate locale. Quindi per quello mi par di capire che si può fare tranquillamente da soli.
(Si, ho già letto che con le recenti leggi in merito, da gennaio il tetto massimo per l'applicazione dei superminimi è stato dimezzato a 15.000 euro annui...insomma, lo stato sembra disincentivare i futuri professionisti!!)
2) Fatta la P.IVA, la seconda domanda è quella più nebbiosa: esistono fondi comunitari/regionali a fondo perduto per aiutare/finanziare le nuove attività? Intendo per liberi professionisti.
E soprattutto: dove posso andare per reperire informazioni in merito? Esistono degli uffici appositi dove trovare qualcuno che spieghi come funzionino? Che ne so, magari anche in comune c'è qualche addetto? (ma dubito nel mio comune di poche anime! eheh)
Dove andare per prendere informazioni certe e chiare in merito a eventuali fondi comunitari/regionali?
Avete magari anche dei link chiari? Scusate se chiedo come una mitragliatrice, ma non si trova molto in giro, finora ho trovato siti piuttosto vaghi sulla cosa.
Infine, se tali fondi/aiuti esistono, ci sono possibilità concrete di poterli ricevere, oppure sono solo appannaggio dei soliti amici? biggrin.gif

Sono domande importanti, perchè iniziare un'attività fotografica (è solo un pensiero al momento!!) richiede un bello sforzo economico iniziale per l'attrezzatura, i software, la pubblicità, ecc. quindi un aiuto economico sarebbe fondamentale, specie per chi non naviga nell'oro (ogni altra info è TUTTO è ben gradito...è un bel caos iniziare a informarsi da zero!).

Grazie in anticipo alle buonanime che risponderanno!!
riccardobucchino.com
QUOTE(jade90 @ Feb 26 2015, 11:02 PM) *
Sono domande importanti, perchè iniziare un'attività fotografica (è solo un pensiero al momento!!) richiede un bello sforzo economico iniziale per l'attrezzatura, i software, la pubblicità, ecc. quindi un aiuto economico sarebbe fondamentale, specie per chi non naviga nell'oro (ogni altra info è TUTTO è ben gradito...è un bel caos iniziare a informarsi da zero!).


Lo stato per evitare che qualcuno chiedesse dei fondi ha posto il limite di spesa per i beni ammortabili in 15.000 € in 3 anni, così anche se vuoi investire non puoi e quindi cosa lo chiedi a fare un aiuto economico se poi non puoi spendere i soldi? Sono dei geni del male, ti dicono apri la tua attività, ma non crederci troppo, non investire!

I superminimi a 15 mila € con il 15% alla AE e il 27 circa all'inps sono una cosa assurda, in totale paghi il 42% di tasse e non puoi scalare l'iva... interessante, davvero interessante se poi consideri che il massimo è 15 mila € e da 15 mila togli il 42% ti restano in mano 8.7 K... una miseria, invece coi minimi che ho io si paga il 5 + 27, che è già tutta un altra cosa anche perché il limite è 30K e non 15. Ma sai, noi liberi professionisti che NON abbiamo la mutua, non abbiamo sindacati, non abbiamo assegni familiari, non abbiamo la disoccupazione, tfr, tredicesima, ferie, etc etc siamo degli evasori, tutti evasori e quindi dobbiamo pagare tasse su tasse e con il regime ordinario pagare anche quelle sui soldi che non si sono guadagnati.

Torniamo a te, l'unica cosa che può fermare una persona dal perseguire e raggiungere un obiettivo è se stesso, se sei convinto di poter fare una cosa quasi sicuramente riuscirai a farla, se non sei convinto non andrai da nessuna parte, quindi prima togli dalla tua frase la parola "eventuale" e poi preoccupati di tutto il resto.
giuliocirillo
QUOTE(riccardobucchino.com @ Feb 26 2015, 11:59 PM) *
Lo stato per evitare che qualcuno chiedesse dei fondi ha posto il limite di spesa per i beni ammortabili in 15.000 € in 3 anni, così anche se vuoi investire non puoi e quindi cosa lo chiedi a fare un aiuto economico se poi non puoi spendere i soldi? Sono dei geni del male, ti dicono apri la tua attività, ma non crederci troppo, non investire!

I superminimi a 15 mila € con il 15% alla AE e il 27 circa all'inps sono una cosa assurda, in totale paghi il 42% di tasse e non puoi scalare l'iva... interessante, davvero interessante se poi consideri che il massimo è 15 mila € e da 15 mila togli il 42% ti restano in mano 8.7 K... una miseria, invece coi minimi che ho io si paga il 5 + 27, che è già tutta un altra cosa anche perché il limite è 30K e non 15. Ma sai, noi liberi professionisti che NON abbiamo la mutua, non abbiamo sindacati, non abbiamo assegni familiari, non abbiamo la disoccupazione, tfr, tredicesima, ferie, etc etc siamo degli evasori, tutti evasori e quindi dobbiamo pagare tasse su tasse e con il regime ordinario pagare anche quelle sui soldi che non si sono guadagnati.

Torniamo a te, l'unica cosa che può fermare una persona dal perseguire e raggiungere un obiettivo è se stesso, se sei convinto di poter fare una cosa quasi sicuramente riuscirai a farla, se non sei convinto non andrai da nessuna parte, quindi prima togli dalla tua frase la parola "eventuale" e poi preoccupati di tutto il resto.


Giusto per la precisione l'imposta sostitutiva (il 15%) la paghi sul 78% del fatturato........quindi se guadagni 15000euro paghi il 15% di 11700euro.....questo perché non si sottraggono più le spese dai ricavi ma si applica un coefficiente forfettario......
Poi se l'attività è completamente nuova, per l'anno di apertura più altri due la tassazione è ridotta di un terzo, quindi, in questo caso l'imposta del 15% viene pagata sui due terzi dell'importo altrimenti imponibile......quindi dagli 11700euro bisogna togliere 1/3 ed ancora i contributi previdenziali, su quel che rimane si paga il 15% (almeno per i primi 3 anni).
E poi se possiamo prenderla come magra consolazione, questo nuovo regime dei minimi non ha limite di tempo.......mentre quello fino al 2014 valeva fino ai 35 anni di età compiuti o 5 anni se si erano superati.
Questo non cambia molto la scena....ma era giusto per specificare.

ciao
Antonio Canetti
chi apre una Partita IVA non è un libero professionista, ma bensì un artigiano, un imprenditore o con un neologismo "essere una partita iva" , il libero professionista lo è un avvocato, ingegnere medico, architetto etc. etc.

chi apre una Partita IVA deve avere come alter ego un commercialista che fa da collegamento con la pubblica amministrazione perché tutte le pratiche obbligatorie che devono passare per lui e soprattutto il "primo consigliere" per tutte le informazioni legali e ammnistrative attinenti alla tua attività, perciò sarà molto importante la scelta di questa figura per la difesa dei tuoi interessi .

Antonio
PG_Rossi
cerca i fondi por fesr della tua regione
ogni tanto qualcosa c'è

basta una semplice ricerca con google

questi quelli dell'emilia romagna

http://fesr.regione.emilia-romagna.it/finanziamenti/bandi

per esperienza personale sono semplici da richiedere e c'è anche una buona flessibilità per le modifiche agli in vestimenti in corso d'opera
F.Giuffra
QUOTE(riccardobucchino.com @ Feb 26 2015, 11:59 PM) *
L Ma sai, noi liberi professionisti che NON abbiamo la mutua, non abbiamo sindacati, non abbiamo assegni familiari, non abbiamo la disoccupazione, tfr, tredicesima, ferie, etc etc siamo degli evasori, tutti evasori e quindi dobbiamo pagare tasse su tasse e con il regime ordinario pagare anche quelle sui soldi che non si sono guadagnati.

I piccoli imprenditori sono tutti ricchissimi grazie all'evasione, tanto è vero che tutti chiudono per godersi le immense ricchezze, molti si suicidano per la noia di vivere in cotanta opulenza...
riccardobucchino.com
QUOTE(giuliocirillo @ Feb 27 2015, 02:11 AM) *
Giusto per la precisione l'imposta sostitutiva (il 15%) la paghi sul 78% del fatturato........quindi se guadagni 15000euro paghi il 15% di 11700euro.....questo perché non si sottraggono più le spese dai ricavi ma si applica un coefficiente forfettario......


Hai fatto bene a dirlo, questo non lo sapevo ma adesso che lo so capisco che è ancora peggio, io nel primo anno di attività sottraendo le spese ai ricavi ho guadagnato -140€, ma è normale perché all'inizio le spese sono molte e i ricavi pochi, con i miei minimi ho pagato zero, con i nuovi avrei pagato qualche migliaio di € di tasse portando i conti ancora più in negativo. Chi fa queste leggi non tiene conto di chi in buona fede fa molte spese per investire nella propria professione, e poi questa legge è uguale per tutte le professioni quando le professioni non sono tutte uguali, è a PI una commercialista mia amica che conosco, spese affrontate? un pc da 4 soldi e una stampante A4 b/n laser e sono a PI io che ho migliaia e migliaia di € di attrezzature, poterle scalare dai redditi è importantissimo, ti permette di investire senza pensarci troppo.
Poi sinceramente capisco il pagare le tasse, però devo anche poi avere un sistema di welfare decente che però non ho, se dopo anni chiudo non ho la disoccupazione neanche per 1 minuto, se ho una malattia (non dico 3 giorni di influenza) non guadagno nulla nel periodo di convalescenza mentre i dipendenti hanno la mutua, però lo stato con chi se la prende? Con le PI, tanto non hanno sindacati. Perché mi lamento se io ho i minimi convenienti? Perché molti miei colleghi non li hanno e perché un giorno finiranno anche per me e inizieranno le mazzate.

QUOTE(Antonio Canetti @ Feb 27 2015, 07:39 AM) *
chi apre una Partita IVA non è un libero professionista, ma bensì un artigiano, un imprenditore o con un neologismo "essere una partita iva" , il libero professionista lo è un avvocato, ingegnere medico, architetto etc. etc.


I fotografi non sono artigiani, sono professionisti perché l'artigiano produce dei beni materiali, il fotografo invece vende servizi, il fotografo e il laboratorio fotografico sono due cose diverse, io per esempio vendo anche i fotolibri e le stampe ai clienti per cui faccio i servizi ma è un prodotto accessorio che faccio produrre a terzi. E poi a dire il vero per la legge i fotografi con PI sono ditte individuali.

QUOTE(F.Giuffra @ Feb 27 2015, 09:25 AM) *
I piccoli imprenditori sono tutti ricchissimi grazie all'evasione, tanto è vero che tutti chiudono per godersi le immense ricchezze, molti si suicidano per la noia di vivere in cotanta opulenza...



LOL
jade90
QUOTE(pisolde @ Feb 27 2015, 09:08 AM) *
cerca i fondi por fesr della tua regione
ogni tanto qualcosa c'è

basta una semplice ricerca con google

questi quelli dell'emilia romagna

http://fesr.regione.emilia-romagna.it/finanziamenti/bandi

per esperienza personale sono semplici da richiedere e c'è anche una buona flessibilità per le modifiche agli in vestimenti in corso d'opera


Grazie del suggerimento.
Aprendo il tuo link vedo solo bandi chiusi da tempo, e solo uno aperto purtroppo.
Aprendo quello della Lombardia, che mi interessa, vedo poca roba anche lì, qualcosa in più ma sembra tutta roba per nuove aziende/industrie e non per liberi professionisti, e mi sembra che molti di quei bandi siano collegati all'Expo.
Temo che non ci sia molto spazio per aiuti ad un aspirante fotografa.
Continuo a cercare in rete, ma così pare.

Possibile che non ci siano sportelli pubblici gratuiti dove trovare qualcuno addetto alla spiegazione di queste cose? Ho alcuni amici e amiche emigrati in centro/nord Europa che mi hanno detto che là ci sono (credo che ogni comune ce l'abbia), prendi un appuntamento e c'è una persona che gratuitamente ti spiega passo passo cosa fare per aprire un'attività, e ti illustra anche tutte le offerte di bandi aperti a disposizione, normative, ecc., ti guidano, insomma...volete dirmi che qui da noi l'unica opzione è andare a chiedere ad un commercialista, che di sicuro non lo farà gratis? Scusate, ma non vorrei spendere dei soldi già prima di decidere se iniziare o meno, solo per chiedere informazioni che a rigor di logica dovrebbero essere chiare e ben spiegate a chi interessato, e soprattutto dovrebbero essere reperibili gratuitamente e facilmente da qualche parte.

Grazie a chi è intervenuto finora, e a chi contribuirà con qualche altra dritta...ma non vedo risposte molto positive ahimè.
jade90
Ok, qualcuno risponderà che fino a 5000 euro si può fare la ritenuta d'acconto per prestazione occasionale, ma se volessi aprire lo stesso una P.IVA giusto per averla, in attesa anche di crearmi un giro decente (chissà quando!), conviene?
Voglio dire, se non raggiungo i 15.000 euro annui (magari!), avere una p.IVA ha dei costi fissi, oppure se all'inizio fatturo chessò, 3/4/6/7000 euro, non mi costa nulla oltre l'applicazione ovviamente dei minimi?
E se io apro la p.IVA e non fatturo nulla, mi costa qualcosa (INPS o altro), o semplicemente la p.IVA resta lì aperta, esistente, ma ferma lì, inerte, senza crearmi problemi e costi extra? biggrin.gif oddio, mi stanno salendo in testa così tante domande, che tra poco scoppio! biggrin.gif
Antonio Canetti
QUOTE(riccardobucchino.com @ Feb 27 2015, 11:22 AM) *
I fotografi non sono artigiani, sono professionisti perché l'artigiano produce dei beni materiali, il fotografo invece vende servizi, il fotografo e il laboratorio fotografico sono due cose diverse, io per esempio vendo anche i fotolibri e le stampe ai clienti per cui faccio i servizi ma è un prodotto accessorio che faccio produrre a terzi. E poi a dire il vero per la legge i fotografi con PI sono ditte individuali.


i fotografi che non siano artigiani non lo contesto in quanto lo scritto in senso generico e come dici tu alla fine è una partita IVA, ma certamente non è un Libero Professionista, questi deve essere riconosciuto dallo stato ed iscritto albo della relativa professione, e al quanto sappia, purtroppo non esiste l'albo dei fotografi.

Antonio




Antonio Canetti
QUOTE(jade90 @ Feb 27 2015, 03:34 PM) *
E se io apro la p.IVA e non fatturo nulla, mi costa qualcosa (INPS o altro), o semplicemente la p.IVA resta lì aperta, esistente, ma ferma lì, inerte, senza crearmi problemi e costi extra?



una volta aperta la partita iva sei nelle grinfie dello Stato!!!!!!!!!!!!!!! sarà sempre il tuo "socio" che vuole circa il 50% dei tuoi utili

anche se non fatturi lo Studio di Settore non ammette che non fatturi e comunque sia l'Inps la devi pagare sulla base dello studio di settore

Antonio



jade90
QUOTE(Antonio Canetti @ Feb 27 2015, 04:26 PM) *
una volta aperta la partita iva sei nelle grinfie dello Stato!!!!!!!!!!!!!!! sarà sempre il tuo "socio" che vuole circa il 50% dei tuoi utili

anche se non fatturi lo Studio di Settore non ammette che non fatturi e comunque sia l'Inps la devi pagare sulla base dello studio di settore

Antonio


Scusa, ma da quello che ho letto sul web, finchè fatturi meno di 15.000 euro l'anno non si rientra negli studi di settore, ma si applicano i superminimi (mentre per le p.iva aperte prima del 2015, i superminimi valgono fino al compimento dei 35 anni, oppure per i primi 5 anni, e i superminimi si applicano fino a ben 30.000 euro, il doppio di ora)...o sbaglio?

Per quello chiedevo se non ci fossero problemi ad avere una p.IVA aperta e che non fattura nulla, o quasi nulla agli inizi (difficilmente chi inizia ha già un giro...visto che occorre crearsi contatti, fare pubblicità, ecc.)....se si rientrasse negli studi, allora no, chiaramente non varrebbe la pena farlo.

Quindi una p.IVA aperta e che fattura meno di 15.000 euro l'anno, si può fare o no? in breve, quanto verrebbe a costare in un anno? Oltre ai superminimi applicati sui pochi soldi fatturati, intendo.
Qualcuno sa rispondere?
riccardobucchino.com
QUOTE(jade90 @ Feb 27 2015, 03:34 PM) *
Ok, qualcuno risponderà che fino a 5000 euro si può fare la ritenuta d'acconto per prestazione occasionale, ma se volessi aprire lo stesso una P.IVA giusto per averla, in attesa anche di crearmi un giro decente (chissà quando!), conviene?
Voglio dire, se non raggiungo i 15.000 euro annui (magari!), avere una p.IVA ha dei costi fissi, oppure se all'inizio fatturo chessò, 3/4/6/7000 euro, non mi costa nulla oltre l'applicazione ovviamente dei minimi?
E se io apro la p.IVA e non fatturo nulla, mi costa qualcosa (INPS o altro), o semplicemente la p.IVA resta lì aperta, esistente, ma ferma lì, inerte, senza crearmi problemi e costi extra? biggrin.gif oddio, mi stanno salendo in testa così tante domande, che tra poco scoppio! biggrin.gif


Se non fatturi nulla non paghi nulla, zero di zero però devi fare la denuncia dei redditi.


QUOTE(Antonio Canetti @ Feb 27 2015, 04:17 PM) *
i fotografi che non siano artigiani non lo contesto in quanto lo scritto in senso generico e come dici tu alla fine è una partita IVA, ma certamente non è un Libero Professionista, questi deve essere riconosciuto dallo stato ed iscritto albo della relativa professione, e al quanto sappia, purtroppo non esiste l'albo dei fotografi.

Antonio


Il professionista è la persona che, relativamente a un'attività da questa svolta, da essa trae guadagno; si contrappone quindi a dilettante, il quale svolge una qualsiasi attività (ricreativa, sportiva, volontaria) senza scopi di lucro. [ Wiki ]

Che dio ce ne scampi e liberi dagli albi, sono solo una mangieria di denaro.
jade90
QUOTE(riccardobucchino.com @ Feb 27 2015, 05:15 PM) *
Se non fatturi nulla non paghi nulla, zero di zero però devi fare la denuncia dei redditi.


Ecco una risposta chiara smile.gif quindi una p.IVA aperta, finchè non fattura, non costa nulla. Grazie.
Antonio Canetti
QUOTE(riccardobucchino.com @ Feb 27 2015, 05:15 PM) *
Il professionista è la persona che, relativamente a un'attività da questa svolta, da essa trae guadagno; si contrappone quindi a dilettante, il quale svolge una qualsiasi attività (ricreativa, sportiva, volontaria) senza scopi di lucro. [ Wiki ]


sempre da Wikipedia! smile.gif

QUOTE
I liberi professionisti, per poter esercitare la loro attività devono necessariamente possedere requisiti previsti dalla legge, che varia da Stato a Stato. Generalmente devono essere iscritti agli albi professionali quando questi esistono; può anche accadere talvolta che il requisito di iscrizione a tale albo sia non obbligatorio, in questo caso nulla vieta loro di iscriversi ad un'associazione di categoria.


quale Wikipedia a ragione?

Antonio
lucciluigi
Ha ragione l'AGE che attribuisce ai fotografi Liberi Professionisti il codice IVA 74.20.19 (studi fotografici e attivita' di ripresa di ogni genere); Mentre chi ha un negozio e stampa e vende materiale fotografico e' assimilato ai Commercianti/Artigiani con codice IVA 74.20.20 (laboratori fotografici per sviluppo e stampa conto terzi).

@jade90 dai un occhiata a questo link: http://www.fotografi.org/fisco_e_fotografia.htm

E fai un giro da un commercialista, perché una P.IVA inattiva (non per troppo tempo) ha comunque dei costi che e' bene ti chiarisca quali sono wink.gif
Antonio Canetti
comunque sia "libero professionista" o "partita IVA" sarà il commercialista a indicarti quale due sia la migliore per te in quanto sono cose diverse con burocrazia diversa e bisogna vedere i vari parametri per la strada giusta.

Antonio
riccardobucchino.com
QUOTE(Antonio Canetti @ Feb 27 2015, 05:27 PM) *
sempre da Wikipedia! smile.gif
quale Wikipedia a ragione?

Antonio


Entrambe sono corrette perché la seconda dice "generalmente devono essere iscritti agli albi professionali"
lucciluigi
QUOTE(Antonio Canetti @ Feb 27 2015, 05:58 PM) *
...... "libero professionista" o "partita IVA" ........
Antonio

Non sbagliarti @Antonio Canetti, perché sia il LP che il Commerciante, entrambi devono avere la P.IVA. smile.gif
riccardobucchino.com
QUOTE(Antonio Canetti @ Feb 27 2015, 05:58 PM) *
comunque sia "libero professionista" o "partita IVA" sarà il commercialista a indicarti quale due sia la migliore per te in quanto sono cose diverse con burocrazia diversa e bisogna vedere i vari parametri per la strada giusta.

Antonio


Nessuna delle due cose esiste realmente, puoi aprire PI come fotografo in 2 modi o come ditta individuale (dicitura corretta) oppure come ditta non individuale (non so la dicitura), nel primo caso coi minimi che ho io (quelli del 5%) paghi il 5% di tasse sui redditi (sottratte le spese) e il 27,5 % circa all'imps, nel secondo caso paghi il 5% sui redditi e all'INPS paghi il 22-23% al posto del 27,5 ma hai un minimo di tasse da pagare indipendentemente da quanto fatturi perché se non sbaglio non puoi avere la gestione separata, la seconda opzione conviene a chi tolte le spese guadagna più di 12.000€ all'anno (circa) e fino ai 20.000 la differenza di tasse è quasi trascurabile, oltre diventa abbastanza importante da preferire la seconda soluzione, tutti (me compreso) scelgono la prima perché c'è meno rischio di pagare tasse per gudagni mai realizzati. Con la seconda delle due solizioni puoi assumere del personale, con la prima no. Adesso con i nuovi minini non ho idea di cosa si possa fare, quando ho aperto io era così.
Antonio Canetti
QUOTE(lucciluigi @ Feb 27 2015, 06:06 PM) *
Non sbagliarti @Antonio Canetti, perché sia il LP che il Commerciante, entrambi devono avere la P.IVA. smile.gif


lo davo per sottinteso che entrambi devono aprire la paritia IVA, più corettamente avrei dovuto scrivere "libero professionista o ditta individuale".

in ogni attività deve essere aperta una P.I. anche se fosse senza scopo di lucro.




Antonio




Antonio Canetti
QUOTE(riccardobucchino.com @ Feb 27 2015, 06:09 PM) *
Nessuna delle due cose esiste realmente....


la differenza c'è tra Libero professionista e ditta individuale, come ho detto prima sarà il commercialista a consigliarlo.

smile.gif credo che stiamo confondendo inutilmente il nostro amico, perciò io mi fermo qui smile.gif

Antonio






PG_Rossi
prova a vedere qui
http://www.europedirect.regione.lombardia....e=PROCOMWrapper
jade90
QUOTE(lucciluigi @ Feb 27 2015, 05:52 PM) *
@jade90 dai un occhiata a questo link: http://www.fotografi.org/fisco_e_fotografia.htm

E fai un giro da un commercialista, perché una P.IVA inattiva (non per troppo tempo) ha comunque dei costi che e' bene ti chiarisca quali sono wink.gif


Conoscevo quel link, grazie lo stesso.
Ci sono senza dubbio molte info sul da farsi, come funzionano i minimi, dove aprire la p.iva, ma non indicano benissimo secondo me i costi effettivi di certe situazioni particolari, tipo appunto una p.IVA che magari all'inizio non fattura, o comunque poco.
Sul commercialista, non ho alcun dubbio che una volta iniziato a fatturare qualcosa ce ne sia bisogno, le carte è sempre meglio farle fare a chi ne capisce bene.
Ma per chiedere tutte le informazioni speravo che esistesse qualche sportello pubblico gratuito, magari comunale, o comunque locale, che fosse adibito a questo, all'illustrazione di tutti i dettagli, all' "accompagnamento" sui passi da compiere per ottenere tutto quello che ho chiesto...ma se nessuno finora ne ha menzionato almeno uno, deduco non esistano da noi.
Non credo che i commercialisti diano consulenze gratis...o sbaglio?

Ok, grazie a tutti, vedo e magari cerco qualche commercialista della mia zona.

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@ pisolde: grazie anche per questo link, lo leggerò con attenzione e mi informerò. Forse è lo sportello che cercavo.
ambryf93
Credevo di essere l'unica a porsi queste domande, mi consola trovare questi thread. Solo che, mi so " 'mbriacata " solo a leggere i primi conteggi biggrin.gif
simone_chiari
QUOTE(Antonio Canetti @ Feb 27 2015, 09:39 AM) *
chi apre una Partita IVA non è un libero professionista, ma bensì un artigiano, un imprenditore o con un neologismo "essere una partita iva" , il libero professionista lo è un avvocato, ingegnere medico, architetto etc. etc.

chi apre una Partita IVA deve avere come alter ego un commercialista che fa da collegamento con la pubblica amministrazione perché tutte le pratiche obbligatorie che devono passare per lui e soprattutto il "primo consigliere" per tutte le informazioni legali e ammnistrative attinenti alla tua attività, perciò sarà molto importante la scelta di questa figura per la difesa dei tuoi interessi .

Antonio


parole sante... segui il consiglio di Antonio è il sistema più sicuro per trovare le informazioni che cerchi
ciao
Simone
Antonio Canetti
@ambryf93

il problema non sono i conteggi, questo è un problema del commercialista, ma pagare il risultato dei conteggi!

Antonio

F.Giuffra
un amico mi ha detto che deve licenziare perché altrimenti non sarebbe più congruo con gli studi di settore. Gli ho detto che è solo uno strumento indicativo, mica una dichiarazione di colpevolezza. Mi ha risposto che se non sei congruo e coerente arriva un accertamento, ti accusano arbitrariamente di aver evaso un miliardo, inversione dell'onere della prova, intanto che fai ricorso devi pagare un terzo e fallire. Sarà lui che è pessimista o è vero?
xshot
QUOTE(F.Giuffra @ Mar 1 2015, 11:37 PM) *
un amico mi ha detto che deve licenziare perché altrimenti non sarebbe più congruo con gli studi di settore. Gli ho detto che è solo uno strumento indicativo, mica una dichiarazione di colpevolezza. Mi ha risposto che se non sei congruo e coerente arriva un accertamento, ti accusano arbitrariamente di aver evaso un miliardo, inversione dell'onere della prova, intanto che fai ricorso devi pagare un terzo e fallire. Sarà lui che è pessimista o è vero?


- i costi del personale dipendente possono effettivamente incidere (in misura diversa a seconda dell'attivita' esercitata) sul risultato di congruita';
- gli studi di settore nascono nel 1998 come strumento di imposizione surrettizia, solo recentemente hanno assunto valenza indicativa (grazie alle sentenze delle commissioni tributarie sino alla Cassazione) ma la confutazione puo' comunque risultare problematica, sebbene adesso l'onere della prova compete in parte anche all'Ufficio accertatore;
- in caso di non congruita' l'Ufficio, prima di emettere accertamento (pena nullita' dell'atto) deve convocare il contribuente per un contradditorio "difensivo";
- se il discostamento dalla congruita' non e' eccessivo e viene accompagnato dalla "coerenza" di altri indici complementari difficilmente si procede alla convocazione del contribuente;
- in pendenza di giudizio si deve versare una parte delle imposte pretese (in misura diversa tra IVA e dirette) ma se ne puo' chiedere la sospensione per motivi finanziari sino all'esito del ricorso.

Per la cronaca e nella migliore tradizione della caotica fiscalita' italiana (la semplificazione e' da tempo solo uno slogan), per l'anno 2015 e' stato "resuscitato" il precedente regime dei minimi, che potra'' andare a braccetto con il nuovo (in realta' antichissimo) regime forfetario a partire retroattivamente dal 1 gennaio ! Il sistema forfetario verra' rivisto e riproposto presumibilmente con dei limiti piu' accessibili. Entrambi i regimi sono comunque esclusi dagli studi di settore.

lexio
Magari il primo anno puoi fare delle ricevute come persona fisica, e poi se ti pare che l'attività sta decollando pensi ad aprire la partita IVA...
skyler
Puoi anche andare alla tua Camera di Commercio e sentire come fare. Non credo che per un semplice consiglio, un commercialista ti faccia pagare..sarebbe alla canna del gas....a volte neanche gli avvocati lo fanno e sono notoriamente rapaci.
Potresti però cominciare con prestazioni saltuarie ed andare di ritenuta d'acconto. Se poi non funziona, chiudi la partita IVA.
Interrogati seriamente e decidi cosa vorresti fare..in base alle capacità e alle tue speranze.
A volte bisogna osare.
salud
giuliocirillo
QUOTE(lexio @ Mar 2 2015, 11:27 AM) *
Magari il primo anno puoi fare delle ricevute come persona fisica, e poi se ti pare che l'attività sta decollando pensi ad aprire la partita IVA...



Scusami che significa?!!

ciao
busher
QUOTE(jade90 @ Feb 27 2015, 05:20 PM) *
Ecco una risposta chiara smile.gif quindi una p.IVA aperta, finchè non fattura, non costa nulla. Grazie.


devi comunque versare un contributo minimo INPS di circa 3'000 euro/anno
giuliocirillo
QUOTE(busher @ Mar 2 2015, 11:51 PM) *
devi comunque versare un contributo minimo INPS di circa 3'000 euro/anno


NO....non con P.IVA al regime dei minimi......in questo caso si paga solo sul fatturato....senza nessuna quota minima.
Quindi guadagni 0 paghi 0.

ciao
Antonio Canetti
da questa pagina direi che un minimo INPS ci sia da pagare:

http://www.inps.it/portale/default.aspx?iM...mp;itemDir=6321

commercialista dove sei!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! smile.gif

Antonio

busher
QUOTE(giuliocirillo @ Mar 3 2015, 12:08 AM) *
NO....non con P.IVA al regime dei minimi......in questo caso si paga solo sul fatturato....senza nessuna quota minima.
Quindi guadagni 0 paghi 0.

ciao


hai ragione! nel nuovo regime dei minimi non si paga più il minimo obbligatorio, ma il contributo è applicato agli utili effettivamente percepiti.
questa è una cosa molto interessante in quanto visto che non si è neanche obbligati alla tenuta dei libri contabili ne soggetti agli studi di settore, direi che l'unico costo fisso è quello dell'apertura della p.iva.

per fare un po di chiarezza ho trovato questo articolo con tutte le info al riguardo:

1) Rientra nel nuovo regime agevolato chi esercita un'attivita' individuale nel 2015 (sia che si tratti di nuova attivita', sia che si tratti di attivita' gia' esistente), fintanto che il fatturato non supera i 15.000 euro all'anno (nel caso del fotografo), o il 40.000 euro (nel caso del fotonegoziante).
In ogni caso, i compensi a collaboratori non devono eccedere i 5.000 euro all'anno e il valore storico delle attrezzatura - anche se prese in leasing - non deve superare i 20.000 euro totali.

2) Se si hanno redditi di lavoro dipendente o assimilato (compresi i redditi da pensione), si puo' restare minimi solo se il reddito prodotto con la propria attivita' personale (cioe' il reddito da fotografo, per capirci) e' superiore all'altro reddito (quello da dipendente).
Non si considera questo sbarramento se viene cessata l'attivita' dipendente, o se la somma di entrambe i redditi non supera i 20.000 euro.
Si tratta di fatto del modo con cui viene applicata l'agevolazione fiscale per chi ha davvero poco reddito, ma la si "sterilizza" per chi ha una attivita' prevalente di altro genere, ed apre quella fotografica come secondaria.
In pratica, non viene favorito il doppio lavoro (che resta possibile, ma l'attivita' secondaria non e' oggetto di agevolazione)

3) Inoltre, rientra nel nuovo regime dei minimi anche chi - avendo gia' una propria attivita' personale (non societa', solo ditte individuali e liberi professionisti) rientrava nei limiti indicati qui sopra (al punto 1) nell'anno precedente a quello considerato per l'agevolazione.
Per capirci, l'agevolazione si applica nel 2015 se i limiti non erano superati nel 2014.

4) Nel regime agevolato le imposte dirette (Irpef) vengono sostituite da una tassazione forfaittaria del 15%.

5) L'imposta sostitutiva (15%) rimpiazza l'Irpef, e viene calcolata sulla base di una percentuale forfaittaria di redditivita'.
In pratica, NON si sottraggono le spese dai ricavi, ma si indica come imponibile una percentuale dei compensi fatturati.
Nel caso dell'attivita' fotografica (codice 74.20.19), la percentuale tassata e' del 78% - quindi, viene riconosciuta una deduzione forfaittaria del 22%.
Per capirci: se fatturi 10.000 euro all'anno, 7.800 euro vengono tassati al 15%.

6) Se l'attivita' e' davvero una nuova attivita' (e non la prosecuzione di un'altra gia' esistente, e se non hai svolto attivita' in proprio nei 3 anni precedenti), iniziando l'attivita' a partire dal 1.1.2015, per l'anno di apertura piu' altri due la tassazione e' ridotta di un terzo.
Quindi, in questo caso l'imposta del 15% viene pagata sui due terzi dell'importo altrimenti imponibile.

7) Chi fino al 2014 si avvaleva del regime di superminimo, continua ad applicarlo fino alla scadenza che gli competeva (quindi, 5 anni da inizio attivita', prorogabili fino al raggiungimento di 35 anni di eta', nel caso fosse piu' giovane).
Questo significa che anche chi ha aperto entro il 2014 una nuova attivita', puo' (se lo vuole) rientrare ancora nel regime dei superminimi al 5%, e continuare - anche dopo che con il 2015 quel regime sara' abrogato per le nuove attivita' - ad applicare il regime 5% fino alla sua scadenza naturale.

8) Il limite di applicazione del nuovo regime agevolato 2015 non ha piu' un tetto standard di 30.000 euro annui di ricavi, ma varia dai 15.000 (attivita' professionali) ai 40.000 euro (commercio all'ingrosso) di ricavi, secondo tabelle agganciate al tipo di attivita'. Se si esercitano piu' attivita', ci si riferisce al valore piu' alto.
Per l'attivita' fotografica, attualmente il limite di compensi fatturati in un anno e' di 15.000 euro, ed il coefficente di redditivita' e' del 78% (cioe' viene tassato il 78% di quanto fatturato)

9) La durata del regime agevolato non e' piu' limitata a 5 anni (comunque prorogati fino ai 35 anni di eta', per i piu' giovani), ma si estende indefinitamente fintanto che si mantengono i limiti di incassi e spese previsti dalla legge (o, per meglio dire, fino a quando una nuova Legge di Stabilita' non dovesse cambiare nuovamente le carte in tavola).

10) Nel nuovo regime agevolato, e' "tollerata" l'esistenza di costi per collaboratori, associati in partecipazione, dipendenti, fino ad un massimo di 5.000 euro all'anno.

11) Nel nuovo regime agevolato il costo complessivo lordo dei beni strumentali impiegati (fatta esclusione per gli immobili) non deve superare i 20.000 euro.

12) Rientrando nel nuovo regime agevolato, si resta fuori campo iva, non si paga Irap, non si e' obbligati alla dichiarazione Iva ne' alla tenuta di libri contabili e, cosa piu' significativa, non si e' soggetti a Studi di Settore.

13) Se si e' liberi professionisti, e' confermata la non applicazione della ritenuta d'acconto.

14) Per quanto riguarda i contributi INPS, NON si applica il minimale obbligatorio, ma il contributo e' calcolato sugli utili effettivamente percepiti.
Questo, ed e' una novita', vale anche per le attivita' di impresa (artigiani), che NON sono piu' tenute, come invece avveniva con il regime dei superminimi (5%) a pagare i contributi minimali. Pagano i contributi INPS in proporzione al reddito, senza fissi, tutti i minimi, sia imprese che professionisti (purche' iscritti all'INPS e non a casse particolari, agganciate agli Ordini).
Attenzione, pero': affinche' venga applicato il nuovo "modo" di versare i contributi da artigiano rapportati al reddito e senza minimali, se rientri nella casistica dei minimi devi effettuare un'esplicita comunicazione all'Inps entro il 28 febbraio di ciascun anno o - per l'anno in corso - NON sarai ammesso al beneficio e dovrai versare i contributi rispettando il minimale fisso.

15) Fermo restando, come gia' detto, che chi e' gia' in regime di superminimo al 5% puo' continuare ad avvalersene fino alla scadenza naturale della sua agevolazione, chi invece inizia nel 2015 una nuova attivita' (non prosecuzione di altre, e senza aver esercitato nel triennio precedente) rientra nel regime dei nuovi minimi, ma il reddito imponibile viene ridotto di un terzo (e quindi si gode di uno sconto del 33% sull'imposta sostitutiva, per tre anni).
xshot
QUOTE(busher @ Mar 3 2015, 12:00 PM) *
15) Fermo restando, come gia' detto, che chi e' gia' in regime di superminimo al 5% puo' continuare ad avvalersene fino alla scadenza naturale della sua agevolazione, chi invece inizia nel 2015 una nuova attivita' (non prosecuzione di altre, e senza aver esercitato nel triennio precedente) rientra nel regime dei nuovi minimi, ma il reddito imponibile viene ridotto di un terzo (e quindi si gode di uno sconto del 33% sull'imposta sostitutiva, per tre anni).


NO, come accennato nel mio precedente intervento, il preesistente regime dei minimi (o meglio regime di vantaggio) con imposta sostitutiva del 5% scaduto il 31/12/2014 torna ad essere applicabile anche per il 2015 (decreto “Milleproroghe”). Quindi, ricorrendone i presupposti, chi inizia quest'anno un’attivita’ ha la possibilita' di optare ancora per il vecchio sistema o scegliere il nuovo forfetario.

gambit
QUOTE(xshot @ Mar 3 2015, 06:50 PM) *
NO, come accennato nel mio precedente intervento, il preesistente regime dei minimi (o meglio regime di vantaggio) con imposta sostitutiva del 5% scaduto il 31/12/2014 torna ad essere applicabile anche per il 2015 (decreto “Milleproroghe”). Quindi, ricorrendone i presupposti, chi inizia quest'anno un’attivita’ ha la possibilita' di optare ancora per il vecchio sistema o scegliere il nuovo forfetario.


vero, solito modo di fare le cose in italia.
giuliocirillo





QUOTE(gambit @ Mar 4 2015, 03:46 PM) *
vero, solito modo di fare le cose in italia.


...in questo caso direi....meno male!!!!...

Ciao
maxcar
QUOTE(Antonio Canetti @ Feb 27 2015, 06:22 PM) *
la differenza c'è tra Libero professionista e ditta individuale, come ho detto prima sarà il commercialista a consigliarlo.

smile.gif credo che stiamo confondendo inutilmente il nostro amico, perciò io mi fermo qui smile.gif

Antonio

...Posso intromettermi per fare un po' di chiarezza?...
Ditta individuale, artigiano e libero professionista avranno tutti una partita IVA e rientreranno tutti nella macrocategoria dei LAVORATORI AUTONOMI.
1) DITTA INDIVIDUALE emette fattura/ricevuta/scontrino senza mai subire ritenute d'acconto da sostituti d'imposta (per esempio un commerciante e/o artigiano che cede beni e/o servizi ad un altro titolare di partita IVA - muratore che realizza un'opera edile per una azienda).
2) ARTIGIANO è come la ditta individuale, però realizza e cede beni e/o servizi in cui prevale la sua manualità, sapienza e capacità tecnico/artistica sui mezzi di produzione. Prevale appunto l'aspetto artigianale. Esempi: muratore, idraulico, pasticciere, ceramista ecc...
3) LIBERO PROFESSIONISTA richiede come REQUISITO ESSENZIALE l'appartenenza ad un ORDINE PROFESSIONALE al quale si accede per ESAMI DI STATO (avvocati, ingegneri, commercialisti, architetti, ecc...); Il fisco impone la RITENUTA D'ACCONTO sulle fatture emesse qualora si fatturi a sostituti d'imposta (clienti titolari di partita IVA).
4) Ci sono infine LAVORATORI AUTONOMI IBRIDI che sono trattati fiscalmente come i liberi professionisti (ritenuta d'acconto su fatture emesse e rivalsa contribuzione previdenziale sul cliente) ma che tali non sono perché non appartengono ad un ordine professionale e quindi non sono da questo disciplinati, su un piano procedurale e deontologico, e non hanno sostenuto alcun esame di abilitazione all'esercizio della professione in oggetto.

Per ciò che attiene i FOTOGRAFI (parlo per pregressa esperienza personale), questi possono collocarsi come segue:
1) ARTIGIANO - E' il caso tipico dei fotografi di cerimonia, eventi, ecc. (riguarda la maggioranza dei casi)
2) LIBERO PROFESSIONISTA - E' il caso dei FOTOGRAFI che operano per testate giornalistiche. Questi devono sostenere un esame di ammissione all'ordine dei GIORNALISTI PUBBLICISTI, previo tirocinio non retribuito e con modalità che non mi dilungo a spiegare.
3) LAVORATORI AUTONOMI IBRIDI - FOTOGRAFI (era il mio caso circa 15 anni orsono) che hanno affiancato l'attività fotografica ad un'altra attività che prevede l'emissione di fattura con ritenuta d'acconto e rivalsa contributiva. Non appartengono ad alcun ordine professionale.

RICORDATE BENE: chi parla di fotografo professionista generalmente parla di persona che fotografa come attività di sostentamento prevalente... Non di persona che esercita un'attività disciplinata e tutelata da un "ordine professionale". NON ESISTE UN ORDINE PROFESSIONALE e/o UN ALBO DEI FOTOGRAFI al quale ci si iscrive previo esame. Esistono solo libere associazioni di fotografi professionisti, alle quali ci si può iscrivere oppure no, senza pregiudicarsi la possibilità di fotografare per lavoro e quindi per campare...

Mi sono dilungato perché ho spesso notato che c'è la tendenza generale a fare molta confusione sul cosiddetto FOTOGRAFO PROFESSIONISTA...

Ci sarebbe tanto altro da dire/scrivere, ma non voglio tediarVi ulteriormente.

Salutoni.

Max
jade90
Salve a tutti, come suggeritomi ho contattato un commercialista, che non mi è costato nulla, e mi ha in sostanza detto quello che l'utente busher ha scritto in precedenza, ovvero:

1) Il limite per applicare i minimi è stato dimezzato da 30.000 euro lordi annui a soli 15.000
2) Sul 78% del fatturato si applica il 15% di tasse (prima per i superminimi le tasse erano solo il 5% e su un tetto massimo doppio!), più il 27% per l'INPS
3) La propria attrezzatura non deve avere un valore superiore a 20.000 euro (oltre a chiedersi "e chi ce li ha" biggrin.gif mi chiedo anche "perchè? che senso ha? si vogliono bloccare gli investimenti?!")
4) oltre i 15.000 si rientra ovviamente l'anno successivo negli Studi di Settore

Facendo un esempio pratico, fatturando 15.000, e togliendo il 22% di spese forfettarie, abbiamo 11.700 euro (il 78%) sui quali applicare il 15% di tasse. Poi ci applichiamo il 27% per l'INPS (27,72% per essere precisi), e alla fine dei 15.000 se ne vanno 5030, ovvero 418 al mese...restano meno di 10.000 euro netti, coi quali si può acquistare un bel cappio oppure del cianuro, o dei barbiturici biggrin.gif (ovviamente scherzo, giusto per sdrammatizzare smile.gif )

Se chi ha cambiato le regole voleva dare una mazzata sul collo ai tanti lavoratori a partita IVA italiani (sempre più e in vari settori), credo ci siano riusciti...

PS: vero, mi ha detto che è stata fatta una delega che ha prorogato il vecchio sistema fino a fine 2015, ma tanto comunque dal 2016 si applicherà questo.
riccardobucchino.com
QUOTE(jade90 @ Mar 6 2015, 11:08 PM) *
Se chi ha cambiato le regole voleva dare una mazzata sul collo ai tanti lavoratori a partita IVA italiani (sempre più e in vari settori), credo ci siano riusciti...


Speriamo che i responsabili possano presto da martiri incontrare nostro signore Gesu Cristo nell'alto dei cieli.
jade90
QUOTE(riccardobucchino.com @ Mar 6 2015, 11:19 PM) *
Speriamo che i responsabili possano presto da martiri incontrare nostro signore Gesu Cristo nell'alto dei cieli.


Che cattivone biggrin.gif
riccardobucchino.com
QUOTE(jade90 @ Mar 6 2015, 11:40 PM) *
Che cattivone biggrin.gif


É un buon augurio invece, il paradiso, la santificazione, la gloria dei cieli... etc
Antonio Canetti
QUOTE(maxcar @ Mar 4 2015, 04:39 PM) *
...Posso intromettermi per fare un po' di chiarezza?...



eh che chiarezza!!! smile.gif




Antonio



xshot
QUOTE(jade90 @ Mar 7 2015, 01:08 AM) *
Se chi ha cambiato le regole voleva dare una mazzata sul collo ai tanti lavoratori a partita IVA italiani (sempre più e in vari settori), credo ci siano riusciti...

PS: vero, mi ha detto che è stata fatta una delega che ha prorogato il vecchio sistema fino a fine 2015, ma tanto comunque dal 2016 si applicherà questo.


In Italia il continuo mutare delle regole e' una regola, un marchio di fabbrica sintomatico di... e qui mi fermo. Comunque il nuovo regime forfetario verra' rivisto a cominciare dal limite dei compensi e presumibilmente saranno modificati anche gli altri parametri, sia per i professionisti che per le imprese. E' subito emersa la scarsa convenienza del sistema ed e' questo il motivo per cui e' stato prorogato transitoriamente per il 2015 il precedente regime dei minimi wink.gif


sirbaf79
Anche io mi sono perso nei discorsi.. ho un poco di confusione.. non sarebbe possibile uno schema riepilogativo? O meglio anche trovare uno schema riepilogativo? smile.gif
jade90
QUOTE(sirbaf79 @ Mar 15 2015, 12:25 PM) *
Anche io mi sono perso nei discorsi.. ho un poco di confusione.. non sarebbe possibile uno schema riepilogativo? O meglio anche trovare uno schema riepilogativo? smile.gif


smile.gif

QUOTE(jade90 @ Mar 6 2015, 11:08 PM) *
Salve a tutti, come suggeritomi ho contattato un commercialista, che non mi è costato nulla, e mi ha in sostanza detto quello che l'utente busher ha scritto in precedenza, ovvero:

1) Il limite per applicare i minimi è stato dimezzato da 30.000 euro lordi annui a soli 15.000
2) Sul 78% del fatturato si applica il 15% di tasse (prima per i superminimi le tasse erano solo il 5% e su un tetto massimo doppio!), più il 27% per l'INPS
3) La propria attrezzatura non deve avere un valore superiore a 20.000 euro (oltre a chiedersi "e chi ce li ha" biggrin.gif mi chiedo anche "perchè? che senso ha? si vogliono bloccare gli investimenti?!")
4) oltre i 15.000 si rientra ovviamente l'anno successivo negli Studi di Settore

Facendo un esempio pratico, fatturando 15.000, e togliendo il 22% di spese forfettarie, abbiamo 11.700 euro (il 78%) sui quali applicare il 15% di tasse. Poi ci applichiamo il 27% per l'INPS (27,72% per essere precisi), e alla fine dei 15.000 se ne vanno 5030, ovvero 418 al mese...restano meno di 10.000 euro netti, coi quali si può acquistare un bel cappio oppure del cianuro, o dei barbiturici biggrin.gif (ovviamente scherzo, giusto per sdrammatizzare smile.gif )

Se chi ha cambiato le regole voleva dare una mazzata sul collo ai tanti lavoratori a partita IVA italiani (sempre più e in vari settori), credo ci siano riusciti...

PS: vero, mi ha detto che è stata fatta una delega che ha prorogato il vecchio sistema fino a fine 2015, ma tanto comunque dal 2016 si applicherà questo.

kermit68
QUOTE(jade90 @ Mar 6 2015, 11:08 PM) *
.... Facendo un esempio pratico, fatturando 15.000, e togliendo il 22% di spese forfettarie, abbiamo 11.700 euro (il 78%) sui quali applicare il 15% di tasse. Poi ci applichiamo il 27% per l'INPS (27,72% per essere precisi), e alla fine dei 15.000 se ne vanno 5030 ...


Premesso che non faccio il fotografo per professione e che anche io penso che il sistema fiscale in Italia possa essere largamente migliorato (da entrambe le parti però), vorrei far presente che 5000 euro di tasse su 15000 di fatturato fanno il 30% medio di tassazione. Non mi pare una tragedia e, soprattutto, in un paese notoriamente inefficiente e marxista come gli USA più o meno stiamo li:

http://petapixel.com/2012/01/26/why-weddin...rices-are-wack/

Quale dovrebbe essere il livello giusto ? Sicuramente meno del 30%, ma quanto ? Il 15% ? Mi pare illusorio, forse una percentuale compresa tra il 20 e il 25% sarebbe accettabile.

Anche così però, con 15.000 euro di fatturato non ci si campa... Forse il problema non è (solo) la tassazione allora.

Forse conta anche molto che si siano "troppi" fotografi e poca gente disposta a spendere ... wink.gif

giuliocirillo
QUOTE(jade90 @ Mar 6 2015, 11:08 PM) *
Salve a tutti, come suggeritomi ho contattato un commercialista, che non mi è costato nulla, e mi ha in sostanza detto quello che l'utente busher ha scritto in precedenza, ovvero:

1) Il limite per applicare i minimi è stato dimezzato da 30.000 euro lordi annui a soli 15.000
2) Sul 78% del fatturato si applica il 15% di tasse (prima per i superminimi le tasse erano solo il 5% e su un tetto massimo doppio!), più il 27% per l'INPS
3) La propria attrezzatura non deve avere un valore superiore a 20.000 euro (oltre a chiedersi "e chi ce li ha" biggrin.gif mi chiedo anche "perchè? che senso ha? si vogliono bloccare gli investimenti?!")
4) oltre i 15.000 si rientra ovviamente l'anno successivo negli Studi di Settore

Facendo un esempio pratico, fatturando 15.000, e togliendo il 22% di spese forfettarie, abbiamo 11.700 euro (il 78%) sui quali applicare il 15% di tasse. Poi ci applichiamo il 27% per l'INPS (27,72% per essere precisi), e alla fine dei 15.000 se ne vanno 5030, ovvero 418 al mese...restano meno di 10.000 euro netti, coi quali si può acquistare un bel cappio oppure del cianuro, o dei barbiturici biggrin.gif (ovviamente scherzo, giusto per sdrammatizzare smile.gif )

Se chi ha cambiato le regole voleva dare una mazzata sul collo ai tanti lavoratori a partita IVA italiani (sempre più e in vari settori), credo ci siano riusciti...

PS: vero, mi ha detto che è stata fatta una delega che ha prorogato il vecchio sistema fino a fine 2015, ma tanto comunque dal 2016 si applicherà questo.


A quegli 11700 devi anche sottrarre 1/3.....per le nuove attività per i primi tre anni c'è anche questa riduzione......

Mah con questo nuovo regime, proprio una mazzata non l'hanno data.....anzi mi correggo l'hanno data solo a quelle categorie (tipo i liberi professionisti) che si vedono il tetto annuo fatturabile dimezzato da 30000 a 15000....ma per i commercianti, per esempio, il tetto è stato portato a 40000euro......e considerando che questo nuovo regime de minimi non ha una scadenza, mentre l'altro valeva solo per 5anni o fino al 35anno di età anagrafica compiuto, non lo vedo proprio male.....

ciao
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